Per un Paese, l´Italia, costretto a tirare la cinghia e a rinunciare alla candidatura ai Giochi olimpici del 2020, ce ne è un altro, il Brasile, che invece sta puntando forte su tale evento per rilanciare la propria immagine sullo scenario internazionale e affermarsi definitivamente come la sesta potenza economica.
D´altronde le Olimpiadi costano un patrimonio e di questi tempi, in cui si chiedono sacrifici lacrime e sangue agli italiani, lanciarsi in un progetto colossale, dai risultati incerti, appare senza dubbio un salto nel buio. Tanto più se si tiene in considerazione che le ultime edizioni si sono trasformate in un vero e proprio flop economico, Atene 2004 su tutte.
Il Brasile invece ci crede all´opportunità e guarda con fiducia al 2016. Ma le condizioni di partenza sono completamente diverse da quelle del Belpaese. Innanzitutto l´economia è in forte espansione da molti anni e le risorse per fare investimenti pesanti non mancano. In secondo luogo, il Brasile è riuscito ad inanellare l´organizzazione di una serie di grandi eventi a distanza di pochi anni l´uno dall´altro: i giochi panamericani del 2007, il Rock in Rio 2011 che si ripeterà anche nel 2013 e nel 2015, la Confederations Cup nel 2013, i Mondiali del 2014 e infine le Olimpiadi di Rio del 2016.
Ciò significa che alcune ingenti opere potranno essere sfruttate in più occasioni. Il nuovo stadio Maracanã ad esempio farà il suo debutto nella Confederation Cup, poi sarà il principale palcoscenico dei Mondiali e nel 2016 ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi. Il Villaggio degli atleti intanto è già stato realizzato ed è già stato utilizzato per ospitare l´evento musicale più importante del 2011, il Rock in Rio, che verrà ripetuto altre due volte prima del 2016. In vista delle Olimpiadi poi verrà riconvertito e messo a disposizione degli atleti.
Quanto costeranno nel complesso le Olimpiadi ancora non si sa con certezza. La previsione si aggira intorno ai 12-13 miliardi di euro, ma nessuno si stupirà se alla fine tale cifra dovesse impennarsi. D´altronde il tempo comincia a scarseggiare: dopo che Londra 2012 sarà giunta al termine infatti, gli occhi di tutto il mondo si sposteranno su Rio de Janeiro, che di compiti a casa ne ha parecchi da fare. I costi maggiori saranno a carico del governo federale, di quello statale e della città di Rio. E quando si tratta di soldi pubblici, non c´è da stupirsi se alla fine le spese lieviteranno a dismisura, come nel caso della ristrutturazione del Maracanã, che alla fine costerà il doppio del previsto.
Ma, così come in Italia, anche oltreoceano le spese gonfiate sono una questione odiosa per i contribuenti. Soprattutto se si considera che in Brasile servizi essenziali come la sanità e la scuola pubblica sono estremamente carenti e gli investimenti statali ridotti all´osso.
Rio però ci prova e punta forte sul potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti, altre note dolenti della realtà verdeoro. Su questo fronte infatti Mondiali ed Olimpiadi promettono bene, visto che alcuni miliardi di euro saranno destinati alla nuova linea della metropolitana e alla creazione di tre nuove linee di autobus con relative corsie preferenziali che collegano oltre un centinaio di nuove stazioni. Opere fondamentali dato che a Rio il 70% della popolazione utilizza i mezzi pubblici per gli spostamenti quotidiani. In cantiere inoltre c´è anche il “treno proiettile”, il TAV che percorrerà i 600km che separano San Paolo e Rio, un´opera da almeno 15 miliardi di euro.
Il Comitato organizzatore ha intanto comunicato che prevede di incassare 400milioni di euro dalla vendita dei prodotti ufficiali che verranno messi a disposizione in oltre 6mila negozi. Nel quartiere nobile della Barra da Tijuca, dove sorgerà il Parco Olimpico progettato dalla AECOM (lo stesso studio che ha disegnato quello di Londra), si prevede invece la costruzione di 40 nuovi grattacieli, per un totale di oltre 3.500 appartamenti. Il baricentro di Rio si sposterà ulteriormente verso la zona sud, valvola di sfogo per la crescita di una città che conta già con 6,3 milioni di abitanti, 12 milioni se si prende in considerazione l´area metropolitana.
La Cittadella Olimpica, che ingloberà gli impianti sportivi già realizzati per i giochi panamericani del 2007, sarà costruita su un´area di 1,2 milioni di metri quadrati e arriverà ad ospitare 200mila persone al giorno. Un altro spazio fondamentale per la buona riuscita dell´evento sportivo sarà il Sambodromo, la famosa passerella dove ogni anno si svolgono le sfilate del Carnevale. Ampliato fino a 72mila spettatori (dai 60mila) proprio in vista delle Olimpiadi, quando i maratoneti lo percorreranno per tagliare il traguardo, settimana prossima verrà utilizzato per la prima volta nella sua nuova veste.
La città meravigliosa sta quindi cercando di cogliere la palla al balzo e sfruttare la situazione per rifarsi il look, un´operazione necessaria dopo la recente tragedia causata dal crollo di alcuni palazzi nel centro storico. E mentre la lotta alla criminalità organizzata prosegue finalmente con un programma stabile, di lungo periodo e che sta dando i primi frutti, Artur Nuzman, presidente del Comitato olimpico brasiliano promette: “Rio sarà il miglior esempio di trasformazione di una città in seguito all´organizzazione dei giochi olimpici. Vogliamo superare pure Barcellona”.
Insomma, il Brasile non ci sta proprio a fare brutta figura, costi quel che costi. Proprio la condizione che Mario Monti ha voluto risparmiare agli italiani.