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Olimpiadi Londra 2012: ciclismo, storico oro di Wiggins nella gara a cronometro. Pinotti quinto

Per la Gran Bretagna la vittoria di Bradley Wiggins, in contemporanea con quella nel canottaggio femminile, ha significato rompere il digiuno con il medagliere d’oro, che stava diventando una sorta di incubo per gli inglesi. Per lui, la maglia gialla del Tour, il successo sui 44 km della prova a cronometro, oltre che confermare la sua assoluta supremazia nella specialità, ha un valore assoluto perché proietta Wiggins al vertice degli atleti britannici più medagliati, tra mondiali e Olimpiadi, di ogni tempo, scavalcando un mito come Steve Redgrave, il canottiere che nella cerimonia inaugurale aveva portato nell’Olympic Stadium la fiaccola olimpica, dopo averla ricevuta da David Beckham sul Tamigi. 

L’oro di oggi si aggiunge ai tre conquistati in pista tra inseguimento singolo e a squadre oltre a due argenti e un bronzo: questo il bottino olimpico conquistato da Wiggins mentre nei campionati mondiali il britannico ha fatto suoi sei titoli e quattro podi. Un palmarés tanto ricco che da solo giustificherebbe la scelta degli organizzatori dei Giochi di affidare alle più celebri basette del ciclismo mondiale – con la sua fiammante maglia gialla del Tour appena vinto – il compito di aprire la serata inaugurale di Londra 2012. Ma Wiggins, lasciata la pista, ha voluto arrivare all’appuntamento olimpico con un carnet di vittorie su strade che quest’anno non ha eguali: Parigi-Nizza, Tour de Romandie, Delfinato prima del trionfo nella Grande Boucle. Visto questo strabiliante filotto gli inglesi gli hanno subito perdonato il flop (suo e di Cavendish) nella prova su strada di sabato. Tanto è vero che tutta Londra si è riversata sulle strade del percorso della gara contro il tempo attorno all’affascinante area di Hampton Court nel sud-ovest della metropoli britannica. E Wiggins questa volta non ha tradito le attese.

Solo il tedesco Tony Martin ha tentato di mettergli pressione segnando il miglior tempo al primo intermedio posto a 7,3 km dalla partenza. Ma subito dopo, chilometro dopo chilometro, Wiggo, con il suo inconfondibile stile aerodinamico, ha imposto a tutti la legge del più forte. Alla fine il suo tempo è stato nettamente il migliore. Martin, medaglia argento, si classificava secondo a 42” mentre al terzo posto, medaglia di bronzo, si piazzava un altro inglese, Christopher Froome, che ha confermato tutto il suo potenziale già messo in mostra al Tour. Come nella prova su strada l’americano Taylor Phinney ha visto sfumare per un soffio il podio giungendo quarto. Quinto l’italiano Pinotti, l’ingegnere del nostro ciclismo. Per Fabian Cancellara, vincitore della cronometro di Pechino, solo una prova coraggiosa ma condizionata dalla recente caduta nella gara olimpica in linea di sabato scorso: come sempre il campione elvetico ha tenuto fede al suo soprannome di Spartacus, lottando al massimo, ma non è andato oltre il settimo posto.

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