Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha detto un primo sì alla candidatura congiunta di Milano e Cortina che sono dunque in corssa per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026.
“Gli elementi chiave per qualsiasi Olimpiade di successo includono una chiara visione allineata agli obiettivi di sviluppo a lungo termine, un solido piano di azione, un sostegno costante da parte di tutti i settori e la migliore esperienza possibile per gli atleti. Milano-Cortina soddisfa tutti questi criteri”, si legge nel rapporto pubblicato oggi, 24 maggio, dalla commissione di valutazione del CIO, in seguito a una prima valutazione e a un sopralluogo in Italia tra il 2 e il 6 aprile scorso.
“I Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2026 – continua il report – rappresenterebbero una vetrina per il Nord Italia e presentano luoghi iconici e ambienti bellissimi che dal centro storico e dalle piazze di Milano raggiungono le vette e i villaggi di montagna delle Dolomiti”. L’esperienza di Milano-Cortina “garantirebbe un’esperienza indimenticabile per gli atleti”.
La candidatura era stata proposta lo scorso settembre dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), con l’appoggio e il sostegno del Governo italiano e delle amministrazioni locali.
La promozione di oggi, rappresenta solo un primo step della corsa per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. La scelta definitiva arriverà del Comitato Olimpico arriverà tra un mese esatto. Il prossimo 24 giugno, il CIO si riunirà a Losanna, in Svizzera per verificare il rispetto dei requisiti e scegliere la proposta migliore tra quelle candidate.
All’interno dello stesso report, il Comitato ha invece promosso con molte riserve la candidatura Stoccolma-Aare: “Mentre sono state fornite lettere di intenti, sono ancora da presentare le garanzie vincolanti per le nuove strutture: il villaggio olimpico di Stoccolma, l’ovale per il pattinaggio di velocità e le sedi del biathlon e dello sci di fondo”. Problemi, anche di carattere ambientale e naturalistico per tre ‘venues’ ad Are, Falun e Sigulda. Dubbi su Hamra, che dovrebbe ospitare le gare di biathlon e sci di fondo: “Lo sviluppo della sede di Hamra all’esterno di una vecchia cava potrebbe incontrare rischi legati alla contaminazione della terra e alla protezione della qualità dell’acqua”.
Insomma per il momento la proposta Stoccolma-Aere non sembrano convincere minimamente i membri del comitato olimpico che hanno espresso folti pubblicità anche sulla mancata firma del progetto da parte del Comune di Stoccolma e sull’elevato prezzo del biglietto previsto dal prospetto.