Tra gli eventi culturali pensati per accompagnare i Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi del 2024 c’è anche una mostra al Louvre. La mostra fa luce sulle origini dei Giochi moderni, su iniziativa di Pierre de Coubertin e di numerosi luminari francesi e greci, che hanno contribuito a creare l’evento sportivo più grande e seguito al mondo. A loro si unì Émile Gilliéron (1850-1924), un disegnatore svizzero che si formò alle Beaux-Arts de Paris e trascorse spesso del tempo a copiare capolavori al Louvre. Dopo essersi stabilito in Grecia, fu nominato artista ufficiale dei Giochi Olimpici del 1896 e delle Mesolimpiadi del 1906, entrambi svoltisi ad Atene. Nel progettare i trofei dei vincitori, ha tratto ispirazione dalle scoperte fatte in una serie di importanti siti di scavo archeologico dove aveva precedentemente lavorato. Utilizzando le più moderne tecniche di riproduzione del suo tempo, illustrò materiali di comunicazione (soprattutto francobolli e manifesti) per il neonato stato greco.
L’anno 2024 segna anche le commemorazioni del centenario dei Giochi Olimpici del 1924, i secondi ospitati da Parigi
In mostra la prima coppa Olimpica disegnata dall’accademico francese Michel Bréal
Lo storico, linguista ed educatore Michel Bréal (1832–1915), che visse a Parigi e partecipò al congresso inaugurale della Sorbona, volle far rivivere la corsa della maratona, attingendo in modo originale alle fonti storiche antiche. È il padre spirituale di uno sport moderno che si è diffuso in tutto il mondo. La coppa da lui commissionata per essere assegnata al vincitore della prima maratona, l’atleta greco Spyridon Louis, nel 1896, è diventata il trofeo olimpico più famoso, intriso di significato storico e simbolico.
Creato a Parigi da un anonimo argentiere secondo le istruzioni di Bréal, non è mai stato esposto nella città in cui è stato prodotto. stampa, è uno dei momenti salienti della mostra. La coppa è stata acquisita dalla Fondazione Stavros Niarchos (SNF) nel 2012 ed è esposta presso il Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos (SNFCC) ad Atene. Grazie ad un prestito speciale della Fondazione Stavros Niarchos (SNF), il Louvre esporrà per questa occasione la prima Coppa Olimpica.
La mostra cerca innanzitutto di raccontare la storia sconosciuta della creazione dei Giochi Olimpici moderni e di evidenziare il ruolo svolto dalla Francia, e da Parigi in particolare, ben oltre la figura di Pierre de Coubertin, che ha raccolto la massima attenzione storica. Vengono introdotte figure meno conosciute – storici e politici – tra cui Dimitrios Vikelas, Michel Bréal e Spyridon Lambros. Nel cercare di comprendere lo sport greco attraverso lo studio di testi antichi e prove archeologiche, questi storici e studiosi hanno reinventato le competizioni dell’antica Grecia. Con un focus primario sulla pace promossa dalla pratica dello sport, le iniziative del Barone de Coubertin culminarono nel Congresso Olimpico inaugurale, organizzato dall’Unione delle associazioni sportive francesi presso l’Università della Sorbona nel giugno 1894. I primi Giochi Olimpici si tennero a Atene nel 1896, poi a Parigi nel 1900 nell’ambito dell’Esposizione Universale.
Louis Emmanuel Emile Gilliéron (1850-1924), artista olimpico
Un’altra figura profondamente coinvolta in questa invenzione fu l’artista svizzero Émile Gilliéron, trasferitosi in Grecia nel 1876; Il 2024 segna il centenario della sua morte. Nonostante fosse sconosciuto al grande pubblico, fu impiegato come disegnatore presso la famiglia reale greca e collaborò con numerosi archeologi greci e stranieri che operavano in Grecia in questo periodo. Soprattutto, fu l’artista ufficiale dei Giochi Olimpici del 1896 e delle Mesolimpiadi del 1906. Questa mostra mira a sensibilizzare il pubblico sull’impatto delle scoperte archeologiche dell’epoca sulle modalità di comunicazione al momento della creazione dei Giochi moderni.
Con i suoi legami sociali e professionali, Émile Gilliéron è stato una figura chiave nella creazione della nuova iconografia olimpica
L’esperienza sul campo maturata attraverso la collaborazione con importanti scavi archeologici (dell’Acropoli di Atene, di Maratona, della Beozia, dell’Eubea, tra gli altri) gli ha fornito idee e modelli di riferimento che sono serviti da base per questa nuova iconografia olimpica. Attingendo alle sue conoscenze archeologiche, utilizzò una serie di tecniche di riproduzione (disegno, fusione, elettrotipizzazione, litografia, stampa, fotografia, per citarne alcune) per inventare trofei e immagini per le comunicazioni statali, in particolare francobolli.
Proprio per questo evento, infatti, furono emessi per la prima volta francobolli commemorativi di una competizione atletica; segnò anche l’inizio della filatelia olimpica. Basandosi sullo studio della collezione dell’atelier recentemente donata dalla famiglia Gilliéron alla Scuola Francese di Atene, la mostra presenta per la prima volta le antichità che hanno ispirato Émile Gilliéron, accanto a opere prodotte per i Giochi Olimpici moderni, tra cui francobolli, manifesti, cartoline , trofei e oggetti commemorativi.