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Olimpiadi della cultura: alla Biblioteca nazionale di Francia la storia dello sport femminile

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Le Olimpiadi della cultura sono un programma artistico e culturale multidisciplinare dei Giochi olimpici e paralimpici, un prodotto ufficiale del Cio. Le Olimpiadi della cultura di Parigi 2024 riuniscono sport, cultura, valori olimpici e paralimpici in tutta la Francia. Questo programma, aperto e accessibile a tutti, promuove la creazione artistica, gli incontri tra atleti, artisti e l’incrocio di pubblici.

Considerato a lungo il parente povero della competizione sportiva, lo sport femminile ha acquisito un’importanza crescente in un secolo e mezzo. La mostra ripercorre le vicende di questa storia movimentata che racconta anche, implicitamente, quella della condizione della donna in Francia.

La storia dello sport femminile in Francia

Manifesto della 3a Olimpiade dei lavoratori di Anversa – 1937 – ANMT 2012 29 34, Lucien Leulier, Archivio nazionale del mondo del lavoro (Roubaix)

La storia dello sport femminile in Francia è, per molti aspetti, una storia contrastata, spesso addirittura impedita. Pur essendo nato nello stesso crogiolo di una cultura del tempo libero e di un nuovo rapporto con il corpo, diffusosi progressivamente nell’intera società, lo sport femminile ha conosciuto uno sviluppo molto diverso da quello maschile. La mostra testimonia sia le pratiche sportive dalla fine del XIX secolo sia l’evoluzione delle norme di genere attraverso le prestazioni corporee, la scelta dell’abbigliamento, delle acconciature e persino il modo di tenersi e di muoversi.

Partendo dall’oggetto “sport”, viene raccontata la storia concreta, fisica, della donna in Francia a partire dalla fine del XIX secolo. Il nuovo spazio sociale formatosi intorno allo sport a partire dalla fine del XIX secolo si dotò, soprattutto sotto l’egida maschile, di regole, valori e istituzioni autonome. Le donne hanno dovuto negoziare, e talvolta forzare, la loro integrazione in questo spazio. Hanno così avuto successivamente accesso a tutte le discipline sportive, con un’apertura più limitata, alcune addirittura rimaste vietate fino a periodi estremamente recenti, come la boxe o il salto con gli sci. Questa persistente disuguaglianza si manifesta ancora oggi nel numero di licenziatari, nel pubblico, nel reddito degli atleti professionisti e persino nella rappresentanza negli organi di governo.

La traiettoria dello sport femminile in Francia non è lineare

All’inizio del secolo, la diversità fu tollerata per la prima volta all’interno della nuova “classe del tempo libero” che importò il tennis o il golf dall’Inghilterra, mentre nello spazio pubblico emersero le prime gare di escursionismo, nuoto e persino ciclismo.

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, i manifesti, la stampa e le raccolte fotografiche della BnF testimoniano l’entusiasmo per la pratica sportiva femminile. Vengono organizzati club e competizioni, non senza incontrare una forte opposizione. La seconda guerra mondiale interruppe la pratica agonistica di molti sport di squadra.

Rugby e maratona le prime conquiste delle donne

Contemporaneamente alle pratiche sportive, la mostra testimonia così l’evoluzione delle norme di genere attraverso le prestazioni corporee, la scelta dell’abbigliamento, delle acconciature o anche il modo di stare in piedi e di muoversi. Partendo dall’oggetto “sport”, viene raccontata la storia concreta, fisica, della donna in Francia a partire dalla fine del XIX secolo.

Commissario della mostra: Christophe Da Silva, capo del dipartimento di conservazione presso il dipartimento di Scienza e Tecnologia, BnF

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