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Ok l’asta della Spagna ma le Borse scendono e lo spread risale

Positiva l’asta di Bonos ma a tassi in netta ascesa – Anche per il Btp decennale il rendimento sale a 6,41% e lo spread si riavvicina a quota 520 – Piazza Affari in netto ribasso a metà giornata – Ft: Unicredit sotto i riflettori – Alessandro Profumo: “Per Mps non c’è un piano B: se noi falliamo sarà difficile mantenere l’indipendenza dalla banca”

Ok l’asta della Spagna ma le Borse scendono e lo spread risale

NON RIESCE IL RIMBALZO DI PIAZZA AFFARI. SPAGNA, ASTA OK MA A PREZZI IN ASCESA

La Spagna ha collocato 3,05 miliardi di euro di titoli di Stato (attesa un’offerta per 2-3 miliardi) a tre e sei mesi, Ma a tassi in deciso rialzo. L’emissione a tre mesi ha mostrato rendimenti al 2,650% rispetto al 2,5% della scorsa emissione, mentre i tioli di Stato a sei mesi sono stati collocati a un tasso del 3,950%, dal precedente 3,369%.

Il tentativo di rimbalzo dei mercati si è esaurito, dopo l’avvio incoraggiante, già prima dell’esito dell’asta sulle Letras iberiche. Il rendimento del nostro Btp decennale, che era sceso al 6,23% nei primi scambi, è salito al 6,41%, nuovo massimo del 2012. Analogamente, lo spread con il Bund è passato in pochi minuti da 498 a 517.

Il rendimento del Bono spagnolo a 10 anni è al 7,43%. In Piazza Affari l’indice FtseMib scende dello 0,85% a quota 12598. Le Borse di Parigi scende dello 0,06%, Francoforte -0,11%, risale Londra +0,11%. Fra le banche permane qualche tentativo di recupero, come quello di Unicredit +0,08%.

Secondo il Financil Times Unicredit (che ha visto il recente ingresso di hedge fund e azionisti esteri) potrebbe essere un primo test di break-up finalizzato a creare valore. Il quotidiano sostiene che , alla luce della crescente complessità regolatoria e delle minori prospettive reddituali, gli azionisti bancari europei sono pronti a spingere per una semplificazione dell’industria bancaria, diventata troppo articolata sia in termini geografici sia di business (commistione retail/investment banking).

Sale anche PopolareMilano +2,76%. Ma la maggior parte dei titoli sono in ribasso: Intesa scende dell’1,57%, Mediobanca -2,15%, MontePaschi -1,71%. Stamane il Financial Times pubblica un’intervista ad Alessandro Profumo: “Non esiste piano B – dice il neo presidente – se falliamo noi non sarà possibile mantenere l’indipendenza dell’istituto”.

Le Borse di Parigi e Francoforte scendono dello 0,2%, Londra -0,1%. Impregilo sale dello 0,5% dopo avere annunciato una commessa da 650 milioni di dollari per la costruzione di un ponte in California. Tonfo di StM -4,2% dopo i risultati del trimestre annunciati questa notte. La perdita è stata di 75 milioni di dollari, sostanzialmente in linea con le attese degli analisti. In calo Enel Green Power -2,3% e Terna -0,8% che nel pomeriggio annuncerà i risultati del trimestre. Fra gli industriali sale Pirelli +3,15%, in calo Fiat -2,8%. Continua la frana di Mediaset -3,5%, ormai giunta alla soglia dei 2,5 euro. Forte ribasso di Unipol -8,4%. In discesa anche Maire Tecnimont -2,7%.

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