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Ok al decreto fiscale, arriva la norma anti-scalate

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto fiscale, a conclusione della prima tranche della manovra 2018. Ad annunciarlo è stata la ministra dei rapporto con il Parlamento, Anna Finocchiaro, che ha però lasciato spazio ad eventuali possibili ritocchi prima del passaggio del testo alle Camere. Il decreto fiscale accompagnerà la Legge di Bilancio 2018 che il governo dovrebbe approvare lunedì 16 ottobre.

Fra i punti più attesi del decreto discusso in mattinata dal Governo la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali, che prevede il pagamento di tutti gli importi dovuti, senza sanzioni e interessi di mora. La definizione agevolata dovrebbe assicurare circa 1,5 miliardi di euro alle casse dello Stato. 

Grazie all’intervento dovrebbe essere possibile recuperare gettito da tutti coloro che sono rimasti esclusi dalla prima edizione (per non aver pagato le rate previste il 31 luglio ed il 2 ottobre o per errori formali nella compilazione) ed anche da chi ha invece ricevuto una cartella entro la fine di settembre 2017. 

Il governo avrebbe fissato il limite ai ruoli dei primi 9 mesi dell’anno, con la possibilità di pagare in 5 rate di uguale ammontare fino a febbraio 2019. La riapertura della sanatoria delle liti pendenti potrebbe invece valere circa 250 milioni. 

Nel decreto fiscale è stata inserita anche una norma “anti-scalate”, che il Ministro Carlo Calenda avrebbe già voluto inserire nel Ddl concorrenza poi diventato legge. Il disegno prevede che, una volta superata una data soglia azionaria, l’investitore dovrà inviare una lettera di intenti in cui chiarisce gli obiettivi, così da evitare scalate opache. La necessità del provvedimento è cresciuta dopo la questione Mediaset-Vivendi. 

La norma modificherà dunque l’attuale disciplina sulla golden power. Tuttavia, fonti governative riferiscono che il caso Sparkle, dunque la questione della Golden Power applicata, nello specifico, alla controllata di Telecom che gestisce i cavi internazionali, sarà sul tavolo dei Ministri in occasione della riunione di lunedì e che potrebbe essere tema di delibera del Presidente del Consiglio.

Il decreto inoltre ha avviato il percorso di sterilizzazione delle clausole Iva che gravano sul 2018. L’ammontare stimato sarebbe di circa un miliardo di euro. L’intervento è volto ad impedire lo scatto delle clausole di salvaguardia imposte dall’Ue, che porterebbero l’anno prossimo ad aumenti dell’aliquota per 15,7 miliardi di euro. Un aumento dell’aliquota attuale rischierebbe di deprimere il mercato e restringere la domanda.

Continuando nell’analisi del decreto fiscale, ecco anche la proroga del prestito ponte per Alitalia, che riceverà dal Governo 600 milioni di euro durante la ricerca di un nuovo proprietario. Il prestito ponte era stato concesso lo scorso 2 maggio ed era restituibile entro 6 mesi. 

Nel decreto saranno inoltre rifinanziate le missioni militari all’estero ed il Fondo di garanzia per le Pmi (con 550 milioni). Con altri 150 milioni di euro invece sarà istituito il Fondo imprese sud. 

Restano in bilico l’introduzione dell’obbligatorierà della fatturazione elettronica fra privati e l’apertura della raccolta dei diritti d’autore senza l’intermediazione della Siae. Entrambe le misure potrebbero confluire nella manovra in un secondo momento. La web tax, invece, dovrebbe essere introdotta nell’iter parlamentare. In definizione anche una norma 

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