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Oggi summit a 4 a Roma: Monti e Hollande in pressing su Merkel. Piazza Affari inizia in ribasso

Il nostro premier, spalleggiato dalla Francia, cercherà oggi di convincere la Cancelliera tedesca ad accettare il sostegno europeo ai bond dei Paesi colpiti dalla speculazione – La Bce snobba il declassamento delle 15 grandi banche mondiali deciso da Moody’s: c’è anche Bnl-Bnp Paribas – Piazza Affari inizia con un deciso ribasso, poi recupera.

Oggi summit a 4 a Roma: Monti e Hollande in pressing su Merkel. Piazza Affari inizia in ribasso

MOODY’S PUNISCE LE BIG BANK. MA LA BCE SNOBBERA’ I RATING EURO SOTTO TIRO. PIAZZA AFFARI CREDE NEGLI AIUTI EUROPEI

I mercati dovranno oggi affrontare una nuova incognita negativa: l’effetto Big Bank. L’agenzia Moody’s ha infatti abbassato il rating di 15 gruppi bancari di levatura mondiale, troppo esposti alle intemperie delle aree in crisi: nel mirino sono finiti 9 istituti europei: Deutsche Bank, Crédit Agricole, Socgen, Bnp Paripas (Bnl inclusa), Hsbc, Barclays, Rbsm Crédit Suisse e Ubs. A questi vanno aggiunte le americane Bank of America, Citigroup, Jp Morgan, Goldman Sachs e Morgan Stanley. Dopo l’annuncio, l’euro è sceso ai minimi degli ultimi cinque mesi nei confronti del dollaro, scivolando dell’1,3% a 1,2540 dollari.

Stamane a Tokyo la valuta è trattata a 1,2556. I listini asiatici hanno chiuso la settimana in ribasso sull’onda delle notizie negative in arrivo da Wall Street e dall’economia cinese: Tokyo -0,14%, Hog Kong -1,03%. La Borsa Usa aveva archiviato poche ore prima la peggiore seduta del 2012. L’indice S&P 500 ha accusato un ribasso del 2,23%, il Dow Jones scende dell’1,96%. Non sfugge al ribasso il Nasdaq: -2,44%. Al trend negativo contribuisce l’analisi di Goldman Sachs che prevede nuovi cali per l’S&P. Pesano sul listino la brusca calata dei titoli legati alle commodity, in ritirata per i timori della crisi globale.

Il petrolio ha proseguito la discesa: il Wti è scambiato a 79,6 dollari al barile (-2,2%), sui minimi da 12 mesi, e il Brent è sceso a 90,8 dollari (-2%), minimo da 18 mesi. Sull’andamento del greggio pesano anche i dati provenienti da Pechino: l’indice Pmi di Hsbc ha fornito un dato preliminare di giugno a 48,1 per il settore manifatturiero cinese. Si tratta dell’ottavo mese consecutivo sotto quota 50, segnale di rallentamento dell’economia.

Non meno importante, ovviamente, il capitolo europeo della crisi. Oggi Mario Monti riceverà a Roma Angela Merkel, François Hollade e Mariano Rajoy. Obiettivo: mettere a punto una serie di provvedimenti concreti (quindi entro la cornice dei trattati già in vigore) da approvare al vertice del 28-29 giugno. Intanto la Bce prepara le munizioni per fronteggiare una situazione anco più tesi dello scorso inverno.

La banca centrale non ha risparmiato le agenzie di rating: d’ora in poi, la Bce selezionerà i titoli da accettare a garanzia dei suoi finanziamenti sulla base di giudizi elaborati all’interno dell’istituto. Basta, dunque, con i rating di Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch. Una novità che mette al riparo Madrid dalle conseguenze di una possibile retrocessione a livello di junk bond, anche perché la Bce è intenzionata ad accettare quali collaterali, oltre ai titoli di Stato anche obbligazioni private e gli abs, ovvero i mutui cartolarizzati che abbondano nel bilanci delle banche spagnole.

Intanto le società di consulenza Oliver Wyman e Roland Berger hanno consegnato il lavoro sul fabbisogno di capitale degli istituti iberici: le 14 banche spagnole con operazioni sul territorio nazionale hanno un fabbisogno di capitale compreso tra 51 e 62 miliardi in una situazione di ‘stress’ di mercato e tenendo conto di tutti i segmenti di prestito. Un dato sensibilmente inferiore ai 100 miliardi di supporto massimo messo a disposizione dall’Europa per il sistema bancario iberico.

Infine, alla vigilia del summit di Roma Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, sfida Angela Merkel: per salvare è indispensabile ed urgente, dice, che la Bce riprenda a comprare i bond dei Paesi nel mirino della speculazione e che l’Unione intervenga direttamente nel capitale delle banche a rischio. Lagarde ritiene che “l’introduzione di una limitata forma di debito comune può essere un passo intermedio verso una integrazione fiscale e una condivisione dei rischi”.

Secondo il Fmi questi titoli di debito potrebbero all’inizio essere limitati. Qualcosa si muove, insomma, sul fronte del debito sovrano. Piazza Affari, unica Borsa con il segno positivo, ha subito capitalizzato le indiscrezioni sui prossimi sostegni ad Italia e Spagna. L’indice FtseMib chiude in lieve rialzo (+0,1%), a differenza di Madrid (-0,2%). Sulle altre Borse ha dominato la preoccupazione per il rallentamento dell’economia in Usa e in Cina: Londra è scesa dello 0,7%, Parigi -0,3%, Francoforte -0,7%.

Forte apprezzamento del dollaro: l’euro in serata è scambiato a 1,256, da 1,270 della chiusura di ieri sera. Il Btp decennale segna a fine giornata un rendimento del 5,71%, quasi invariato rispetto a ieri, ma lo spread è peggiorato risalendo a quota 419 (+6 punti base), a causa del nuovo rialzo del Bund, il cui rendimento è sceso all’1,52% dall’1,60% di ieri.

Il Tesoro spagnolo ha venduto 2,2 miliardi di titoli di Stato conun ammontare superiore ai 2 miliardi previsti per l’operazione, ma ha dovuto accettare un fortissimo rialzo dei rendimenti. Nelle Borse europee i cali hanno riguardato i titoli delle aziende minerarie (Stoxx del settore -2,9%), petrolifere (-1,7%) e dell’industria automotive (-1%), frenati dai dati deludenti sulla crescita dell’economia cinese e dalla mancata adozione in Usa di nuove misure di stimolo all’economia.

A Milano, al contrario, nel pomeriggio si è registrato il risveglio delle banche. MontePaschi ha chiuso in rialzo del 3%, Unicredit +1,9%, Mediobanca +2,3%, Popolare dell’Emilia +0,4%. Positiva Generali in rialzo dello 0,4%. Nuovo colpo di scena nelle trattative per il polo assicurativo. La Consob ha deciso di contestare alcune poste iscritte nei bilanci di Fonsai e Milano Assicurazioni relative all riserve sui sinistri, Si tratta di rilievi relativi agli esercizi passati, che dovranno esser segnalati nel prospetto informativo per l’aumento di capitale. Il rischio è che non si facccia in tempo entro luglio. Le azioni delle società coinvolte sono comunque in rialzo: Fondiaria-Sai +3%, Premafin +3,9%. Unipol è salita del 3,3%: oggi la compagnia bolognese annuncerà in una conference call i termini definitivi dell’operazione di fusione con FonSai, Premafin e Milano Assicurazioni. Mediolanum è salita del 4,5%. Forte discesa, al contrario, di Mediaset -2,4%, dopo che Goldman Sachs ha abbassato i target price a 1 euro confermando la raccomandazione “sell”.

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