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Oggi la Borsa aspetta Draghi e la sentenza su Berlusconi e in Telecom scoppia il caso Catania

Ore 14 e trenta. All’Eurotower di Francoforte prende il via la conferenza stampa mensile di Mario Draghi, al termine del direttorio della Banca Centrale Europea. A quell’ora i giudici della Cassazione saranno, probabilmente, ancora in conclave per decidere la sorte della “causa numero 8”, quello che riguarda Silvio Berlusconi. Facile prevedere che la giornata finanziaria, pur densa di avvenimenti meritevoli, in una giornata normale, dei titoli di testa, sarà scandita dagli eventi di questo pomeriggio di fuoco.

Un altro caso, a sorpresa, arroventa il clima di Piazza Affari:  Telecom Italia -6,3% ieri, sull’onda  delle indiscrezioni  de Il Messaggero circa un aumento di capitale del gruppo per far fronte a nuove svalutazioni dell’avviamento. Il gruppo, in una nota, h smentito l notizia, ma  la frana in Borsa è continuata.

Il caso ha avuto una coda clamorosa:  la Guardia di finanza ha eseguito ieri a Roma e a Milano perquisizioni negli uffici e nell’abitazione del consigliere di amministrazione di Telecom Italia, Elio Catania, e di altre persone per insider trading. Secondo l’accusa,  Catania avrebbe fornito ad organi di stampa informazioni privilegiate su Telecom, informazioni la cui diffusione avrebbe determinato forti oscillazioni del titolo in borsa. Il consigliere di Telecom è stato ragiunto dai militi della guardia gialla mentre stava partecipando ad  una riunione del comitato rischi della società.

IL PMI CINESE  E BERNANKE SPINGONO TOKYO

Giornata positiva per le Borse asiatiche. Sale con vigore Tokyo +1,5% ad un’ora dalla chiusura, seduta con il segno più anche per Hong Kong e Shanghai. Due i fattori del rialzo. Innanzitutto, l’esito della riunione del Fomc, che non ha fermato per ora gli acquisti di titoli.  Ancor più importante il dato Pmi (ovvero le intenzioni d’acquisto dei manager) in arrivo dalla Cina: 0,3 punti poco sopra il confine che divide ripresa da recessione. La Cina frena, dunque, ma non sbanda.

Indici in equilibrio a Wall Street: Dow Jones -0,14%, S&P -0,01% e Nasdaq +0,27%. Ieri Ben Bernanke ha confermato la validità del detto “no news, good news”. Il presidente della Federal Reserve ha rinunciato, al termine della riunione del Fomc alla conferenza stampa affidandosi ad un comunicato  in cui si parla di ripresa ad un ritmo “modesto” in luogo di “moderato”.  Ben 11 governatori su 12 (fa eccezione l’irriducibile Elizabeth George) hanno votato a favore del mantenimento dei tassi a livelli eccezionalmente bassi, tra lo 0,25 e lo 0,50 per cento. La sensazione del mercato è che si avvicini il tapering, ovvero la riduzione degli acquisti di titoli sul mercato da parte della Fed.

A confermare la previsioni sono i numeri della congiuntura . Il Pil Usa nel secondo trimestre è salito dell’1,7%, molto di più del previsto. Non solo. Complice la revisione delle basi statistiche del pil, la crescita Usa potrebbe arrivare al 3% entro la fine dell’anno, un risultato in linea con il forte aumento degli occupati a luglio: 200 mil nuove buste paga in più.

Modeste variazioni per le Borse europee:  Parigi in rialzo dello 0,1%, Francoforte -0,1%, migliore Londra (+0,5%) favorita dalla debolezza della sterlina che, alla vigilia del vertice della Bank of England,  scivola sui minimi da inizio marzo contro euro.

L’inflazione in Europa a luglio si conferma stabile all’1,6%, in linea con le stime degli analisti. Stabile anche il tasso di disoccupazione a giugno al 12,1%, sia in Eurolandia che in Italia ove la disoccupazione giovanile staziona attorno ad un terribile 39%.

Chiude in ribasso Piazza Affari -0,4%, una seduta dominata dalle trimestrali. Lo spread Btp/Bund è piatto  a quota 272. La Germania ha collocato 1,67 miliardi di titoli a trent’anni con rendimenti al 2,47% dal 2,1% dell’asta precedente.

LUGLIO, IL BILANCIO D’ORO PER L’EUROPA. E GOLDMAN RADDOPPIA

Le Borse registrano il cambio degli umori dell’economia globale. L’Eurozona è stata l’area più vivace nel mese di luglio: L’Eurostoxx ha guadagnato il 6% circa, sostenuto dalle performance di  Madrid +8%. Francoforte si è fermata a un +4%. Ma in testa al plotone c’è Milano +8,2%.

Goldman Sachs Asset Management  ha raddoppiat dal 4 all’8 per cento la sua quota di investimenti nell’azionario europeo: l’obiettivo è di anticipare l’uscita dalla recessione del Vecchio Continente. Al secondo posto si piazzano le Borse Usa.  Wall Street con l’S&P500 che nell’arco del mese ha guadagnato il 5,5% circa.

Contrastato invece il bilancio delle Borse dei Paesi emergenti: India -2,5%, Brasile +1,5%, Russia +3,4%. Dal 2009 la Borsa di Shanghai ha bruciato 750 miliardi di dollari. Tokio, regina del primo trimestre, si è fermata sulla parità.

FIAT INDUSTRIAL TRAINA MILANO. POI SE VA IN OLANDA

Giornata dominata dalle trimestrali. E da un addio eccellente. Oggi Fiat Industrial +2,8% confluisce nella società olandese Fiat Industrial Nv  in vista della fuzione con Cnh. Da metà settembre la nuova Cnh Industrial sarà quotata a Wall Street .

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Prima del congedo, la società Fiat si è concessa una performance d’eccezione. “Mai visto numeri così” commenta Sergio Marchionne, prima di volare alla volt degli Usa: la società che controlla Cnh e Iveco ha archiviato il secondo trimestre con un trading profit a 633 milioni di euro, nettamente sopra i 580 milioni previsti dal consensus. L’utile netto si è attestato a 328 milioni di euro sopra i 290 stimati dagli analisti. Il debito netto si attesta a 2,274 miliardi sotto ai 2,550 stimati dal consensus. Oggi Fiat Industrial confluisce nella società olandese in vista della fuzione con Cnh. Da metà settembre la nuova Cnh Industrial arà quotata a Wall Street .

Fiat +0,2%. All’indomani della trimestrale Jp Morgan ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 6,6 euro da 6 lasciando il giudizio “neutral”. Novità anche dagli Usa dove il Lingotto si è aggiudicato una vittoria parziale ieri sera nel percorso per rilevare interamente Chrysler.

Sul listino milanese hanno tenuto banco soprattutto i titoli delle società che hanno comunicato i conti:  Autogrill  +1,59%,  A2A +2,19%, Parmalat  -0,41% che ha anche annunciato l’acquisto della brasiliana Balkis.

Le trimestrali più brillanti?  Enel Green Power -0,12% che ha chiuso il primo semestre 2013 con un risultato netto di gruppo di 269 milioni in crescita del 21,7% sullo stesso periodo del 2012. 

Conti eccezionali anche per Brembo +0,37%: l’utile netto semestrale sale del 21,5% a 43,2 milioni di euro su un fatturato in miglioramento dell’8,6% a 762,8 milioni,

Contrastati i bancari. Unicredit +0,1%, Intesa SanPaolo -0,5%, Banca Mps -1,3%, B. Popolare Milano-0,6%. Spicca la caduta di B. Pop. Emilia Romagna -4,8%.

Colpo grosso di Tip + 0,01%. Nel pomeriggio è stato annunciato che il Qia, fondo di investimento del Qatar ha acquisito per 1,6 miliardi il controllo dele Galeries Lafayette, in cui la società di Gianni Tamburi ha investito al fianco di Maurizio Borletti (che resterà alla guida del business) e dei fondi immobiliari di Deutsche Bank. Tip ricava dalla cessione 42 milioni, la plusvalenza è di 33 milioni.   

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