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Oggi il primo test del mercato sul rinvio della ricapitalizzazione del Monte dei Paschi

INCOGNITA MPS SUI MERCATI, MA IL TORO GALOPPA. I MERCATI SPERANO NEI BOTTI DI CAPODANNO PER FIAT

Il Monte della discordia affronta oggi la prova del mercato. Come è noto, l’assemblea di venerdì del Monte Paschi ha approvato l’operazione di aumento di capitale con una maggioranza bulgara ma ha detto no, con i due terzi dei votanti, alla richiesta di Profumo-Viola di dare il via all’operazione a gennaio rinviando l’offerta a maggio/giugno. Un esito quasi scontato che può esser visto in due modi.

1)    Per i pessimisti, in larga maggioranza, le cose sono destinate a peggiorare. Il mancato aumento produrrà, come immediata conseguenza, più oneri finanziari per 130 milioni, visto il mancato pagamento della rata. Il salasso salirà a 380 milioni se non si troverà nel frattempo il modo per rimborsare 4,1 miliardi di Monti bond. Inoltre , in primavera la banca dovrà affrontare la concorrenza di altri istituti che busseranno al mercato per adeguarsi alle richieste della Bce. Senza trascurare il rischio delle turbolenze politiche interne e legate al voto europeo. Comunque sia, viene indebolita la posizione di Mps (e del sistema bancario italiano) di fronte alla Ue. Un pessimo esordio per il piano di ristrutturazione che prevede tagli di 500 filiali per 8.500 posti. Un’impresa quasi improba, se si pensa che, da venerdì, è ormai chiaro che i padroni della “banca del territorio”  non intendono fare passi indietro.

2)    Gli ottimisti, in minoranza, fanno notare che  Alessandro Profumo , per ora, ha congelato le dimissioni. Antonella Mansi, dal canto suo,  ha evitato di infierire sul vertice,  che ha superato in condizioni  proibitive, prove estreme.

3)     La speranza è che si profili “una terza via”, ovvero un pool di possibili compratori di parte della quota, il 33,5%, in mano alla Fondazione, grazie ai buoni uffici del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Impresa sul filo del rasoio anche perché, se il titolo scendesse sotto quota 0,1285, potrebbe scattare l’escussione dei creditori. Più una “teresina” che un poker , visto che si gioca a carte in parte scoperte. Ma la sorpresa di Capodanno può essere in agguato.

IL TESORO ALL’ASTA CON I BTP 5-10. TASSI IN SALITA     

La crisi Monte Paschi non aiuta di sicuro il Tesoro, che comunque può contare sull’ottima congiuntura dell’Europa periferica. Stamane, comunque, , verranno offerte la settima tranche del Btp a cinque anni 1 dicembre 2018 per 2/3 miliardi e l’undicesima riapertura del dieci anni marzo 2024. 

Venerdì, sull’onda dell’aumento dei tassi internazionali (i T bond hanno varcato la soglia del 3% il Tesoro ha collocato 8 miliardi di euro di Bot semestrali ad un tasso in crescita allo 0,827% rispetto allo 0,539% . Sono stati assegnati anche  2,63 miliardi di Ctz a 2 anni. Il rendimento ha mostrato una crescita dall’1,16% all’1,346%: deludente la domanda che ha costretto il Tesoro a decidere di non collocare l’intero ammontare offerto (forchetta pari a 2-3 miliardi di euro).

TOKYO +56% : MAI COSI’ IN ALTO DAL 1972

Finale effervescente per i listini asiatici. Il Nikkei +0,60%che riaprirà i battenti il giorno dell’Epifania chiude l’anno con un rialzo del 56%, il miglior risultato da 1972. Nel corso dell’anno lo yen si è indebolito del 18%. In terreno positivo anche Hong Kong +0,17%. Perde qualche colpo il listino di Dubai, dopo quattro giorni record. La correzione non insidia l’oscar di miglior Borsa del 2014 per il listino del Golfo: +103%.

S&P 500 A QUOTA 1,900 PER SAN SILVESTRO. MILANO VERSO I 19.000 PUNTI  

A Wall Street è stata la settimana di Twitter +6,2%. Ma anche dello Standard & Poor’s +1,3% al traino di Apple +2%. L’indice ha chiuso a quota 1841, ad un passo da una nuova barriera storica. Nel corso del 2013  gli indici diWall Street hanno messo a segno un rialzo del 29%, il miglior risultato dal 1997. Dal 13 dicembre, quando la Fed ha dato il via al mini tapering, il rialzo è stato del 3,7%.

Tobias Levkovich, primo strategist dell’azionario Usa di Citigroup, prevede che nel 2014 l’indice salirà a quota 1975. Ma, nella prima parte dell’anno ci sarà una correzione del 10-15 per cento. Anche l’Europa si avvia a chiudere al rialzo: l’Eurostoxx sale del +17%. Piazza Affari guadagna rispetto a gennaio il 16,5%. Stamane l’indice Ftse Mib punterà a risalire a quota 19.000.

FONSAI SUPERSTAR: +142%

A Milano Fonsai si avvia a chiudere un 2013 strepitoso: +142%. Tra oggi e domani sarà ratificata la fusione a quattro con Unipol, Milano Assicurazioni e Premafin. La Consob ha permesso di superare lo scoglio derivati, dopo una lunga istruttoria. L’Antitrust, invece, si avvia a concedere una proroga per la cessione dei premi che Unipol deve cedere sul mercato. Fonsai ha così aggiunto un +4,78% a 2,41 euro. Unipol, Premafin (sospesa al rialzo con un +13,52% teorico). Milano Assicurazioni +5,06%.

A2A SCEGLIE L’ADVISOR, POI SI VENDE IL 5%

Oggi i grandi azionisti di A2A +0,72% i comuni di Brescia e Milano, formalizzano l’addio al sistema di governance duale per la multiutility a favore di un modello tradizionale, con un cda formato da 12 membri, e la discesa della quota detenuta congiuntamente dai due partners dal 55% al 50% nel 2014. La prossima mossa sarà la scelta dell’advisor per individuare il modo migliore per vendere le loro quote. “Pensiamo che un collocamento sia il percorso più probabile”, ipotizzano gli analisti di Kepler Cheuvreux. “Giudichiamo positivo il superamento del duale, che porterà a una semplificazione della governance e a un ulteriore taglio dei costi”, commentano gli analisti di Intermonte secondo i quali il collocamento sul mercato del 5% potrebbe avvenire l’anno prossimo dopo lo stacco del dividendo, quindi entro marzo. “Confermiamo la raccomandazione outperform con un target price a 1 euro”.

CIR, ULTIMATUM AUSTRIACO A SORGENIA

Prima intesa con le banche creditrici della Tirreno Power,controllata da Gf al 50%,  in cui Sorgenia (maggioranza CIr) hA una partecipazione del 39%. Più complessa sarà la rinegoziazione del debito da 1,75 mld di euro di Sorgenia con le banche finanziatrici. L’azionista Verbund ha già detto che non parteciperà a un eventuale aumento di capitale e ha azzerato in bilancio il valore della propria quota nella controllata Cir.

VOLATA A DETROIT PER FIAT

Riflettori puntati sulla Fiat, in calo lunedì per le notizie in arrivo dal Brasile (tagliate le agevolazioni Iva sulle auto). Ma il mercato spera che Sergio Marchionne accenda in extremis il botto più fragoroso e gradito di San Silvestro: si sa che il 20 dicembre scorso Marchionne ha avanzato un’offerta ritoccata al rialzo per il 41,5% di Chrysler posseduto dal sindacato Uaw.

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