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Oggi il duello tra Draghi (Bce) e Weidmann (Bundesbank) ma occhio anche a Telecom

IL TESORO RINUNCIA A DUE ASTE. TELECOM DECIDE SUL BRASILE. WALL STREET RECORD, LISTINI DEPRESSI IN EUROPA E GIAPPONE

Chiudono la settimana in terreno positivo i listini asiatici, sostenuti dall’onda postiva di Wall Street. Fa eccezione Tokyo -0,8%, frenata dal rimbalzo tecnico dello yen, dopo la lunga frana (-7% sul dollaro a novembre) e in vista del lungo weekend: lunedì in Giappone è festa nazionale.  

Tornano a salire, dopo la breve pausa, i mercati Usa, sorretti dal sorprendente balzo in avanti del superindice: Dow Jones +0,19%, S&P +0,20%, Nasdaq +0,56%. In ripresa il prezzo del petrolio: +0,6% con il Brent a 78,6 dollari al barile e il Wti a 76,32 dollari. 

IL BOND ALIBABA FA BOOM: RICHIESTE PER 55 MILIARDI

A tener banco è la matricola che arriva dall’altra riva del Pacifico. Alibaba, ieri +2,7% (capitalizzazione di 284 miliardi di dollari) si accinge infatti a battere un nuovo record: le richieste per il nuovo bond del colosso cinese dell’e-commerce hanno superato i 55 miliardi di dollari contro gli 8 dell’offerta. Si prevede che la società alzi l richiesta a 10 miliardi per le obbligazioni (durata dai 3 ai 20 anni) che saranno prezzate stasera. Lo yield sarà di 110 bp più del corrispondente Tbond.  

Ieri Jack Ma, il fondatore del colosso cinese, ha annunciato che lancerà la piattaforma di marketplace, Taobao, in più lingue, inclusi inglese e cinese, permettendo ad un singolo utente di vendere un prodotto in tutto il mondo, entrando così in diretta concorrenza con eBay (-0,7%). Le dichiarazioni di Ma sono state fatte durante il meeting a Hangzhou tra il premier cinese, Li Keqiang e le principali aziende leader su Internet. 

LISTINI EUROPEI IN CALO. OGGI DRAGHI E WEIDMANN A CONFRONTO

Giornata negativa per le Borse europee, condizionate dai dati negativi sull’economia del Vecchio continente. Nel finale i listini si sono in parte ripresi grazie ai dati Usa. Londra -0,3%, Parigi -0,7%, Madrid -1,6%. Solo la Borsa di Francoforte registra una chiusura positiva (+0,1%).

A Milano l’indice FtseMib ha perso lo 0,88% a quota 19.209 punti, recuperando dal minimo di 19.036. E’ stata la prima seduta al ribasso della settimana. La settimana si chiude con un duello d’eccezione: il confronto tra Mario Draghi e Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, entrambi protagonisti oggi a Francoforte al convegno d’inaugurazione della nuova vigilanza bancaria. Ieri il presidente della Bce Mario Draghi ha ricordato che il principale mandato della Bce resta la stabilità dei prezzi, oggi insidiata dalla deflazione.

ECONOMIA GLOBALE, S’ALLARGA LA FORBICE CON GLI USA

L’economia globale continua a viaggiare a due velocità. Negli Usa il Superindice (Leading Indicator) è salito a ottobre a +0,9% (da +0,7%), meglio delle attese degli economisti: è un segnale che la ripresa americana dovrebbe restare robusta anche nei prossimi tre/sei mesi. Altro copione in Asia: l’economia cinese frena, il Giappone è in recessione.

In Europa la delusione è arrivata dall’indice Pmi composito che segnala le attese dei direttori degli acquisti delle aziende: a novembre l’indice della zona euro è sceso a 51,4 (da 52,1 del mese precedente), sotto le attese degli analisti che indicavano 52,3. A frenare, in particolare, è stata la Germania, con il Pmi composito tedesco caduto a 52,1 quando gli economisti se lo aspettavano a 54,0. Mario Draghi, ha ricordato che il principale mandato in seno alla Bce resta quello del mantenimento della stabilità dei prezzi.

SORPRESA, IL TESORO CANCELLA L’ASTA CTZ

Grazie, non ci servono soldi. Il Tesoro ha cancellato le aste dei Ctz e dei Btpei del 25 novembre e quelle a medio-lungo termine in programma l’11 dicembre, per “l’ampia disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento”. Si terranno invece le aste di medio-lungo termine del 27 novembre e le prossime aste Bot si terranno regolarmente. Lo spread si è mantenuto a quota 150 bp. Il rendimento del decennale è al 2,295%.

BANCHE, BRUSCO STOP A MADRID. POPOLARI SOTTO TIRO

In Europa i titoli più colpiti dalla nuova frenata dell’economia sono le banche (Stoxx del settore -1,5%). Le spagnole Bbva e Santander sono scese rispettivamente del 5,5% e del 2,9%. A Parigi Bnp Paribas -1,7%. A Milano Unicredit ha perso l’1,5%. La cessione di Uccmb potrebbe slittare da gennaio a marzo del prossimo anno, per questioni di prezzo.

In ribasso il resto del settore: Intesa -1,5%, Monte Paschi -2,1%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -3,3%, Banco Popolare -3,3%, Ubi -2,5%. Tra le compagnie assicurative, Generali +0,3%. Prese di beneficio su  UnipolSai -1,8% dopo il robusto rally.

TELECOM ITALIA, OGGI SI DECIDE SUL BRASILE

Telecom Italia ha lasciato sul terreno l’1,04% a 0,904 euro alla vigilia del cda chiamato a decidere sulle future mosse da effettuare in Brasile. Tra le indiscrezioni figura anche quella su una fusione tra Tim  Brasil e Oi che potrebbe comportare un aumento di capitale da 5 miliardi, anche se lo scorso lunedì il colosso tlc ha affermato di non avere nessuna ricapitalizzazione allo studio.

Il presidente, Giuseppe Recchi, ha voluto mettere bene in chiaro che sull’operazione di rafforzamento del gruppo in Brasile il management non ha chiesto deleghe in bianco. Intanto cresce l’attesa per l’asta su Metroweb. Lunedì la questione sarà sul tavolo del cda di F2i, il primo dopo la nomina dell’ad Renato Ravanelli.

ENEL: BENE ENDESA, PESA L’OFFERTA DEL TESORO

Il titolo Enel chiude in calo di oltre 2% in Borsa, nonostante il successo del collocamento della controllata Endesa: domanda doppia dell’offerta, prezzo fissato a 13,5 euro. Ma ha pesato la prospettiva di un alleggerimento della quota del Tesoro nel capitale dell’ex monopolista.

Il ministero dell’Economia aveva avviato le procedure per ridurre la propria quota in Enel a settembre. Archiviati i conti trimestrali e la vendita di una quota in Endesa, il Tesoro potrebbe passare all’azione e vendere sul mercato fino al 6% della società di cui oggi detiene il 31,24%. Sono scese anche Enel Green Power -1,6% e Atlantia -1,2%.

GRANDI MANOVRE NEI SERVIZI OIL: SAIPEM VOLA

Eni ha perso lo 0,4%, nonostante Hsbc abbia alzato la raccomandazione a Neutral da Underweight. In controtendenza Saipem +2,7%: il settore dove opera, quello dei servizi petroliferi, sta diventando effervescente con frequenti notizia di acquisizioni e fusioni.

Ieri Technip -7%, holding francese specializzata in servizi di ingegneria e tecnologie nella realizzazione di progetti nel settore petrolchimico, del gas ed altre industrie, ha avanzato un’offerta da 1,45 miliardi di euro, per comprare Cgg +23%, gruppo francese che fornisce servizi di geofisica per l’industria petrolifera. La “preda” ha respinto la proposta, sostenendo che l’offerta non è congruaIeri la francese Technip ha annunciato che offrirà 1,45 miliardi di euro per comprare Cgg, altro gruppo francese che fornisce servizi di geofisica per l’industria petrolifera.

Pochi giorni fa i colossi Usa Halliburton e Backer Hughes si sono fusi dando vita a un colosso mondiale del settore servizi all’industria petrolifera. L’operazione ha un valore di 34,6 miliardi. Tra i pochi titoli positivi del paniere principale di Piazza Affari anche Tenaris +1,34%.

RIPARTE FCA, SI CONSOLIDA RAI WAY

Lieve progresso per Fca +0,1%. La società ha stretto un accordo con la cinese Guangzhou Automobile per rafforzare la joint venture Gac-Fiat; prevista tra l’altro la produzione di un veicolo a marchio Chrysler in Cina. 

Finmeccanica ha perso l’1,9%, nonostante una delle controllate della holding abbia ricevuto un ordine da oltre 400 milioni di euro dal consorzio Eurofighter. Prysmian +1,2%. 

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Mediaset ha perso lo 0,47%. Mediobanca Securities ha alzato il rating da neutral a outperform e il prezzo obiettivo da 3,65 a 3,8 euro. Rai Way è salita dello 0,06% a 3,09 euro, consolidando i guadagni registrati nel primo giorno di quotazione.

Categories: Finanza e Mercati