Economia Usa più robusta, venti pace in Ucraina e, soprattutto, l’attesa crescente per le parole di Mario Draghi sono gli ingredienti base dell’umore dei listini, ottimisti con prudenza. Stamane le Borse asiatiche consolidano le quotazioni, ai massimi da sette anni. Tokyo arretra dello 0,20%, Hong Kong -0,3%. Il dollaro si muove sui massimi dell’ultimo anno nei confronti dell’euro a 1,314 da 1,313 della chiusura. Cauta anche Wall Street: l’S&P 500 scende dello 0,1%, invariato il Dow Jones, Nasdaq -0,6%. In Europa, Londra +0,8%, Parigi +0,9% e Francoforte +1,3%. Madrid +1,2%. L’indice Ftse Mib è salito dell’1,9% a 20.831 punti.
IL BEIGE BOOK: L’AMERICA ACCELERA
La ripresa negli Usa è sempre più robusta. Dal Beige book della Fed emerge che l’economia cresce ovunque: in sei dei dodici distretti in cui sono divisi gli States l’aumento è moderato, in quattro è “modesto”, in due “robusto”. Anche se la ripresa stenta ancora a tradursi in un aumento dei salari, in cinque distretti (Dallas, Chicago, Kansas City, Philadelphia ed Atlanta) prevale un “forte ottimismo” sul futuro. Si moltiplicano così i segnali che mostrano quanto sia robusta la crescita economica degli Stati Uniti: il miglioramento potrebbe spingere la Federal Reserve ad anticipare i tempi del primo rialzo dei tassi di interesse.
MA APPLE BRUCIA 22 MILIARDI IN UNA SEDUTA
La frenata del listino tecnologico è legata alla giornata nera di Apple -2,5% che, dopo aver inanellato un record dietro l’altro arrivando a 103,74 dollari per azione (il massimo dallo split azionario 7 a 1) ha perduto ieri 22 miliardi di capitalizzazione in un giorno solo. Pesa l’effetto negativo incrociato del furto di foto dagli account Apple di vari vip e l’exploit di Samsung +1,8% che ha lanciato il suo ultimo mobile, concorrente del prossimo iPhone.
LA TREGUA AD EST SOSTIENE L’EUROPA
Più vivace la seduta in Europa, grazie ai venti di pace che sembrano soffiare dall’Ucraina. Ieri è arrivato l’annuncio di una tregua permanente nel Sud Est dell’Ucraina: il “cessate il fuoco” è giunto dopo una telefonata tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko dalla quale è emersa una convergenza sui modi per risolvere la crisi in atto nel Dombass e nelle aree orientali dell’Ucraina. Da Ulan Bator, dove si trova in visita di Stato, Putin ha affermato che un accordo tra Kiev ed i separatisti russi del Donbass potrebbe essere raggiunto nella riunione del gruppo di contatto del 5 settembre. Il rublo si rafforza dai minimi degli ultimi 10 anni a 37,45 sulla valuta Usa toccati ieri. La Borsa di Mosca ha chiuso in rialzo del 3,4%.
ITALIA: L’ECONOMIA PEGGIORA, LA BORSA SALE
La Borsa di Milano chiude in forte rialzo una seduta che, secondo le previsioni, avrebbe dovuto essere interlocutoria, con gli investitori alla finestra in vista delle comunicazioni della Bce. L’attesa di messaggi espansivi dalla Bce fa passare in secondo piano le pessime indicazioni dall’economia: l’indice PMI delle società non industriali torna sui livelli di marzo sotto la soglia dei 50 punti, lo spartiacque che separa contrazione da espansione. Poco mossi i Btp : il tasso del decennale domestico si è assestato al 2,47%, mentre lo spread con l’analogo titolo tedesco ha chiuso a 151 punti base, L’attenuarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina ha ridimensionato la funzione del Bund come “porto sicuro”.
Grande exploit del Portogallo che ieri, per la prima volta, ha collocato con ieno successo un titolo a 15 anni per 3,5 miliardi contro una richiesta di 8 miliardi ad un tasso di 235 bp sopra il mirswap.
FRANCOFORTE , POSSIBILE IL TAGLIO DEI TASSI
Ciak, si gira. Alle 14 e trenta i monitor di tutti i broker del pianeta saranno collegati con l’Eurotower per la conferenza stampa di Mario Draghi dopo la riunione del direttorio della Bce. I mercati, di fronte ai dati negativi dell’area euro, hanno iniziato a valutare la prospettiv di un prossimo quantitative easing. In realtà, a poche settimane dal varo dei prestiti Tltro e l’ Asset Quality Review delle banche ad ottobre, non sono probabili oggi annunci “forti”, salvo che si proceda ad abbassare ulteriormente i tassi oppure a varare il programma di acquisti di Abs (per il quale però restano aperte diversi nodi tecnici). Ma l’attesa è concentrata sulle risposte del presidente in conferenza stampa. Il mercato spera che, rispondendo a una domanda sui tempi del Qe, Draghi dica “monitoriamo attentamente gli sviluppi e siamo pronti e determinati ad agire…”. Se, al contrario mister Bce spiegherà che “ci sono ancora rischi da valutare…”, il rally si fermerà.
MILANO, FINANZA RECORD IN ATTESA DELLA BCE
A sostenere Piazza Affari sono state sopratutto banche, assicurazioni e società del risparmio gestito. Unicredit ed Intesa Sanpaolo salgono del +3%. Bernstein ha riavviato la copertura sui due titoli con la stessa raccomandazione, Outperform. Per Goldman Sachs Unicredit è”la sola banca che senza aumentare il capitale ha migliorato la percezione di sé tra gli investitori”. Banca Popolare dell’Emilia Romagna +3%, Mediobanca +4,7%, Banco Popolare +2%, Ubi Banca +2,9%. Nel gestito in evidenza Azimut+3%, Mediolanum+1,6%, Generali +2,4%,e Banca Generali +4,3%. Generali+2,4%. Pesano sul settore le prime scommesse sull’esito degli esami sulle banche, in vista degli “scrutini” fissati per il 17 ottobre.
Nove banche europee sulle 128 esaminate potrebbero non passare il doppio esame (asset quality review e stress test ) della Banca centrale europea secondo un sondaggio realizzato da Goldman Sachs con 125 investitori istituzionali. Nel mirino anche tre banche italiane. Monte Paschi è giudicata l’istituto a più alto rischio, il Banco Popolare è al quarto posto, Bpm al sesto. Le altre banche nella lista nera sono le greche Piraeus, Eurobank e Alpha Bank, la tedesca Commerzbank, la portoghese BCP, l’austriaca Raiffeisen Zentralbank e la spagnola Banco Popular.
RENZI RINVIA LE VENDITE: RISALGONO ENEL ED ENI
Enel è salita del 3,50% a 4,142 euro . Il premier Matteo Renzi ha raffreddato l’attesa su un imminente collocamento di una parte della quota in mano al Tesoro. La società intanto sta per avviare il piano di cessione del 17% della controllata spagnola Endesa. Denaro anche sulle altre utilities pubbliche: Snam +1,17% e Terna +1,41% dopo che Barclays ha alzato il prezzo obiettivo a 5 euro sulla prima (rating overweight) e a 4 euro sulla seconda (equal weight) al fine di catturare il valore del dividendo sotto condizioni normalizzate di trading. Eni +1,3%. Si allontana anche il collocamento del 5% del cane a sei zampe. Tra i cavalli di razza de Tesoro rallenta Finmeccanica (+0,56%): la canadese Bombardier si è ritirata dalla corsa ad Ansaldo Breda e a Sts .
CHRYSLER CONTINUA A VOLARE, FIAT RINGRAZIA
Fiat ha guadagnato il 2,71% a 7,58 euro nonostante i numeri deludenti sulle immatricolazioni di auto in Brasile relative al mese di agosto (-17,1% annuo del mercato e -9,5% da gennaio contro, rispettivamente, il -14,9% e -10,9% del Lingotto), anche se la quota di mercato ha raggiunto il 21,7%. Bene Chrysler, che negli Stati Uniti ha registrato un aumento delle immatricolazioni del 20% facendo segnare il 53esimo mese consecutivo di aumento delle vendite. In scia, ma staccate, Exor +1,35% e Cnh Industrial +0,23%. Restando all’automotive, Pirelli + 1,95%. In evidenza anche Sogefi +5,28%.
SAFILO CROLLA DOPO IL DIVORZIO DA GUCCI
Il caso del giorno è quello di Safilo crollata del 25%. La società dell’occhialeria ha annunciato di aver anticipato a fine dicembre 2016, in accordo con Kering, la chiusura del contratto di licenza Gucci. In un sol colpo la quotazione è tornata su livelli del maggio di un anno fa. Record storico di volumi scambiati: sono passate di mano circa 7,94 milioni di azioni, contro una media giornaliera dell’ultimo mese di 109mila azioni. KeplerCheuvreux e Bank of America Merrill Lynch hanno tagliato la raccomandazione. Luxottica +0,2%. Tra le società del lusso, Tod’s +3,7%, Yoox+2,9%,Ferragamo+2%, Moncler +0,9%.