Potenza degli indici. La revisione del paniere Msci di Morgan Stanley ha condizionato la seduta dei mercati asiatici. Rallenta la Cina, dopo la decisione di non includere azioni di Shanghai nell’indice Msi. Al pari, scendono i listini di Taiwan e della Corea: a sorpresa, Msci ha deciso di non classificare, come già previsto, ititoli dei due Paesi nella categoria dei Paesi sviluppati, ma di confermarli Paesi Emergenti. Sale di riflesso la Borsa di Tokyo (+0,3%): gli operatori si erano già rassegnati ad un ridimensionamento della presenza delle azioni giapponesi e si stanno affrettando a ricomprare.
Dopo tre primati consecutivi in tre giorni, la Borsa americana si è concessa una pausa: il Dow Jones perde lo 0,02%, l’S&P500 idem. Il Nasdaq chiude a -0,04%.
Rallenta il rally delle Borse europee, ma i mercati registrano due novità. A una settimana dalle decisioni della Bce, l’euro perde posizioni nei confronti del dollaro, trattato stamane a 1,3524 sull’euro, ai minimi da febbraio. Ma la ripresa della moneta Usa, in rialzo su tutte le valute con l’eccezione dello yen, più che ad un effetto a scoppio ritardato delle misure di Francoforte, è dovuto ad una robusta ripresa dei Bond Usa: il decennale rende il 2,646%, massimo dell’ultimo mese alla vigilia delle aste di Treasury di oggi, fino a 62 miliardi di dollari di titoli a tre, dieci e trent’anni.
Piazza Affari ha chiuso la seduta di ieri con un lieve guadagno. L’indice FtseMib è salito dello 0,33%, valore che, spiega Borsa Italiana, tiene conto dei cambiamenti di gestione legati all’aumento di capitale Mps. Il leading indicator dell’Ocse ha confermato che l’economia italiana sta vivendo una svolta positiva nella tendenza di crescita.
BOT, LA “PERIFERIA” MACINA NUOVI RECORD
Cominciano oggi le aste metà mese del Tesoro con l’offerta di 6,5 miliardi di Bot annuali contro 7 miliardi in scadenza. C’è aria di record sul fronte dei rendimenti. Le stime degli operatori sono per uno yield intorno allo 0,48%, bel al di sotto del minimo storico dello 0,589% segnato lo scorso aprile. C’e’ molta attesa per valutare la consistenza della domanda, stimata in deciso aumento considerando l’incremento di liquidità nel sistema finanziario dell’Eurozona dopo le ultime decisione della Bce.
Nell’asta di domani, l’appuntamento più significativo, verranno offerti da 3 a 3,5 miliardi della terza tranche del Btp maggio 2017; da 3 a 4 mld del nuovo 7 anni dicembre 2021 e tra 500 milioni e un miliardo del trentennale 2044. Ieri il rendimento del decennale è salito al 2,79%, dal 2,70% di ieri, lo spread è a quota 138 (+6 punti base). Sui mercati della periferia continua la festa. Il rendimento dei Bonos spagnoli è passato dal 2,90% al 2,55% , quello dei titoli portoghesi dal 3,70% al 3,33%.
Ieri la Grecia è riuscita a collocare 1,625 miliardi di titoli di Stato a 6 mesi a un rendimento del 2,15%, in netta contrazione rispetto al 2,7% dell’asta di maggio. In leggero aumento anche le richieste: 2,7 da 2,65. Il rendimento del decennale di Atene è sceso dal 6,4% al 5,43% il livello più basso dal gennaio 2010.
MONTE PASCHI ANCORA BOOM, CARIGE ALLA SVOLTA
Anche ieri Monte Paschi è riuscita a fare prezzo solo in chiusura. Il titolo ha archiviato la seduta a 2,216 euro, in rialzo del 19,91% rispetto alla chiusura di ieri. Ancora sotto pressione i diritti, che hanno perso il 7,35% a 19,92 euro. Una situazione eccezionale, conseguenza delle caratteristiche iperdiluitive dell’operazione sul capitale, che potrebbe protrarsi per diverse sedute, forse per l’intera durata dell’aumento.
In tensione anche Carige +7,24% a pochi giorni dall’aumento i capitale per 800 milioni che prenderà il via lunedì. Nei giorni scorsi la Fondazione ha venduto a un gruppo di investitori istituzionali il 10,86% del capitale, facendo scendere la sua partecipazione al 19%. Tra gli istituti alle prese con la ricapitalizzazione, Pop Spoleto cede il 2,52%. I diritti hanno perso il 9,63%. Il resto del comparto si è mosso in ordine sparso: Unicredit è salita dell’1%,Intesa è arretrata dello 0,3%. Positiva Ubi +0,9%. Ribassi consistenti per Pop.Milano -2,1% e Banco Popolare -1,2%.
ENEL “ELETTRICA”, CONTO ALLA ROVESCIA PER TELECOM
Fra i titoli migliori c’è StM, in rialzo dell’1,7%. Restando fra gli industriali, Pirelli è scesa dello 0,6%, Cnh Industrial -1%, Fiat è salita dello 0,7%, Finmeccanica +0,1%. Ancora tonica Enel +1,2%, dopo l’accoglienza positiva del mercato al piano dismissioni annunciato da Starace. in rialzo anche Atlantia +0,9%. A2A ha perso l’1,1%. Eni è salita dello 0,4%. Saipem +0,5%. Lieve rialzo per Telecom Italia, +0,1%. Dal 15 al 30 giugno si apre la finestra che permette agli azionisti del veicolo di inviare la disdetta agli accordi e poter poi entrare direttamente in possesso delle quote sottostanti della società di tlc.
Mediaset ha guadagnato l’1,06% in attesa della risposta a Telefonica che ha notificato lo scorso 5 giugno la proposta vincolante per rilevare il 56% di Digital Plus da Prisa. Continua senza gloria l’aumento di capitale di Italcementi che ha ceduto il 4,63% nel secondo giorno di aumento di capitale. I diritti hanno lasciato sul terreno il 15,36%
LUSSO: BRILLANO YOOX E AEFFE, GIU’ MONCLER
Rimbalza Yoox + 2,1%. Goldman Sachs ha deciso di inserire la britannica Asos, società con un modello di business simile a Yoox, nella sua Conviction Buy List. Moncler, invece, ha perso il 2,1%. Safilo -2,3%. Kepler Chevreux ha tagliato le stime di utile per azione 2015-2016 di Brunello Cucinelli. Il robusto piano di investimenti nelle nuove tecnologie e nella ricerca di punti vendita più spaziosi potrebbe incidere sugli utili. Brilla Aeffe +10,51% dopo il giudizio di Mediobanca Securities: le stime sui ricavi, sull’ebitda e gli utili sono state riviste al rialzo nel periodo 2014/16, I ricavi dovrebbero sforare i 300 milioni a fine periodo. L’ebitda a quella data arriverà al 15%, con utili triplicati e l’eps a 0,09 per azione. In buona evidenza anche Damiani +9,43%.