X

Ocse, sono quasi 50 milioni i disoccupati nei Paesi ricchi

Arriva il rapporto annuale dell’Ocse sul lavoro, e non porta nulla di buono. Il panorama dell’occupazione nei Paesi “ricchi” è infatti sempre più cupo, in particolare nelle nazioni dell’eurozona. I disoccupati totali nei trenta Paesi che aderiscono all’organizzazione internazionale sono infatti ora sempre più vicini ai 50 milioni, per la precisione 48 milioni, ovvero 15 in più rispetto al periodo precedente alla crisi finanziaria del 2008.

In percentuale, le persone senza lavoro sono il 7,9% a maggio 2012, e il dato inizierà a calare solo nella seconda metà del 2013, per scendere al 7,7% secondo le previsioni dell’Ocse. Prima, però, toccherà la percentuale record dell’8%.

Cifra che raddoppia esattamente per quanto riguarda i giovani under 25: il 16% di loro non ha un impiego nei Paesi cosiddetti ricchi, e il dato è attenuato da percentuali virtuose come quelle della Germania (8%), mentre risulta davvero drammatico dalle parti di Spagna e Grecia, dove raggiunge il 50%.

E non è tutto. Secondo i rilevamenti dell’Ocse il 40% delle persone disoccupate lo è da almeno un anno, e il 20% lo è da almeno due. Il fenomeno della disoccupazione a lungo termine è molto rilevante anche negli Stati Uniti, dove è salita dal 10% del 2007 al 30% attuale.

Il rapporto tuttavia rivela una grande disparità tra i vari Paesi analizzati. Esiste infatti, nonostante la grave crisi globale, un nucleo di Stati che ha limitato i danni o ha addirittura visto il tasso di disoccupazione calare, come la Germania (dall’8,2% del 2007 al 5,6% attuale). In questo primo gruppo virtuoso ci sono oltre alla Germania Australia, Austria, Corea del Sud, Giappone, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Svizzera, e Olanda. In questi Paesi il lavoro non è un problema, visto che al massimo il 5% delle rispettive cittadinanze sono attualmente senza impiego.

Sempre più preoccupante invece il trend dell’area euro, in particolare di 7 Paesi che sfiorano o hanno raggiunto la doppia cifra: Francia (che ha da poco raggiunto la soglia del 10%), Spagna, Estonia, Italia, Grecia, Irlanda e Portogallo. La media dell’eurozona è all’11,1%, dato più alto mai registrato. Particolarmente pesante la situazione di Grecia e Spagna, per le quali l’Ocse prevede un tasso di disoccupazione superiore al 20% ancora fino a fine 2013 (rispettivamente 21,6% e 25,2%). Nubi nere anche sull’Italia: secondo l’Ocse, il tasso di disoccupazione a maggio 2012 è stato dell’9,4%, e nel 2013 dovrebbe arrivare al 9,9%.

Related Post
Categories: Mondo