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Ocse rivede stime di crescita: Pil Italia in rialzo nel 2022 ma giù nel 2023. Tassi Bce al 4% per frenare l’inflazione

Sulla crescita della zona euro l’Ocse stima un +3,1% nel 2022 e +0,3% nel 2023: quindi in entrambi i casi inferiore a quella sull’Italia

Ocse rivede stime di crescita: Pil Italia in rialzo nel 2022 ma giù nel 2023. Tassi Bce al 4% per frenare l’inflazione

L’Ocse ritocca previsioni di crescita e inflazione, dipingendo un quadro poco rassicurante per l’Italia, ma non solo. Nel suo aggiornamento di interim dell’Economic Outlook l’organizzazione parigina indica un +3,4% del Pil italiano su 2022 e un +0,4% sul 2023 (un taglio di 0,8 punti rispetto alle precedenti stime). Numero che il nuovo Governo spostato a destra (con la vittoria del centrodestra) si dovrebbe trovare a gestire nella scrittura di una Manovra che si presenta con pochissimi margini e tempi ancora più ristretti per poter pensare di inserirvi misure strutturali.

Da Parigi risuona anche l’allarme sull’inflazione. L’Ocse, infatti, ha rivisto al rialzo le sue previsioni su scala globale e avverte che proprio per intervenire sul carovita “sono necessari ulteriori aumenti dei tassi di interesse” da parte delle banche centrali “nella maggior parte delle economie, per ripristinare la fiducia delle famiglie e delle imprese – ha detto il segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann -. Se non lo si fa ora, il rischio è che più avanti si debbano adottare misure più dolorose e costose”.

Italia, stime dell’Ocse su Pil e inflazione

L’Italia è avviata a chiudere il 2022 con una crescita del 3,4%, nettamente superiore a quella di Germania e Francia, ma seconda alla Spagna. Per quanto riguarda il 2023, l’Ocse ha invece significativamente abbassato la stima di crescita dell’Italia allo 0,4% (-0,8% rispetto a giugno), ma comunque in territorio positivo. Nel primo caso si tratta di 0,9 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di giugno mentre sul prossimo anno il valore è stato tagliato di 0,8 punti percentuali.

Male l’inflazione. Per l’Italia l’Ocse prevede un’inflazione al 7,8% nel 2022 e al 4,7% nel 2023, rispettivamente 1,5 e 0,9 punti percentuali in più rispetto alle precedenti previsioni, Da segnalare che secondo i calcoli Ocse, l’incidenza della spesa energetica per l’Italia è salita dal 5% del 2019-2021 al 13% del 2022.

Ocse: “Eurozona rischia una crescita negativa nel 2023”

La stima dell’organizzazione parigina sulla crescita della zona euro è di 3,1% quest’anno e 0,3% il prossimo, quindi in entrambi i casi inferiore – anche se di poco – a quella sull’Italia. Ma avverte, in caso di scenario avverso con forniture insufficienti di energia, l’Eurozona rischierebbe una crescita negativa vicino all’1%.

Per quanto riguarda l’inflazione, ora l’Ocse stima l’area euro stima un 8,1% al 2022 (1,1 punti percentuali in più rispetto alle previsioni di giugno), e al 6,2% sul 2023, (1,6 punti percentuali in più rispetto alle precedenti previsioni).

Per la Germania l’organizzazione prevede 1,2% di crescita quest’anno, e anche questa è stata rivista a ribasso di 0,7 punti percentuali, e una recessione dello 0,7% sul prossimo, con un taglio ancora più pesante pari al 2,4% rispetto alle previsioni di giugno. La Francia è vista invece crescere quest’anno del 2,6% e dello 0,6% (-0,8%), la Spagna addirittura del 4,4% nel 2022 e dell’1,5% (-0,7%) nel 2023.

L’Ocse, inoltre, vede “rischi di calo della produzione in diverse economie europee durante i mesi invernali” (fra cui Germania, Italia, Regno Unito) considerato “l’effetto di freno esercitato dal calo dei redditi reali e dalle perturbazioni nei mercati energetici”.

Ocse: “L’economia globale paga il prezzo della guerra”

Ma non solo l’Eurozona sconta il prezzo della guerra di Putin. Secondo il rapporto, la crescita globale rallenterà dal 3% nel 2022 (invariata rispetto alle proiezioni di giugno) al 2,2% nel 2023 (-0,6% rispetto a tre mesi fa). In termini di ricchezza persa a causa della guerra, l’Ocse sottolinea come i redditi reali globali potrebbero essere inferiori di circa 2.800 miliardi di dollari rispetto a quanto previsto un anno fa (un calo di poco superiore al 2% del pil in termini di parità di potere d’acquisto).

Al di fuori dell’Eurozona, sugli Stati Uniti l’Ocse stima una crescita dell’1,5% quest’anno (-1% rispetto a giugno) e dello 0,5% nel 2023 (-0,7%). Invece, le chiusure del Covid adottate dal governo di Pechino freneranno la crescita cinese al 3,2% nel 2022 (-1,2%) con una parziale ripresa nel 2023 al 4,7% (-0,2%).

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