L’Ocse ha tagliato le stime sulla crescita per il 2013 a partire dalla zona euro che l’anno prossimo arretrerà dello 0,1%invece che registrare una modesta crescita dello 0,9% già prevista a maggio. La caduta dell’Europa si riflette sul resto del pianeta: sono state riviste al ribasso anche le aspettative sull’intera aerea dei paesi Ocse a +1,4% da +2,2%.
L’Italia in particolare potrebbe essere costretta nel 2014 a varare una nuova manovra per risanare i propri conti. Il debito pubblico è stimato al 127% nel 2012, al 129,6% nel 2013 e al 131,4% nel 2014.
Le stime dell’Ocse hanno contribuito ad interrompere , dopo sei giorni di rialzi, la risalita delle Borse asiatiche. Tokyo perde poco più di un punto percentuale, Hong Kong è sotto dello 0,85% al pari di Seul.
Le notizie in arrivo dall’Europa hanno depresso la Borsa americana, nonostante un insieme di dati positivi sull’economia Usa. L’indice Dow Jones arretra dello 0,69%, S&P500 -0,52%. Il Nasdaq arretra dello 0,3%.
Andamento alterno per i listini europei: debole Parigi – 0,03% e Madrid – 0,14%. Francoforte e Londra chiudono in rialzo rispettivamente dello 0,55% a e dello 0,22% .
A Milano, il Ftse Mib ha ceduto lo 0,26%.
AMERICA
Il dollaro si rafforza, la Borsa frena. A prima vista stupisce la reazione di Wall Street alla raffica di dati macro positivi. L’indice di fiducia dei consumatori (Conference Board) è salito in novembre sui massimi dal febbraio del 2008 arrivando a 73,7 da 73,1 di ottobre, gli economisti si aspettavano un calo a 73,0. Gli ordini di beni durevoli a ottobre, escluso il settore trasporti, sono saliti dell’1,5% battendo largamente le attese degli economisti.
Infine i prezzi delle case (indice S&P Shiller) sono saliti a settembre del 3% sul settembre 2011, registrando il maggior incremento dal luglio 2010.
Perché, di fonte questi numeri, prevale la prudenza? La spiegazione prevalente si collega a nuove nubi sull’accordo per il fiscal cliff. Il portavoce democratico al Senato Harry Reid, si è detto “deluso” per l’andamento dei colloqui tra i partiti. “Non ci restano più di due settimane – ha aggiunto – per passare dal clima positivo a risultati concreti”.
Ma il rialzo del dollaro sta ad indicare un’altra preoccupazione: una ripresa troppo robusta potrebbe spingere la Fed a rinviare il Quantitative Easing previsto per metà dicembre.
EUROPA
“Sì, è solido. Ma quanto è solido?”. A farsi questa domanda è nientemeno che il direttore generale del Fmi Christine Lagarde nel corso della conferenza dedicata all’accordo sul debito greco. I giornali anglosassoni, dal “Financial Times” al New York Times” fanno a gara nell’alimentare lo scetticismo sul futuro di Atene.
L’agenzia di rating Fitch giudica positivo l’accordo per la Grecia ma sottolinea i rischi elevati legati alla sua messa in opera. “L’intesa – scrive – attenua la minaccia di un default imminente delle obbligazioni sovrane o l’uscita dalla zona euro ma alcuni problemi centrali devono ancora trovare una risposta”. Tra questi “come sarà attuata la ricapitalizzazione delle banche greche e se l’iniezione di capitali sarà sufficiente ad assicurare la tenuta a lungo termine delle banche”.
La tragedia greca, insomma, richiederà nuovi atti. Ma è stato evitato, per ora, il finale più cruento.
Non c’è solo il caso Ilva. A Parigi il governo è mobilitato contro Lakshmi Mittal, il magnate indiano che intende procedere alla chiusura dello stabilimento di Fleurange Il magnate, convocato all’Eliseo, è stato affrontato a muso duro dal ministro Arnaud de Montembourg che lo ha accusato di “ricatto” per l’intenzione di chiudere, contro gli accordi già concordati, due forni e di lasciare così a casa 629 lavoratori. Di fronte a questa scelta, il governo Hollande, procederà a nazionalizzare lo stabilimento.
“I sans culottes hanno ripreso il potere a Parigi” ha commentato il sindaco di Londra, Boris Johnson, in visita a New Dehli. “Non ho che un consiglio da darvi: Venez a Londres, mes amis indiens!”.
Le tensioni sul fronte di Atene non hanno impedito alla Spagna di fare il pieno in asta vendendo 4,09 miliardi di titoli a tre e sei mesi registrando una buona domanda e tassi in calo. Sulla scadenza a tre mesi i rendimenti sono scesi all’1,254%, mentre su quella a sei mesi i tassi sono calati all’1,669%.
ITALIA
Lo spread Bund/Btp è sceso nel pomeriggio a 329 punti base dopo il buon esito della riapertura del collocamento di un Certificato del Tesoro Zero Coupon (CTZ) con scadenza settembre 2014. Il Tesoro ha piazzato 3,5 miliardi di euro, esattamente il target dell’emissione, ad un rendimento dell’1,92%: sul secondario lo stesso titolo trattava stamattina al 2,06%. Questo Ctz è stato emesso in settembre in settembre con rendimento del 2,65%.
La tornata d’aste italiane di fine mese prosegue oggi con l’appuntamento sui Bot (7,5 miliardi di buoni semestrali, sugli 8,5 in scadenza) e giovedì con l’offerta a medio-lungo, con un importo complessivo tra 4 e 6 miliardi di euro di Btp sulle due scadenze benchmark a cinque anni (novembre 2017) e a dieci anni (novembre 2022).
A Piazza Affari in coda al listino principale Telecom -3,23%. A pesare sul titolo le indiscrezioni di un possibile stallo in cda sulle questioni aperte, ossia scorporo della rete e vendita di La7.
Al proposito il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè ha detto che la società prenderà decisioni nel consiglio previsto il 6 dicembre, senza però indicare in quale materia.”Le decisioni le prenderemo – ha commentato – ci sarà un ampio dibattito, credo molto conclusivo. Non c’è niente in stallo”. Al prossimo cda si attende una discussione su: scorporo della rete, ipotesi di acquisizione della brasiliana Gvt e l’offerta di Naguib Sawiris per una quota del capitale. L’imprenditore egiziano ha fatto sapere le sue condizioni: niente scorporo della rete e prezzo delle nuove azioni vicino all’attuale quotazione. Ovvero alla metà del prezzo di carico (1,5 euro) dei soci Telco.
Brilla invece Stm +2,14% . Ieri la società ha comunicato che Nintendo ha adottato una soluzione basata su sensori di ST per la nuova Wii. L’anima della nuova consolle è pilotata da un ASIC della ST, unito a un accelerometro a tre assi della ST, che permette un uso intuitivo del movimento nei giochi elettronici.
Salgono Finmeccanica +1,78 che, secondo indiscrezioni, starebbe sondando il mercato per il lancio di un bond e A2a +1,6% che ha completato la cessione del 25,7% di Metroweb.
In calo Azimut -0,6% malgrado Equita ne abbia alzato il target price da 12 a 13 euro, confermando la raccomandazione buy. Secondo gli analisti i progressi nella gestione/distribuzione, l’aumento del dividendo e l’opportunità delle ristrutturazioni bancarie meritano un premio.
Poco mossa Eni +0,06% dopo che ha concluso il collocamento di circa 33,2 milioni di titoli Galp Energia, pari al 4% del capitale della società, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding presso investitori istituzionali internazionali al prezzo di 11,48 euro per azione.
Snam , alleata con il colosso dell’energia transalpina Edf (che in Italia controlla Edison) e il fondo sovrano di Singapore,partecipa alla gara per gli asset che Total si prepara a vendere, tramite la sua controllata TIGF, prevedono una rete di trasporto gas di 5mila km che e due impianti di stoccaggio, con l’obiettivo di ricavare circa 2,8 miliardi-
Situazione curiosa ed inedita in casa Sea. Il supplemento al prospetto informativo redatto in vista della quotazione infatti, rileva che “ secondo quanto ha appreso successivamente alla pubblicazione del prospetto e’ in atto una situazione di conflittualità fra il socio di controllo, il Comune di Milano, e F2i’. Questa situazione ‘potrebbe dar luogo ad una divergenza nella posizione dei medesimi su alcune decisioni di natura straordinaria soggetta ad una delle maggioranze qualificate’ e di conseguenza ‘la mancata adozione da parte dell’organo societario competente di tali decisioni, con possibili effetti negativi sul perseguimento degli obiettivi della società”: A completare la pubblicità negativa è la frenata sul dividendo (“meglio di un Btp” era lo slogan d’apertura del road show). Sea precisa di “non avere adottato alcuna politica dei dividendi” anche se il piano industriale 2012-2016 prevede “un’ipotesi di dividend pay-out del 50%”.