L’Ocse sta preparando una vera e propria rivoluzione globale in materia fiscale che potrebbe mettere ko i giganti dell’economia. Da Apple a Google, passando per Starbucks e Amazon, oggi tutti i big mondiali approfittano di regole molto flessibili per pagare le tasse nel Paese con le regole tributarie più favorevoli e non nel Paese di produzione. L’Ocse vuole porre fine a questa pratica che avvantaggia pochi e penalizza tantissimi Paesi. Così, assieme agli Stati del G20 e ad altri 60 Paesi partner, ha messo a punto un pacchetto di 15 misure per la lotta all’elusione fiscale.
Questa serie di azioni che l’Ocse ha preparato si chiama ‘Beps’, acronimo dell’espressione “Base Erosion and Profit Shifting” e, secondo le parole del segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici José Ángel Gurría sarà “il più grande cambiamento alle regole fiscali internazionali da un secolo a questa parte”. Un cambiamento talmente grande da sconvolgere gli attuali equilibri e causare un danno economico per i gruppi che applicano queste pratiche elusive stimato tra i 100 e i 240 miliardi di dollari all’anno.
Le azioni che saranno messe in campo dall’Ocse sono in tutto 15 e tra queste c’è anche un capitolo sull’economia digitale, le misure sui trasferimenti finanziari fittizi.