L’agricoltura neozelandese è quella meno sovvenzionata tra i Paesi aderenti all’OCSE. Lo rivela un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, secondo cui gli agricoltori kiwi ricevono fondi statali pari all’1% del fatturato totale del business, contro una media OCSE del 18 per cento.
Lo studio rivela anche che il sostegno fornito dai Governi distorce la produzione e il commercio e fa ben poco per migliorare la produttività e la competitività. Ken Ash, direttore di commercio e agricoltura per l’Organizzazione internazionale, sostiene che il tempo delle riforme è arrivato. “Con budget governativi sempre più ridotti e farmers che si avvantaggiano degli alti prezzi dei prodotti agricoli – avverte Ash –, i Governi dovrebbero utilizzare i fondi per politiche che garantiscano benefici reali sul medio-lungo periodo”. Il minimo livello di sostegno neozelandese è seguito da quello percepito dagli agricoltori australiani (3%) e cileni (4%). Nell’Unione europea gli aiuti ammontano in media al 22%, con la punta massima della Norvegia al 60 per cento.
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