La vita è meno dolce in Italia. A dirlo, mettendoci a confronto con tutti gli altri Paesi del mondo industrializzato, è l’Ocse. E così viene fuori che siamo finiti ben sotto la media: al 23mo posto su 36 Paesi complessivamente esaminati. Il bilancio infatti è positivo per quanto riguarda l’equilibrio lavoro-vita, il reddito e la salute; ma è nettamente al ribasso se si guarda all’istruzione, occupazione, ambiente e soddisfazione personale. Questi i principali risultati del Better life Index che l’Ocse, in collaborazione con Expo 2015 di cui è partner ufficiale, lancia da oggi anche in italiano. La ricerca, informa l’Ocse, si basa sulle risposte di oltre 3.600 persone e prende in considerazione 11 fattori benessere in 36 Paesi.
I 36 Paesi presi in esame sono quelli che fanno parte dell’Ocse più Brasile e Russia. L’Italia si posiziona al 13mo posto nell’equilibrio lavoro-vita, al 14mo nel reddito e al 17mo nella salute. Quindi sopra la media. In tutte le altre voci, invece, la performance è al di sotto: nelle relazioni sociali siamo in 21ma posizione, nell’impegno civile in 23ma, in abitazione e in sicurezza in 24ma, in soddisfazione personale e in ambiente in 27ma. Posizioni di retroguardia anche per occupazione (29) e istruzione (21).
La ricerca fornisce indicazioni anche sulle disparità tra le varie regioni nei diversi ambiti: particolarmente evidente la differenza che c’è tra il migliore (provincia di Bolzano che si trova nel 15% di testa tra tutte le regioni Ocse) e il peggiore (Campania, ultima) nell’occupazione. Ampie differenze regionali esistono anche in materia di sicurezza (ai poli opposti provincia di Trento e Calabria), ambiente (Sardegna la migliore, Lombardia la peggiore) e reddito (ancora provincia di Bolzano e Campania).
Molto positivo a livello generale il risultato relativo alla salute, dove 18 regioni italiane conseguono i migliori risultati in area Ocse. Le regioni italiane sono anche tra le migliori in materia di sicurezza e impegno civile.
Solo dolori, infine, sul capitolo istruzione, dove tutte le regioni italiane conseguono risultati inferiori rispetto alla media Ocse. Una volta appurato il livello al quale si trova la soddisfazione degli italiani nei vari ambiti, la ricerca dà informazioni anche su cosa conta di più per loro: al primo posto c’è la salute, al secondo l’istruzione e al terzo la soddisfazione personale.