L’economia italiana continua a rallentare. Lo segnala il leading indicator Ocse, che mira ad anticipare i punti di svolta dell’attività economica nei 6-9 mesi a venire, secondo cui l’Italia mette a segno un ulteriore calo a luglio con l’organizzazione che segnala “un rallentamento della fase di crescita”.
A livello generale ’indice ‘composito’ cala a 100,1 a luglio dal da 100,2 rivisto di giugno. Sulla base dei dati di due mesi fa, si prevede che l’intera aerea Ocse perda velocità a fronte di un cambio di marcia (in positivo) dei Paesi emergenti.
Nel dettaglio, la frenata si concentrerà soprattutto sull’Eurozona e su tutte le sue maggiori economie, ovvero Germania, Francia e, appunto, Italia.
Il superindice a luglio è sceso a 99,7 da 99,8 a giugno per l’intera Ocse (base 100 rappresenta il trend), per l’area euro è calato da 99,9 a 99,7, mentre per i cinque principali Paesi asiatici è migliorato a 100,1 da 99,9.
Parlando dei singoli paesi: la Germania cede 0,1 punti a 100, la Francia perde 0,14 a 99,5 e l’Italia scende di 0 ,16 a 100,1. Quella nostrana è la flessione mensile più ampia nel G7 e il calo prosegue ininterrottamente dalla fine del 2017, quando l’indice aveva toccato 100,8 a novembre e dicembre.
A livello annuale il ribasso è allo 0,07, il più contenuto del G7. Sull’anno il superindice tedesco cede invece 0,8 punti e quello francese 1,06 punti. Primo posto (negativo) per il Regno Unito (-1,37), che nel mese scende a 99 da 99,1.
Tra gli altri maggiori Paesi industrializzati, il superindice prevede “Fase stabile della crescita” invece per Giappone e Stati Uniti.