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Ocse: “In Italia la ripresa si rafforza”

Dopo il rallentamento di fine 2015, “la ripresa si avvia a riprendere forza” in Italia, spinta dai consumi privati e in misura minore dagli investimenti. Lo scrive l’Ocse nell’Economic Outlook semestrale, confermando all’1% la previsione di crescita del Pil per quest’anno e all’1,4% per il prossimo, come nel rapporto intermedio di febbraio, dove aveva rivisto al ribasso le stime per il 2016 dello scorso autunno. Le stime dell’Organizzazione restano inferiori a quelle del Governo (+1,2% nel 2016) e della Commissione europea (1,1%), ma sono un po’ più ottimistiche di quelle dell’Fmi (+1% quest’anno e +1,1% nel 2017).

L’Ocse prevede anche un deficit/Pil al 2,3% quest’anno (dal 2,6% del 2015) e al 2% nel 2017, mentre il debito/Pil è indicato a 132,8% quest’anno (come nel 2015) e poi in calo al 131,9% il prossimo, grazie al sostegno della politica monetaria della Bce e al graduale consolidamento fiscale.

La disoccupazione è attesa in calo all’11,3% nel 2016 dall’11,9% del 2015 e al 10,8% nel 2017, livelli migliori delle stime autunnali (11,7% e 11% rispettivamente). La crescita dell’occupazione, però, è attesa a +0,6% e poi +0,9% nei due anni, leggermente meno che nel precedente Outlook. L’inflazione è stimata allo 0,2% quest’anno e allo 0,9% il prossimo, sullo sfondo dei bassi prezzi dell’energia e anche dell’ancor ampia capacità inutilizzata.

La crescita dell’occupazione – spiega l’Ocse – ha segnato un temporaneo rallentamento, ma l’aumento dei redditi reali e la domanda che si è accumulata stanno sostenendo la spesa delle famiglie. Anche gli investimenti stanno svoltando e danno sostegno alla crescita, ma i limiti alla disponibilità di credito bancario impediscono un’accelerazione della ripresa. Il Governo, secondo l’Organizzazione, sta aprendo la strada alla creazione di un mercato secondario degli Npl e al rafforzamento dei bilanci bancari, che sono un’importante condizione per aumentare il credito e gli investimenti.

ITALIA FACCIA DI PIÙ PER PRODUTTIVITÀ E ACCELERI SU NPL

Per l’Ocse, l’Italia “i progressi nelle riforme strutturali stanno contribuendo a rafforzare le prospettive di crescita di lungo termine, ma bisogna fare di più per rilanciare la produttività e l’inclusione sociale”. Tra le priorità politiche per rilanciare la produttività, l’Ocse mette al primo posto la risoluzione del nodo dei crediti deteriorati che va accelerata, il miglioramento nel processo di selezione ed esecuzione dei progetti infrastrutturali pubblici e una maggiore efficienza della pubblica amministrazione, oltre all’innovazione e un maggiore dinamismo delle imprese.

La razionalizzazione e la riduzione della spesa pubblica è una priorità – indica l’Organizzazione – ma dipenderà in parte in un aumento dell’efficienza della Pa. Soprattutto, la riduzione permanente dei contributi previdenziali, in particolare sui salari bassi, assieme a politiche attive del mercato del lavoro efficaci e il trasferimento della tassazione sui consumi e gli immobili, “metterebbe le fondamenta per una crescita più forte ed equa”.

La riduzione dell’elevata disoccupazione giovanile dipenderà poi da un miglior coordinamento tra le politiche della scuola e del mercato del lavoro. Sarebbero “passi nella buona direzione una completa e rapida attuazione” della riforma della Buona Scuola e del Jobs Act. Anche qualità e quantità degli investimenti pubblici e privati saranno cruciali per rendere la ripresa sostenibile. A questo fine va approvato il nuovo codice degli appalti e oltre a migliorare ed accelerare la procedura di selezione ed esecuzione dei progetti, va “combattuta con forza la corruzione”. Secondo l’Ocse andrebbero poi fatti altri passi nella riforma delle procedure fallimentari.

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