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Ocse, in Italia debito/pil al 73% nel 2025 ma serve “meno protezione del lavoro” e riforma fiscale

FIRSTonline

Mentre in Italia infuria la polemica sull’articolo 18,  fuori dai confini nazionali è l’Ocse a sollecitare una rapida riforma del mercato del lavoro. Nel suo rapporto sull’Eurozona l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico dedica particolare attenzione ai paesi che sono stati al centro della crisi del debito. L’Italia sembra essere meno esposta sul piano del debito rispetto a Grecia, Irlanda e Portogallo anche se l’attenzione sul fronte del debito non deve calare. Una proiezione riportata nello studio indica come per effetto delle nuove politiche europee il rapporto debito/pil dovrebbe scendere al 73,3% entro il 2025. 

Ciò che l’Italia, insieme ad altri paesi, è chiamata a fare è invece una riforma del lavoro, che snellisca la protezione del lavoratori e riequilibri il processo di contrattazione tra lavoratori e imprese. Queste riforme sarebbero necessarie per la maggiore integrazione del mercato del lavoro europeo. L’Italia è chiamata inoltre a migliorare la competitività per rilanciare la crescita. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessaria anche una riforma fiscale. Negli ultimi 10 anni è stato il paese dell’Eurozona a crescere di meno insieme al Potogallo per colpa di cause strutturali, come l’invecchiamento della popolazione, ma anche di politiche sbagliate.

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