Oci Ciornie… ricordate il film interpretato da Marcello Mastroianni e Silvana Mangano?! Molti lo avranno rivisto in occasione delle celebrazioni romane del centenario della nascita del grande attore. Un film che ha fatto storia. Ma anche un vino, che ha una storia. Morbido, caldo, rotondo, gentile nei tannini, di grande struttura e persistenza, Oci Ciornie è un Merlot al cento per cento che arriva dalla Maremma Toscana. In particolare, la sua zona di produzione si trova a Tatti, piccolo borgo medievale nella zona di massa Marittima, in provincia di Grosseto. La stessa dei suoi “fratelli”, vini dai nomi di chiara ispirazione cinematografica, Dodici, Solo, Colpo di sole, Schiava d’amore, Urga. Si, perché questo vino come gli atri citati sono prodotti nella tenuta Dodici, della quale oggi è socio di maggioranza Stephan, un ragazzo di 27 anni che ha lasciato la Russia 14 anni fa, ha studiato a Oxford e poi scienze gastronomiche a Pollenzo per sbarcare 5 anni fa a Tatti dove suo padre Konstantin Tuvykin con il regista amico Nikita Mikhalkov aveva dato vita dato vita nel 2008 ai vigneti con la collaborazione dell’enologo Riccardo Cotarella.
Un Merlot al cento per cento ottenuto con la collaborazione prima di Cotarella e ora di Graziana Grassini enologa della tenuta che produce Sassicaia
Una passione per il cinema, un terroir particolarmente vocato al vino e il gioco era fatto. Vicini illustri, come capita spesso in queste zone della Toscana, dagli Antinori a Panerai e Rothschild, tanto per fare qualche esempio. Un anno fa a sostituire Cotarella è arrivata Graziana Grassini, enologa della Tenuta di San Guido che produce il Sassicaia. Il palato si affina iniziando con la degustazione di Solo, Vermentino al 100% (16 euro in cantina) abbinato al tagliere di cinta senese dop al tavolo della Taverna di Campagna di Monte Antico, luogo magico della Maremma dove a farla da padrone sono quattro case, una chiesetta, e una scuoletta all’ombra dei cipressi di storica impronta toscana.
Ancora la cinta senese, carne di grande pregio con allevamenti in libertà dell’animale che si nutre di radici, foglie, cereali selezionati nelle aziende toscane della dop come quella del giovane Luca Patrone in degustazione alla Taverna di Monte antico, porta all’abbinamento di Schiava d’amore, un rosato delicato e di buona freschezza, vincitore a Bruxelles della medaglia d’oro nel 2023, ciliegiolo e sangiovese al 50%. La pasta fresca al ragù di cinta senese ben si sposa con il rosato, fresco ed equilibrato a contrasto con la sapidità della carne. La cinta senese, razza autoctona suina nota dal tempo degli Etruschi e immortalata nella pittura di Ambrogio Lorenzetti nel ciclo del Buon governo del Palazzo comunale di Siena, ha rischiato di estinguersi ma negli anni ‘80 viene riscoperta e allevata fino ad ottenere il riconoscimento di carne dop. Oggi i capi allevati in totale in Toscana sono circa 2600, osserva Daniele Baruffaldi, già presidente del Consorzio della cinta senese dop, che con Luca Patrone afferma la necessita di far conoscere e sostenere la filiera della dop, una attività artigianale di particolare pregio. Una carne alla griglia di cinta viene infine abbinata a due vini: Urga 2017, un blend di sangiovese e cabernet sauvignon al 50%, (circa 30/35 euro il prezzo in cantina) adatto alla pietanza, con il suo bouchet intriso di note di frutta sotto spirito e di spezie e infine Oci Ciornie, il prezioso Merlot al 100% (50/60 euro in cantina). Due grandi vini che chiudono la degustazione nel segno del grande schermo. Un omaggio al cinema e ai suoi grandi protagonisti come Marcello Mastroianni e Silvana Mangano
La Taverna di Campagna
Via Firenze 10, loc. Monte Antico Civitella Paganico (Grosseto)
Tenuta Dodici Loc. Poggio Gobbo 15/A Grilli (Grosseto)
Macelleria agricola Patrone, Via della tecnica 4, Campiglia Marittima /Livorno)