L’occupazione nell’area Ocse è salita di 0,1 punti percentuali nel quarto trimestre del 2013 al 65,3% dal 65,2% dei tre mesi precedenti. Come sottolinea l’Ocse in un comunicato, si tratta del terzo aumento trimestrale consecutivo, ma il livello resta di 1,2 punti al di sotto di quello registrato nel secondo trimestre del 2008, prima dell’inizio della crisi.
L’occupazione è aumentata anche nell’area euro, arrivando al 63,6% (+0,1 punti), dopo essere rimasta stabile nei precedenti tre trimestri. In Italia, invece, il dato resta al 55,5% come nel terzo trimestre. A livello annuale l’Italia segna invece una flessione di 0,9 punti rispetto al 56,4% dell’ultimo trimestre del 2012. Si tratta del calo maggiore dopo quello accusato dalla Grecia (-1,3 punti).
Il divario rispetto al secondo trimestre 2008, quando il tasso di occupazione era del 58,8%, è di ben 3,3 punti. Il tasso italiano è il quarto peggiore dell’Ocse. Solo Grecia (49,1%), Turchia (49,3%) e Spagna (54,6%) hanno livelli di occupazione inferiori.