Cresce l’occupazione ma il divario tra Nord e Sud resta invariato. In Italia, la media nazionale di persone occupate tra i 20 e i 64 anni raggiunge il 64,8% mentre al Sud vi sono regioni che non arrivano al 50%. Vi è comunque un aspetto positivo. La media occupazionale ha tra l’altro raggiunto livelli vicini ai massimi di sempre. Questo è quanto emerge dai dati dell’ultimo rapporto Istat sul tasso di occupazione delle Regioni.
Bene le regioni del Nord
La differenza di occupazione tra nord e sud è notevole. Se a settentrione la percentuale media d’occupazione è del 73,2%, nelle regioni meridionali si toccano dati alquanto allarmanti con una media di poco superiore al 50%. La migliore regione è l’Emilia-Romagna (74,8%), seguita poi da Lombardia e Friuli Venezia Giulia (entrambe col 73,4%), mentre poco al di sotto vi sono Veneto (72,9%), Piemonte (71,3%) e Liguria (70,7%). A livello provinciale, la migliore in assoluto è la Provincia autonoma di Bolzano seguita da Provincia autonoma di Trento e la Valle D’Aosta entrambe con 74,9% dei lavoratori tra i 20 e i 64 anni occupati.
Il centro si salva, male il Sud
Spostandosi verso il centro, ecco che il dato occupazionale comincia a calare. A tenere il passo con la media del Nord sono soltanto Toscana (73,7%) e Marche (72%) mentre l’Umbria ci si avvicina (69,9%). Nel Lazio si registra un tasso occupazionale del 66,5%. Da qui le percentuali cominciano a crolla. Scendendo verso sud si salvano solo Abruzzo (62,8%), Molise (58,8%) e Sardegna (58,6%) con Basilicata e Puglia appena sopra il 50%. Campania e Calabria sono ampiamente al di sotto del 50% di occupati. La peggiore in assoluto è, però, la Sicilia con il 46,2% di tasso occupazionale.
Occupazione: al Sud meno di due donne su cinque
La disparità tra nord e sud si sente anche per quanto riguarda la parità di genere. Nel nord e al centro i dati sono leggermente al di sotto della media regionale degli occupati maschili. I dati mostrano che solo la Valle D’Aosta ha una percentuale quasi di parità tra uomini (79%) e donne (71%). Al Sud, invece, lavorano in media meno di due donne su cinque con un’occupazione femminile ampiamente al sotto al 50% in tutte le regioni meridionali.