Oggi al centro dell’allarme spread c’è la Spagna. Il differenziale tra i Bonos a 10 anni e i corrispettivi Bund tedeschi ha raggiunto quota 367 punti base, per poi riscendere a 361 punti. Il motivo principale di questa impennata è stato il cambiamento nel titolo di riferimento. Da oggi infatti il benchmark sarà l’obbligazione in scadenza a gennaio del 2022, che il Tesoro di Madrid ha collocato ieri per 3 miliardi al 5,54%. Il nuovo titolo, avendo una scadenza più lontana nel tempo, ha anche un rendimento maggiore e, come era successo all’Italia, il valore dello spread ne ha risentito negativamente.
E’ vero anche che dagli ultimi dati nono emergono notizie rassicuranti sulla Spagna. Secondo i valori preliminari del Fondo monetario internazionale, nel 2012 il Pil spagnolo dovrebbe segnare un -1,7%, per continuare in rosso anche nel 2013 con un -0,3%. Inoltre questa mattina il ministro del Tesoro, Cristóbal Montoro, ha dichiarato di non essere sicuro che Madrid raggiungerà l’obiettivo di un rapporto deficit/Pil del 4,4% quest’anno.
Più rassicurante le notizie dal nostro Paese, dove c’è grande attesa per l’esito del Consiglio dei ministri che dovrà approvare o meno il decreto sulle liberalizzazioni. Lo spread con i Bund tedeschi è sceso sotto la soglia dei 450 punti base e intorno alle ore 14.00 segna 436 pb con i titoli in scadenza nel marzo del 2022 al 6,28%.
Anche in Francia la forbice Oat-Bund è in lieve discesa, a quota 117 pb, dopo aver chiuso a 151 punti una settimana prima del fatidico declassamento da parte di Standard & Poor’s.