Per rendere concreto e realizzabile il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, Governo, aziende e consumatori devono lavorare fianco a fianco in un’ottica di sistema. Le aziende sono pronte a fare la loro parte fin da subito, considerando che già da tempo piani industriali e strategie vanno nella direzione giusta. È necessario però rimuovere gli ostacoli per sbloccare tutto il potenziale inespresso dell’industria italiana rispetto agli obiettivi fissati dal PNIEC.
Questi i messaggi chiave emersi venerdì 4 ottobre, al workshop finale del Monitor PEC, l’Osservatorio sul Piano Energia e Clima promosso da Agici Finanza d’Impresa (società leader nella ricerca e consulenza nei settori delle utilities, delle rinnovabili, delle infrastrutture e dell’efficienza energetica) e da 20 associazioni e imprese (A2A, ABB, Acea, Anigas, CESI, Edison, Elettricità Futura, Enel, ERG Renew, Falck Renewables, Hera Luce, Iren, Italtel, Montello, Motus-E, Rilegno, SECI Energia, Snam, Toyota Motor Italia, Utilitalia).
L’evento è stato l’occasione per discutere, con player di rilievo nazionale e internazionale, le strategie future nei settori toccati dal Piano. Il quadro che ne risulta fa ben sperare: gli operatori intervenuti hanno già all’attivo diversi progetti e iniziative che sono allineati con il Piano. Dal revamping dei parchi eolici più vecchi in grado di triplicare la produzione a parità di suolo occupato, alla possibilità di catturare il biometano dai rifiuti e immetterlo nella rete del gas. Dai sistemi innovativi che porteranno il teleriscaldamento alla riqualificazione dell’illuminazione pubblica, passando per tecnologie di avanguardia di ricarica elettrica super veloce per i bus elettrici e l’elettrificazione.
Alcune aziende hanno poi già interiorizzato nei loro piani industriali obiettivi più ambiziosi di quelli presenti nel Piano cercando sinergie con altri settori. Temi come l’economia circolare e la smart city, che solo marginalmente appaiono nel PNIEC, sono invece al centro ad esempio delle strategie delle grandi multiutility. Mobilità ad idrogeno, telecomunicazioni avanzate e integrazione tra reti elettriche e del gas non sono più relegate a progetti avveniristici ma sono considerati obiettivi concreti e realizzabili entro la fine del decennio.
“È necessario – questo il commento di Raffaele Tiscar, Presidente del Monitor PEC – che il Piano Nazionale Energia e Clima sia visto come un’opportunità per il Paese per disegnare una nuova politica industriale nell’ottica della decarbonizzazione e della sostenibilità. Tema centrale sarà il ruolo di direzione, coordinamento e, in alcuni casi, reperimento delle risorse finanziarie del Governo e di tutte le istituzioni coinvolte”.
“Il Piano Energia e Clima – ha dichiarato Marco Carta AD di Agici -, con i suoi obiettivi sfidanti, sta diventando un motore di cambiamento per le aziende che stanno ripensando le loro organizzazioni nonché le strategie di crescita di ricerca&sviluppo in modo innovativo. Ciò sta avvenendo con una rapidità e una radicalità per certi versi inaspettata. Le aziende sono pronte, ora tocca alla politica tracciare la strada per far decollare gli investimenti”.