Autore tra i più influenti della scena contemporanea, Shepard Fairey, meglio conosciuto con lo pseudonimo di OBEY, ha accresciuto la sua fama grazie all’immagine stilizzata in quadricromia di Barack Obama sovrapposta ai termini Hope (speranza), Change (cambiamento), Progress (progresso), divenuta simbolo della campagna elettorale del futuro presidente degli Stati Uniti d’America nel 2008.
Con questo ritratto, definito dal critico d’arte del New Yorker, Peter Schjeldahl, “la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam”, Obey ha dato vita a un’icona pop contemporanea così come Andy Warhol aveva fatto con Marilyn Monroe, Mao, la Campbell’s soup e altro.
L’esposizione, curata da Massimo Sgroi, organizzata da Password Onlus, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, col patrocinio del Consolato degli Stati Uniti d’America a Napoli, con il supporto di Jaguar Land Rover e la collaborazione di Tudor, di Giglio Arte e dell’Associazione Spirale d’Idee, presenta per la prima volta in uno spazio museale italiano 90 opere, che raccontano l’evoluzione stilistica di Shepard Fairey, come la serie realizzata per la città di Venezia, Obama Manifest Hope, la monumentale tela, finora mai esposta, a cui si affiancano lavori provenienti da collezioni private.
“Napoli – afferma Gaetano Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – si conferma, ancora una volta con questa mostra, oltre che come luogo privilegiato di produzione artistica, anche come un grande attrattore a livello internazionale e sono particolarmente fiero che il Palazzo della Arti della nostra città, punto di riferimento cittadino dell’arte contemporanea, abbia ritrovato in questi mesi un ruolo di primissimo piano”.
La rassegna consente al visitatore di confrontarsi su tematiche sociali sempre attuali, come la guerra, la repressione, la propaganda, il razzismo, la difesa dell’ambiente e il rapporto con la musica e le icone del nostro secolo. Il fine per Obey è di stimolare il fruitore a giungere a una propria interpretazione e riflettere sul senso di ciò che vede: “È un dialogo costante con l’osservatore; ciò che faccio è inviare uno stimolo e rispondere con un nuovo stimolo in base alla reazione ricevuta”.
Catalogo Drago.
Note biografiche
Frank Shepard Fairey, conosciuto con lo pseudonimo di Obey è nato a Charleston, in South Carolina, il 15 febbraio 1970.
Figlio di un medico e di un’agente immobiliare, Fairey cresce in South Carolina, compie studi artistici e nel 1988 si diploma all’Accademia d’arte. Nel 1989 idea e realizza l’iniziativa André the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del famoso lottatore di wrestling André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città. Come lo stesso Fairey ebbe modo di spiegare, non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto; il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediaticoe di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l’ambiente urbano.
In quel momento, la poetica di Obey prende forma, concentrandosi sui temi cruciali della propaganda e del controllo sociale. Un’attenzione all’aspetto comunicativo dell’arte che l’artista metterà a frutto nella guerrilla marketing e, nel corso del conflitto tra gli Stati Uniti e l’Iraq, nel campo della politica, grazie alla realizzazione di una serie di manifesti di stampo pacifista.
Ma l’iniziativa che ha dato visibilità internazionale a Fairey è stato il manifesto Hope che riproduce il volto stilizzato di Barack Obama, diventato l’icona della campagna elettorale che ha poi portato il rappresentante democratico alla Casa Bianca. Il manifesto apparve, sempre durante la campagna elettorale del 2008, con altre due scritte: “Change” e “Vote”. Il comitato elettorale di Obama non ufficializzò mai la collaborazione con Fairey, probabilmente perché i manifesti venivano affissi illegalmente, come nella tradizione della street art, ma il presidente, una volta eletto, inviò una lettera all’artista, resa poi pubblica, in cui ringraziava Fairey per l’apporto creativo alla sua campagna, la lettera si chiude con queste parole: “Ho il privilegio di essere parte della tua opera d’arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno”.
Password Onlus è un’associazione culturale con sede a Milano, nata nel 2003 con l’obiettivo di progettare, realizzare e promuovere eventi culturali e mostre con alto valore artistico, ponendo particolare attenzione al periodo contemporaneo. Le radici dell’associazione sono caratterizzate dalla cura e dalla passione attraverso la quale si avvicina il pubblico ai linguaggi dell’arte contemporanea, non sempre di facile accesso e di immediata lettura.
Secondo il presidente Luca Giglio, “il racconto dei contenuti dell’artista e dei suoi lavori nei musei e negli spazi pubblici, diventano la password per avvicinarsi e capire il mondo dell’arte ed il rapporto tra l’artista e il patrimonio artistico e architettonico di una città”.
SHEPARD FAIREY #OBEY
Napoli, Pan | Palazzo delle Arti Napoli – Palazzo Roccella (via dei Mille 60)