Due riunioni per innalzare il limite del debito pubblico Usa. Barack Obama ha incontrato stamattina il capogruppo dei senatori democratici, Harry Reid, e nel pomeriggio replicherà con quello dei repubblicani, Mitch McConnell. L’obiettivo del Presidente è sanare la frattura che impedisce ai due schieramenti di trovare l’accordo di cui il Paese ha bisogno. Il Tesoro americano ha avvertito che gli Stati Uniti rischiano il default tecnico se entro il prossimo 2 agosto non sarà stata raggiunta un’intesa. Ad oggi, il tetto massimo fissato per legge al debito americano è di 14.294 miliardi di dollari. Troppo poco. Servono almeno 2.400 miliardi in più.
L’intervento di Obama si è reso necessario dopo il flop delle contrattazioni condotte la settimana scorsa dal vice presidente, Joe Biden. Il capogruppo dei deputati repubblicani, Eric Cantor, e il senatore dell’Arizona, Jon Kyl, avevano lasciato le negoziazioni per divergenze di vedute in materia fiscale. Un nuovo problema per il Presidente americano, la cui prima preoccupazione è quella di tenere in piedi il Governo fino alle elezioni del 2012 (fra l’altro, la campagna elettorale è già cominciata).
Mentre i democratici vorrebbero aumentare le entrate riducendo alcuni sgravi fiscali, i repubblicani hanno fatto sapere che qualsiasi aumento al tetto del debito deve essere accompagnato da altrettanti tagli alla spesa pubblica. La Casa Bianca vorrebbe limitare alcuni degli sgravi fiscali di cui godono le compagnie petrolifere, le società finanziarie e le classi più abbienti. Ma nel fine settimana, McConnell ha sottolineato che non accetterà alcun aumento della pressione fiscale.
