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Oasi Bianco di Aquila del Torre: il prezioso Picolit, il vino che racconta le colline Friulane

Aquila del Tore

Aquila del Torre, un nome che evoca eleganze di un tempo, maggiordomi in livrea, tavole sontuose e candelabri accesi, principesse e teste coronate. Nella realtà sono grandi le suggestioni che troviamo nei calice dei vini che l’azienda – Aquila del Torre appunto – produce a Povoletto, frazione Savorgnano, provincia di Udine, Colli Orientali del Friuli, nei suoi 12 ettari di vigneti immersi in un grande bosco incontaminato che ha la forma di un’aquila a ridosso del torrente Torre.

Ed ecco il nome! Una cantina appollaiata su una collina, vigneti disposti su ripide terrazze ad anfiteatro esposte al sole, un terreno che gode della stratificazione di marnie e arenarie di 45 milioni di anni fa, un bosco abitato da preziosi insetti e una incredibile moltitudine di fiori, tecniche di agricoltura biologica e biodinamica sono gli ingredienti fondanti di preziosi vini come Friulano, Riesling, Refosco dal Peduncolo rosso, Sauvignon che Michele Ciani produce insieme alla famiglia dal 1996.

Un nero volto stilizzato di donna con i capelli in forma di radici al vento è l’etichetta del Friulano, aroma vivace e fresco, con giusto finale di mandorla e di grande equilibrio il 2019 (18 euro in cantina, la produzione si aggira sulle 12mila bottiglie), ben godibile se abbinato al salmone agli agrumi in una degustazione al 53 Untitled, il locale di Cecilia Moro e Mariangela Sala a due passi dalla piazza di Campo dei Fiori, a Roma. L’azienda produce circa 60 mila bottiglie annue, ne esporta circa il 50% ed il restante viene venduto in Italia, soprattutto al Nord, in particolare in Veneto. Spetta al Sauvignon 2019 accompagnare il taco con polpo, patate e paprica: se ne fanno 12 mila bottiglie all’anno di questo vino che nasce da cloni francesi selezionati da vivaisti della Loira e costa 18 euro in cantina. Un vino che racconta la storia delle terrazze su cui cresce accarezzato dal vento, fruttato, sapido con sentori esotici che si sposa bene anche con zuppe e vellutate di verdure.

Picolit prodotto in 1500 bottiglie porta in bocca gli agrumi e i fiori di antichi boschi

Dumplings con coda alla ‘vaccinara’, crema di pecorino e angostura è il piatto che non poteva che essere abbinato ad Oasi Bianco 2018, un prezioso Picolit, prodotto in sole 1500 bottiglie all’anno (45 euro in cantina). Bianco, secco, porta in bocca i fiori e gli agrumi. Mineralità, freschezza sono le altre caratteristiche di questo vino molto speciale che racconta le colline appoggiate al grande e misterioso bosco. Refosco dal Peduncolo Rosso 2018 arriva nel bicchiere con la ‘carbonara’ di spaghettoni di Benedetto Cavalieri, un piatto che non manca mai nelle tavolate romane e si abbina con questo rosso di cui l’azienda di Michele Ciani produce 12mila bottiglie e che in cantina si compra a 18 euro la bottiglia. La Riserva di Refosco 2016 arriva nel calice per accompagnare il piatto di formaggi italiani e francesi che fa da finale alla degustazione e viene dal cuore della vigna, fermenta nella botte di rovere e poi rimane in piccoli legni per 18 mesi. Prodotto in 3 mila bottiglie, costa 35 euro in cantina. È amato dai ristoratori italiani e all’estero dove viene esportato il cinquanta per cento della produzione totale dei vini Aquila Del Torre che si aggira sulle 60mila bottiglie annue, mentre il restante 50 per cento è venduto in Italia e in particolare nel Veneto.

Il bosco racchiude segreti e vigneti. Un viaggio nel mistero che attende di essere disvelato dal visitatore che arrivi lassù per scoprire in cantina un altro gioiello di questo nostro Paese,

AQUILA DEL TORRE

Via Attimis 25 Savorgnano del Torre, Povoletto Udine

tel + 39 0432 666428

fax + 39 0432 647942

www.aquiladeltorre.it

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