Stamane Jensen Huang si è portato da indossare la sua maglietta portafortuna, ha scelto tra i numerosi giubbotti di pelle, tutti apparentemente uguali, quello che già aveva indossato nei tempi d’oro e anche gli occhiali dovranno avere una luce impeccabile. Se le deve giocare tutte, oggi alle 18 ore italiane, il ceo di Nvidia quando salirà sul palco della GTC, la conferenza annuale degli sviluppatori di software. Da sempre l’evento rappresenta un momento cruciale per tutto il settore tecnologico perchè offre indicazioni e svela nuovi modelli, sistemi, aggregazioni, la cosistenza del mercato.
Ma quella di quest’anno è molto di più: sul tavolo internazionale dei tecnologici, dove a capotavola troneggiavano incontrastati i Magnifici Sette, Nvidia compresa, dalla fine di gennaio scorso si è palasata la piccola startup cinese Deepseek che ha dimostrato di avere creato modelli simili, ma a prezzi molto pù contenuti a cui si è affiancata anche il colosso cinese Alibaba che ha sviluppato in open source un nuovo prodotto incentrato sul miglioramento delle capacità di ragionamento.
Le parole di Huang saranno passate al setaccio fine: gli investitrori dovranno valutare il futuro di Nvidia, con aggiornamenti sulla roadmap dei prodotti e sulle prospettive di mercato, ma anche di tutto il comparto tecnologico Usa, caratterizzato da elevatissime spese per capex.
Le azioni Nvidia quotate al Nasdaq hanno chiuso ieri a 119,53 dollari, con un calo dell’1,76%, ma ciò che più impressiona è la flessione dell’11% da inizio anno. Huang sarà chiamato a difendere il predominio della sua azienda di chip da quasi 3 trilioni di dollari, mentre aumenta la pressione sui suoi maggiori clienti affinché frenino i costi dell’intelligenza artificiale. Il clima di incertezza grava su tutti i cosiddetti “Magnifici Sette” Usa, ribattezzati “Malefici Sette” da Goldman Sachs a causa delle loro pesanti perdite da inizio anno (oltre il -10%), mentre i 7 pesi massimi del tech cinese, i “7 titani”, tra cui Alibaba Group e Tencent, hanno guadagnato il 40% quest’anno.
Le azioni di Nvidia hanno più che quadruplicato il loro valore negli ultimi tre anni, poiché l’azienda ha favorito l’ascesa di sistemi avanzati di intelligenza artificiale tra cui ChatGPT o Claude. Gran parte di questo successo è certamente derivato dai 10 anni in cui l’azienda californiana, ha dedicato alla costruzione di strumenti software per corteggiare i ricercatori e gli sviluppatori di AI. Ma sono stati i chip per data center di Nvidia, che si vendono a decine di migliaia di dollari l’uno, a rappresentare la maggior parte dei suoi 130,5 miliardi di dollari di vendite l’anno scorso.
Attesa per la nuova famiglia Rubin
Oggi Huang è atteso rivelare nuovi dettagli sul più recente chip di intelligenza artificiale dell’azienda. Huang ha lasciato intendere che la nuova offerta di punta si chiamerà Vera Rubin, con il prodotto che dovrebbe entrare in produzione di massa entro la fine dell’anno che farà parte di una nuova famiglia di chip, riporta Reuters, tra cui un’unità di elaborazione grafica, un’unità di elaborazione centrale e chip di rete: tutti progettati per lavorare in enormi data center che addestrano i sistemi AI. Gli analisti si aspettano che i chip possano entrare in produzione quest’anno e venir distribuiti in volumi elevati a partire dal prossimo anno.
Nvidia cerca di introdurre un nuovo modello di un chip ogni anno, ma finora ha incontrato ostacoli sia interni che esterni. L’attuale chip di punta dell’azienda, chiamato Blackwell, sta arrivando sul mercato più lentamente del previsto, riportano i media specializzati, dopo che un difetto di progettazione ha causato problemi di produzione. L’anno scorso, l’industria dell’AI in generale ha dovuto affrontare i ritardi dovuti al fatto che i metodi precedenti di alimentazione di enormi quantità di dati in centri dati sempre più grandi e pieni di chip Nvidia avevano iniziato a mostrare rendimenti decrescenti.
Huang sfida DeepSeek
Alle indicazioni di DeepSeek sui suoi prodotti con molta meno potenza di calcolo e quindi meno chip Nvidia, Huang ha risposto che in realtà i nuovi modelli di AI che dedicano più tempo a riflettere sulle loro risposte renderanno i chip di Nvidia ancora più importanti, perché sono i più veloci nel generare “token”, l’unità fondamentale dei programmi di AI. “Quando ChatGPT è nato, la velocità di generazione dei token doveva essere pari alla velocità di lettura”, ha detto Huang a Reuters il mese scorso. “Tuttavia, il tasso di generazione dei token ora è la velocità con cui l’AI può leggere se stessa, perché sta pensando a se stessa. E l’AI può pensare a se stessa molto più velocemente di quanto io e lei possiamo leggere e perché deve generare così tante possibilità future prima di presentare la risposta giusta”.
Nvidia ora è un’opportunità da comprare?
Dopo i guadagni stellari degli anni scorsi e il crollo di poche settimane, la domanda serpeggia tra gli investitori ma è arrivato il momento di tornare ad acquistare il titolo Nvidia? Secondo alcuni analisti Nvidia potrebbe essere un’opportunità d’acquisto. Kevin Cassidy di Rosenblatt Securities prevede che il GTC sarà un catalizzatore positivo per il titolo, grazie agli aggiornamenti su networking e software, due delle aree più redditizie dell’azienda. Secondo Melius Research, Nvidia dovrà dimostrare che i suoi investimenti in AI (tra cui intelligenza artificiale per il drug discovery e agenti AI per il lavoro) continueranno a generare valore nel lungo termine. Il mercato delle GPU personalizzate (ASIC) rappresenta una minaccia, ma Nvidia potrebbe confermarsi avanti di almeno una generazione rispetto ai concorrenti.