Il grande giorno è arrivato: lunedì 29 ottobre, in occasione della Festa nazionale che ricorda la proclamazione della Repubblica, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan inaugurerà ad Istanbul il nuovo aeroporto internazionale, progettato per essere il più grande del mondo. Il nuovo hub, che sarà ulteriormente espanso fino a poter accogliere fino a 200 milioni di passeggeri l’anno, sostituirà nel tempo quello di Ataturk e rientra tra i mega progetti voluti a tutti i costi da Erdogan, nonostante mesi di forti polemiche dovuti in particolare alle proteste dei sindacati, che hanno provato a bloccare l’opera in seguito al decesso di alcuni operai duranti i lavori. Per il presidente però, colpito in estate dalla crisi della lira turca, l’infrastruttura – che sorge nella parte europea della città, a 35 chilometri dal centro in un sito vicino al Mar Nero, ed è stata costruita a tempo di record in 42 mesi – era troppo importante anche a fini propagandistici e di immagine.
Nell’imponente opera, costata quasi 30 miliardi di euro (compreso il complesso residenziale di 100mila metri quadrati e il mega parcheggio con capacità di 25mila veicoli) e che secondo i piani darà lavoro a 36mila persone (225mila considerando l’indotto), c’è anche un tocco – non irrilevante – di made in Italy. La Torre di controllo del nuovo aeroporto di Istanbul è infatti disegnata da Pininfarina, in partnership con AECOM, società di ingegneria e design statunitense. La struttura è esteticamente il fiore all’occhiello dell’aeroporto ed è ispirata al tulipano, per molti secoli simbolo di Istanbul ed importante riferimento culturale della storia turca. Dal punto di vista funzionale la Torre dispone di due distinte aree di controllo a quote diverse: la visuale a 360° a da parte dei controllori è garantita attraverso una vetrata progettata in modo da ottimizzare l’irraggiamento e il confort acustico.
Come è da sempre nel Dna di Pininfarina, anche il concept della Torre, selezionato tra sei soluzioni proposte da studi internazionali di architettura (tra i quali Zaha Hadid, Fuksas, Moshe Safdie, Grimshaw-Nordic e RMJM), mescola influenze provenienti dal settore automotive, e anche da quello aerospaziale, con immancabili elementi evocativi della cultura turca, come appunto il richiamo al tulipano ma non solo: l’atrio centrale, ad esempio, presenta un lucernario tipico degli edifici storici turchi, realizzato su misura per riempire gli spazi attraverso una vivace luce a mosaico.
Il planning della struttura è basato sul ciclo giornaliero del personale che utilizzerà l’edificio ed è dunque comprensivo delle attività umane quotidiane – sleep, eat, work, learn, play, rest – creando un flusso semplice e logico all’interno della turnazione degli addetti ai lavori. Le zone notte sono state progettate per fornire la perfetta area di riposo per il personale, beneficiando del sole del primo mattino ed evitando l’esposizione alla luce solare più intensa. Utilizzando l’inclinazione della facciata sono stati ricavati un letto rialzato, una piccola zona lounge ed impianti di lavaggio per ogni unità. La Torre è persino provvista di un palazzetto dello sport, realizzato come area ricreativa per il personale.
Pininfarina non ha trascurato nemmeno l’aspetto della sostenibilità. La progettazione della Torre tiene infatti conto dei forti sbalzi climatici di Istanbul. Per questo è stata realizzata un’analisi solare accurata che permette di ridurre il dispendio energetico della struttura. Anche l’utilizzo dei vetri ad alta efficienza è stato utilizzato in modo da compensare alle necessità visive attraverso la luce naturale, mantenendo tuttavia un isolamento efficiente. L’infrastruttura sarà inoltre in grado di fornire acqua calda attraverso collettori solari e di generare elettricità in loco mediante l’utilizzo di pannelli fotovoltaici. Infine, è stato progettato un sistema di raccolta dell’acqua piovana studiato per ridurre l’impronta idrica dell’edificio. La Torre di controllo è già vincitrice di un premio, l’International Architecture Award 2016 assegnato dal Chicago Athenaeum.