L’idrogeno per i futuri scenari energetici italiani passa attraverso Invitalia. Fino al 30 giugno la Società pubblica tiene aperto uno sportello per le aziende che hanno progetti per “Hard-To-Abate – Hta”. La disponibilità complessiva è di 1 miliardo di euro e sostiene progetti di ricerca e implementazione per la decarbonizzazione basati sull’idrogeno verde. Il bando si rivolge in particolare a quei settori industriali che fanno largo uso di combustibili fossili e che hanno più di una difficoltà a riconvertire i cicli produttivi. Dai crediti delle banche, alla modifica delle linee di produzione, alla manodopera specializzata. Nel settore del cemento, nelle cartiere, nella ceramica, gas e petrolio sono usati in larga misura, ma possono essere sostituiti da idrogeno a zero emissioni. La procedura per concedere il finanziamento è di tipo valutativo e le proposte saranno esaminate in base dell’ordine di arrivo. Nel caso di mancanza di fondi per surplus di domande il Ministero ha annunciato che emetterà un decreto specifico.
L’idrogeno sia per la ricerca che per gli usi produttivi
La domanda di accesso ai finanziamenti può essere presentata anche nella forma aggregata di più soggetti, fino ad un massimo di cinque aziende. Lo scopo è di far crescere un sistema diffuso che con lavorazioni pulite e meno scarichi facciano scendere i livelli di CO2. Il miliardo di euro segue due grandi direttrici: 450 milioni per progetti di ricerca sperimentale di idrogeno a basse emissioni di carbonio e progetti di investimento produrlo l’idrogeno. In questo ambito l’Italia vanta alcuni successi nei brevetti . 550 milioni sono destinati, invece, agli investimenti produttivi diretti. I finanziamenti sono a fondo perduto. Per ricerca e sviluppo possono arrivare fino all’80% della spesa; per gli investimenti fino al 60%. E’ importante anche consultare l’avviso per individuare i codici Ateco 2007 dell’azienda proponente
Gli elettrolizzatori
L’iniziativa Hard-To-Abate – Hta fa capo al Ministero dell’Ambiente che si affida alla piattaforma specifica di Invitalia . “La dotazione finanziaria — spiega la Società — deriva dalle risorse messe a disposizione dalla Missione 2, Componente 2 del Pnrr per l’attuazione dell’Investimento 3.2”. Quanto agli investimenti diretti è da tenere presente che saranno certamente più interessanti le proposte che prevedono l’installazione di elettrolizzatori e serbatoi di stoccaggio. In Italia si è appena iniziato ad investire su queste apparecchiature che sono il core business dell’idrogeno su scala industriale. I prezzi di mercato di queste apparecchiature sono, tuttavia, ancora alti e spesso l’investimento da parte degli imprenditori. Una media aziende, nella fase transitoria di passaggio a sistemi energetici non inquinanti ha dubbi sulla sostituzione dei vecchi combustibili. Non da ultimo a suo favore c’è la discesa dei prezzi e la disponibilità di metano o GNL dopo le impennate del 2022. L’avviso è, comunque, un incentivo a farsi carico di un pezzo della transizione energetica. Che non va abbandonata.