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Nucleare: sale l’allarme sulla centrale di Zaporizhzhia con accuse incrociate tra Kiev e Mosca

FIRSTonline

Cresce la preoccupazione sulla situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, l’infrastruttura energetica più grande d’Europa che, da inizio della guerra è controllata dalle forze russe. Da due giorni, la centrale ucraina è senza corrente elettrica e i suoi reattori sono alimentati solo da fonti di alimentazione di riserva. Le cause sono ancora sconosciute e non è chiaro quanto tempo durerà l’interruzione.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) lancia così un ulteriore allarme sui rischi significativi associati alla situazione attuale intorno alla centrale.

“La centrale nucleare di Zaporizhzhya in Ucraina ha perso la connessione alla sua principale linea di alimentazione esterna, costringendo l’utilizzo dei sistemi di alimentazione di emergenza. L’unico rimanente collegamento di alimentazione di 750 kilovolt (kV) della centrale – su quattro disponibili prima del conflitto – è stato disconnesso alle 01:21 ora locale di oggi (4 luglio ndr). La disconnessione della linea di alimentazione di 750 kV ha comportato il passaggio alla sola linea di alimentazione di emergenza disponibile di 330 kV per l’elettricità esterna necessaria, ad esempio, per pompare acqua di raffreddamento per la centrale. Questa linea di 330 kV è stata riconnessa alla centrale solo il 1° luglio dopo essere stata danneggiata quattro mesi fa” ha dichiarato il Direttore Generale Rafael Mariano Grossi dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea).

“Questa volta la centrale è riuscita a evitare una completa interruzione di tutta l’alimentazione esterna cosa che è successa sette volte in precedenza durante il conflitto – ma l’ultimo taglio della linea di alimentazione mostra ancora una volta la precaria situazione di sicurezza nucleare presso la centrale”, ha dichiarato Grossi.

Al momento, secondo l’Aiea, la situazione è stabile e non ci sono segni di un pericolo radioattivo.

La tensione, però, sale perchè da entrambi le parti si rimpallano accuse e minacce sul destino della centrale.

Mosca accusa Kiev di voler bombardare la centrale nucleare

La Russia ha accusato il governo di Kiev di aver fatto saltare l’alimentazione. Secondo Renat Karchaa, consigliere del direttore generale di Rosenergoatom, filiale russa di Atomenergoprom per le operazioni delle centrali nucleari, è l’Ucraina che ha chiuso la linea di trasmissione elettrica che fornisce elettricità alla centrale nucleare.

Russia che accusa anche l’Ucraina di preparare un attacco alla centrale. Per Mosca, le forze armate ucraine sono pronte ad attaccare a Zaporizhzhia utilizzando munizioni contenenti scorie radioattive provenienti da un’altra centrale nucleare ucraina.

“Si stanno adottando misure di massima protezione, ma non possono essere rivelate”, ha detto Karchaa a Interfax che aveva anche sostenuto di essere in possesso di informazioni sull’intenzione ucraina di attaccare la centrale nucleare nelle prime ore del 5 luglio.

Intanto, le truppe e il personale russo stanno progressivamente abbandonando la centrale. I dirigenti di Rosatom, l’azienda russa che gestisce l’impianto, fuori dal diritto internazionale, ha consigliato ai suoi impiegati e operai, anche quelli di origine ucraina, di lasciare la centrale e rifugiarsi in Crimea. Attualmente sembrerebbe che almeno 100 dipendenti abbiano lasciato l’impianto.

Zelensky attacca: “centrale nucleare è stata minata. I russi pronti a farla saltare in aria”

Kiev respinge le accuse e incolpa il Cremlino di provocare un incidente nella centrale per poi dare la colpa all’Ucraina.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato che la Russia potrebbe compiere un atto terroristico presso la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Secondo le informazioni dell’intelligence ucraina, la Russia avrebbe collocato oggetti simili a esplosivi sul tetto di diverse unità della centrale.

’’Abbiamo informazioni dalla nostra intelligence che l’esercito russo ha collocato oggetti simili a esplosivi sul tetto di diverse unità di potenza della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Forse per simulare un attacco’’ ha scritto su Twitter Zelensky.

L’esercito di Kiev ha segnalato la presenza di oggetti simili a ordigni esplosivi posizionati sul tetto esterno del terzo e quarto reattore del sito. La detonazione di questi ordigni non dovrebbe danneggiare le unità di potenza, ma avrebbero l’intento di simulare un bombardamento da parte dell’Ucraina. L’esercito ucraino ha sostenuto che Mosca stia diffondendo disinformazione su questa questione.

Queste per Zelensky, sono “continue provocazione” come dichiarato anche durante un colloquio con il presidente francese Macron: “Ho avvertito Emmanuel Macron che le truppe di occupazione stanno preparando pericolose provocazioni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Abbiamo concordato di tenere la situazione sotto il massimo controllo insieme all’Aiea”.

Zelensky ha chiesto alla comunità internazionale di prestare maggiore attenzione alla situazione e ha sottolineato che il pericolo per la centrale nucleare proviene esclusivamente dalla Russia: “l’unica fonte di pericolo per la centrale nucleare di Zaporizhzhia è la Russia e nessun altro” ha ribadito su Twitter il presidente ucraino.

Giappone: via libera dalla Aiea allo scarico in mare delle acque di Fukushima

Un altra centrale nucleare nel mondo, intanto, è finita sotto osservazione. L’Aiea, ha dato il via libera al Giappone per scaricare le acque trattate dalla centrale nucleare di Fukushima nell’oceano Pacifico. Secondo il direttore generale dell’AIEA, Rafael Mariano Grossi, il piano del Giappone è “in linea con gli standard di sicurezza dell’Onu” e avrà un impatto radiologico trascurabile sull’ambiente e sulla salute umana. La centrale non è più operativa ed è in fase di smantellamento dopo il disastro del marzo 2011. Proteste però giungono da Russia, Cina e Corea del Sud. L’ambasciatore cinese ha criticato il piano giapponese, affermando che “Tokyo dimostra poco rispetto per la scienza”. Pechino accusa Tokyo di ignorare le preoccupazioni e l’opposizione della comunità internazionale a causa degli interessi economici. L’oceano Pacifico viene “usato come una fogna”, accusa. Il ministero degli Esteri cinese ha definito il rapporto dell’AIEA “frettoloso” e ha sostenuto che l’Aiea non ha valutato l’efficacia a lungo termine delle macchine di depurazione e non ha confermato l’autenticità e l’accuratezza dei dati sulle acque inquinanti.

Critiche arrivano anche dall’interno del governo di Tokyo. Natsuo Yamaguchi, leader del partito di governo Komeito, ha suggerito di evitare il rilascio delle acque radioattive durante la prossima stagione balneare per evitare preoccupazioni e commenti negativi sull’operazione. Anche i pescatori locali hanno espresso preoccupazione per il potenziale danno all’industria ittica.

Il governo giapponese ha promesso di fornire spiegazioni dettagliate e prove scientifiche per rafforzare la comprensione della comunità internazionale.

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