Le novità in arrivo sul fronte del nucleare in Francia si fanno sentire sulla Borsa di Parigi, dove a metà mattina il titolo Edf avanza di circa due punti e mezzo percentuali. A innescare l’ondata di acquisti è stato il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, il quale ha confermato che il governo sta valutando l’opzione di rinazionalizzare il colosso energetico.
Nel corso di un’intervista a Bfm Tv, interpellato sulla possibilità di un ritorno al 100% in mani statali di Edf, il ministro ha risposto che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. Le Maire ha rilevato che “l’azienda ha difficoltà perché non tutti i reattori nucleari sono attualmente disponibili”. Inoltre, “il Governo ha chiesto sacrifici al gruppo”, in materia di tariffe elettriche. In ogni caso, “noi saremo sempre a fianco di Edf”, ha confermato il ministro, ribadendo che “tutte le ipotesi sono sul tavolo” per il futuro del gruppo.
Nei giorni scorsi lo scenario di una rinazionalizzazione di Edf si era affacciato nelle indiscrezioni e nelle dichiarazioni dei politici. Ieri il ministro della Transizione Energetica, Agnès Pannier-Runacher, interpellata da Europe 1 a proposito di Edf, ha risposto che una rinazionalizzazione della società per permetterle di costruire nuovi reattori nucleari non è stata ancora decisa, ma “non è esclusa”.
Il piano di Macron per il nucleare in Francia
Oggi lo Stato francese controlla l’85% di Edf. Il progetto del presidente Emmanuel Macron di transizione energetica prevede un programma nucleare del costo di 60 miliardi di euro, con la costruzione da 6 a 14 reattori di nuova generazione Epr. A causa di problemi di manutenzione, in particolare di corrosione che colpiscono una parte del suo parco nucleare, Edf ha dovuto rivedere al ribasso più volte le sue stime di produzione per quest’anno. Il gruppo è inoltre pesantemente indebitato e la sua situazione finanziaria è peggiorata dopo che il Governo lo ha obbligato a vendere l’elettricità a costi ridotti per contenere le bollette di famiglie e piccole imprese.