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Nucleare: il ddl del Governo nel prossimo Consiglio dei ministri, ma in Senato c’è già un provvedimento

Nel prossimo Consiglio dei ministri arriverà un disegno di legge sul nucleare che delega il governo ad adottare misure per la disciplina della produzione da energia da fonte nucleare in Italia. Ma in Senato si discute già su un provvedimento simile

Nucleare: il ddl del Governo nel prossimo Consiglio dei ministri, ma in Senato c’è già un provvedimento

Ormai è certo: nonostante due referendum, si tornerà al nucleare. Ma seguendo quale percorso? Già, perché se nei giorni scorsi il governo ha annunciato la propria intenzione – un ddl che sarà in discussione nel prossimo Consiglio dei ministri – in realtà già da luglio scorso il Senato, in commissione Ambiente e Lavoro, affronta lo stesso argomento con un ddl a firma di 2 senatori della maggioranza (di Forza Italia per la precisione): Claudio Fazzone- che oltretutto è anche presidente della medesima commissione – e Roberto Rosso. I due progetti – di Forza Italia e del governo- si incanaleranno sullo stesso alveo? 

Il disegno di legge del governo sul nucleare

A quanto è dato sapere dell’iniziativa dell’esecutivo, il governo viene delegato ad adottare – entro 2 anni dall’entrata in vigore della legge – uno o più decreti legislativi per la disciplina della produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno. Oltre a ciò, la disattivazione e lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, lo sviluppo e l’uso dell’energia da fusione e quindi anche la riorganizzazione delle competenze.   

Nucleare: il provvedimento in discussione al Senato

Ma intanto i senatori hanno già affrontato a luglio il tema per “misure relative alla costruzione e al funzionamento di impianti nucleari per la generazione di energia elettrica” con il ddl presentato dai due esponenti di Fi. Oltretutto in sede redigente, cioè con la proposta pronta per essere votata in aula così come uscirà dalla commissione medesima. In sintesi, si propone una strategia di mix energetico con l’energia nucleare con tecnologia di nuova generazione, con precisi obiettivi:

1) promuovere la ricerca sulle tecnologie nucleari di nuova generazione e in particolare sulla fusione nucleare, anche mediante la realizzazione di impianti sperimentali sul territorio italiano;
2) favorire la partecipazione italiana a programmi europei e internazionali di innovazione nella produzione di energia da fusione nucleare, attraverso un incremento degli investimenti di ricerca e sviluppo nel settore;
3) realizzare nel territorio nazionale impianti di produzione di energia nucleare di nuova generazione, sia da fissione che da fusione.

La discussione poi si è arenata, malgrado le sollecitazioni di uno dei presentatori del ddl, Roberto Rosso, preoccupato perché “come l’esperienza insegna, quando le discussioni parlamentari si protraggono oltre un certo tempo non si può escludere che il Governo decida poi di intervenire con propri provvedimenti, cosa di cui poi gli stessi parlamentari si lamentano. Quindi va bene fare una riflessione durante la pausa estiva, ma poi occorre procedere”. Ma oltre luglio la discussione non è andata. E puntuale, come temuto, ecco il ddl del governo.

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