Settimana da dimenticare per Novo Nordisk. Il colosso farmaceutico danese ha visto le sue azioni scivolare di oltre il 7% alla Borsa di Copenaghen, travolto dalle notizie arrivate dagli Stati Uniti: Eli Lilly, la rivale statunitense, ha svelato risultati promettenti per orforglipron, un farmaco orale per il trattamento del diabete e dell’obesità che potrebbe rivoluzionare il mercato e mettere in discussione la leadership della stella danese.
Eli Lilly presenta la sua pillola “magica” per diabete e obesità
Eli Lilly ha acceso l’entusiasmo degli investitori dopo aver diffuso i dati di uno studio di fase 3 sul suo orforglipron, molecola pensata per pazienti con diabete di tipo 2 e obesità. I risultati sono notevoli: la glicemia dei pazienti si è ridotta in media dell’1,3%-1,6%, un’efficacia paragonabile a quella di Ozempic, fiore all’occhiello di Novo Nordisk.
Ancora più impressionante il dato sul controllo glicemico: il 65% dei pazienti trattati ha riportato valori rientrati nella norma. Ma la vera rivoluzione sta nella forma farmaceutica: orforglipron si assume per via orale, superando il principale limite dei concorrenti, come Ozempic e Wegovy, i farmaci best-seller di Novo Nordisk, che richiedono iniezioni settimanali e una conservazione in frigorifero. Addio punture, addio penne pre-riempite. Una rivoluzione in pillole, almeno nelle promesse, che potrebbe dare a Eli Lilly un vantaggio competitivo significativo.
I dati preliminari segnalano anche un impatto significativo sul peso corporeo: i pazienti sottoposti alla dose più alta hanno perso in media l’8% del proprio peso, avvicinandosi così alle performance già registrate con Wegovy e Zepbound. Gli effetti collaterali, prevalentemente nausea e disturbi gastrointestinali, risultano finora in linea con quelli osservati per i farmaci a base di semaglutide, senza le problematiche epatiche che avevano frenato altre molecole, come quelle di Pfizer.
Tuttavia, per confermare questo potenziale sarà necessario attendere i dati completi e l’esame dell’FDA. Se tutto filerà liscio, orforglipron potrebbe segnare una vera e propria rivoluzione nel settore, offrendo la prima alternativa orale “senza ago” ai blockbuster esistenti.
Una partenza difficile per Novo Nordisk
Il colosso danese, che un anno fa sembrava invincibile, oggi sta pagando pegno. Il titolo dell’azienda ha perso il 65% del suo valore rispetto ai massimi di giugno 2024, a causa di vari fattori, tra cui la crescente pressione sui prezzi dei farmaci negli Stati Uniti e la concorrenza sempre più agguerrita.
A complicare ulteriormente le cose ci sono i risultati deludenti di alcuni studi, come quello su CagriSema, la combinazione di semaglutide e cagrilintide, che non ha dato i risultati sperati nella perdita di peso, né per i pazienti diabetici né per quelli non diabetici. Inoltre, la scadenza dei brevetti di semaglutide (la molecola alla base di Ozempic e Wegovy) prevista per il 2026 potrebbe aprire la porta ai farmaci generici, riducendo ulteriormente la quota di mercato di Novo Nordisk.
Eli Lilly punta all’approvazione FDA entro la fine del 2025
La reazione del mercato è stata immediata: le azioni di Eli Lilly sono balzate del 14,3% giovedì scorso, quando la Borsa di Copenaghen era chiusa, e oggi continuano a guadagnare terreno. La domanda che ora si pongono gli investitori è: Eli Lilly riuscirà a scalzare Novo Nordisk?
La risposta sembra essere sì. Oltre all’efficacia di orforglipron, la forma in pillola offre un’alternativa più pratica rispetto agli iniettabili della società europea. Eli Lilly prevede di chiedere l’autorizzazione della FDA per commercializzare il farmaco come trattamento per l’obesità entro la fine dell’anno, con la possibilità di estenderlo al diabete di tipo 2 entro il 2026. Nel frattempo, l’azienda ha avviato nuovi studi clinici che coinvolgeranno oltre 10mila pazienti in tutto il mondo per consolidare ulteriormente la sicurezza e l’efficacia del farmaco.
Il futuro di Novo Nordisk: reinventarsi o perire?
La sfida lanciata dal gigante farmaceutico Usa costringe la danese a ripensare la propria strategia. Il mercato dell’obesità, che secondo le stime potrebbe superare i 100 miliardi di dollari nei prossimi anni, è sempre più affollato e competitivo.
Gli analisti ritengono che l’azienda danese dovrà puntare su nuove innovazioni e soluzioni alternative in grado di mantenere la leadership anche oltre la scadenza dei brevetti. In gioco non c’è solo la quota di mercato, ma la capacità stessa di difendere la propria posizione nel lungo periodo.
Le opinioni sul titolo Novo Nordisk restano contrastanti: alcuni analisti hanno ridotto il target price da 105 a 64 dollari, ma il giudizio di consenso continua a essere “sovrappesato”, grazie ai risultati superiori alle attese registrati nell’ultimo trimestre. Tuttavia, la crescente concorrenza del colosso Usa potrebbe limitare il potenziale rialzo.
Per ora la pillola di Eli Lilly è ancora una promessa, ma il messaggio al mercato è chiaro: la rivoluzione è cominciata, e chi non saprà adattarsi rischia di restare indietro.