Nel mezzo di una delicata crisi politica, con il governo Barnier caduto dopo appena tre mesi e in attesa di conoscere il nuovo premier, l’attenzione mondiale resta puntata sulla Francia e su Parigi. Oggi, 7 dicembre, il presidente Emmanuel Macron si appresta a celebrare uno dei momenti più simbolici del suo mandato: la riapertura di Notre-Dame.
La Cattedrale, tra i principali simboli della capitale francese, era stata devastata da un incendio il 15 aprile 2019. Dopo un imponente lavoro di restauro, costato circa 700 milioni di euro, è stata riportata al suo antico splendore, mantenendo la promessa di Macron di restituirla alla Francia entro il 2024. Un’impresa che non si limita alla ricostruzione materiale, ma assume un profondo significato di resilienza e speranza in un momento di incertezza per il Paese.
Il presidente, che cinque anni fa aveva garantito che Notre-Dame sarebbe rinata, presiederà una cerimonia solenne alla quale parteciperanno capi di Stato e personalità di spicco da tutto il mondo, tra cui il neoletto presidente Donald Trump, il presidente Sergio Mattarella e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Unica nota stonata per “Le président” sarà l’assenza di Papa Francesco in un evento dal forte valore simbolico.
Vediamo alcune curiosità sulla cerimonia e sulla rinascita di Notre-Dame, simbolo non solo della Francia ma del patrimonio culturale mondiale.
Chi parteciperà: ci sono Trump e Mattarella, manca il Papa
Alla cerimonia di riapertura di Notre-Dame, Parigi si prepara ad accogliere circa 50 capi di Stato e di governo. Tra i più importanti ospiti figurano il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che parteciperà al suo primo viaggio all’estero dopo le elezioni. Voluto dal presidente Macron, Trump si troverà a Parigi insieme a una delegazione che potrebbe includere anche Elon Musk, secondo alcune indiscrezioni. Invece, Joe Biden non sarà presente, ma sarà rappresentato dalla first lady Jill Biden.
Tra gli altri leader confermati, ci sarà il presidente Sergio Mattarella, che ha rinunciato all’apertura della stagione della Scala di Milano, la premier Giorgia Meloni, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la presidente greca Katerina Sakellaropoulou, il presidente polacco Andrzej Duda, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier,il Principe William d’Inghilterra e Alberto II di Monaco e i monarchi Felipe VI (Spagna) e Mohammed VI (Marocco). Attesi anche il presidente serbo Milos Vucevic, il presidente croato Zoran Milanovic, il presidente bulgaro Roumen Radev, i presidenti della Repubblica del Congo Denis Sassou-Nguesso e della Repubblica Democratica del Congo Félix Tshisekedi, il primo ministro armeno Nikol Pachinian oltre a numerosi altri ospiti di alto rango dell’ultimo momento. Presenti anche molti leader religiosi saranno presenti, tra cui l’arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan, e l’arcivescovo di Costantinopoli, Bartolomeo I.
Non sarà presente, invece, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, contrariamente a quanto annunciato inizialmente dalla vice portavoce dell’esecutivo europeo. Lo staff di von der Leyen ha chiarito che si è trattato di un errore interno e che il viaggio non era stato ufficialmente confermato.
Ma il grande assente dell’evento sarà un altro: Papa Francesco. Nonostante l’invito personale del presidente Macron, il Pontefice ha deciso di non partecipare alla cerimonia. La sua scelta ha suscitato molte speculazioni, in particolare riguardo ai suoi rapporti tesi con il presidente francese e alla decisione di visitare la Corsica il 15 dicembre, anziché Parigi. Dal Vaticano, però, si è precisato che la decisione non è legata a divergenze politiche, ma a un altro impegno già programmato: la celebrazione di un Concistoro per la creazione di 21 nuovi cardinali, fissato per lo stesso giorno.
La scelta di evitare Parigi sembra legata a divergenze politiche tra il Papa e il presidente Macron, inclusi temi come la laicità e l’immigrazione, che hanno generato frizioni tra i due. Già nel 2023, il Papa aveva rifiutato un invito a Parigi, preferendo recarsi a Marsiglia per un incontro sui temi mediterranei. I due forse si incontreranno brevemente settimana prossima all’aeroporto di Ajaccio prima del rientro in Vaticano del Santo Padre. L’assenza del Papa, pur pesante, non scalfisce l’importanza dell’evento, che si preannuncia come uno dei più memorabili nella storia recente della capitale francese.
La sicurezza dell’evento, come fu per le Olimpiadi, sarà massima. Sulle banchine vicino alla cattedrale sarà allestita un’area per ospitare un massimo di 40mila persone. Un imponente dispiegamento di 6.000 agenti di polizia e gendarmi sarà mobilitato per garantire la sicurezza in un contesto di “altissimo livello di minaccia terroristica”, secondo quanto riportato dalla Prefettura di Polizia.
Notre-Dame: il programma della cerimonia inaugurale
L’Eliseo ha pianificato la cerimonia nei minimi dettagli. La giornata si dividerà in tre momenti distinti: uno laico, con il discorso di ringraziamento del presidente Emmanuel Macron; uno religioso, con la celebrazione della messa; e uno culturale e artistico che concluderà l’evento.
Alle 19:20, Macron prenderà la parola, rifacendosi al suo recente discorso alla nazione, in cui ha paragonato il processo di ricostruzione del Paese a quello di Notre-Dame: un’impresa che sembrava “impossibile” ma che, grazie a un progetto “chiaro”, è riuscita. A differenza del previsto, il presidente parlerà all’esterno della Cattedrale, nel rispetto della legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa. Il suo discorso, che si concentrerà sull’“arte di essere francesi”, sarà breve e rivolto a tutti i francesi, in un momento “repubblicano e laico”.
La cerimonia religiosa si articolerà in tre fasi: inizialmente, sarà letto il messaggio inviato dal Papa all’arcivescovo di Parigi e indirizzato al popolo francese. Alle 20:15, prenderà il via la funzione (durata 45 minuti circa), presieduta dall’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, e concelebrata da 170 vescovi e cardinali provenienti da tutto il mondo, insieme a un sacerdote per ciascuna delle 106 parrocchie della diocesi di Parigi. Subito dopo, l’Arcivescovo batterà il bastone pastorale sulle porte chiuse della Cattedrale, che si apriranno in risposta al gesto. La Cattedrale risponderà con il Salmo 121, che verrà cantato tre volte, iniziando con “Alzerò gli occhi verso i monti”.
Il momento culminante sarà il “risveglio” dell’organo, il più grande di Francia, composto da 8.000 canne e 115 registri. Dopo essere stato restaurato, l’organo sarà benedetto e poi suonato. La funzione religiosa si concluderà con la benedizione dell’arcivescovo e il canto del Te Deum, accompagnato dai cori della Maîtrise de Notre-Dame, intorno alle 21.
A partire dalle 21:30, la serata proseguirà con un concerto sul sagrato della cattedrale, che vedrà esibirsi Clara Luciani, Vianney, Garou, Pretty Yende, Lang Lang, Angélique Kidjo, e molti altri, accompagnati dall’Orchestra Filarmonica di Radio France, diretta da Gustavo Dudamel. L’evento durerà circa due ore e mezzo, con possibili alcune sorprese in arrivo. La Maîtrise de Notre-Dame de Paris contribuirà con performance di opera e musica classica.
L’intero evento sarà trasmesso in diretta su France TV.
Il giorno seguente, domenica 8 dicembre, in occasione della Festa dell’Immacolata Concezione, alle 10:30, si terrà la Messa inaugurale con la consacrazione dell’altare, presieduta dall’Arcivescovo. Seguiranno poi otto giorni di messe speciali e preghiere.
A causa della pioggia il programma previsto subirà variazioni.
Notre-Dame: 8 dicembre la riapertura al pubblico
Superata la fastosa cerimonia di inaugurazione, a partire dall’8 dicembre la Cattedrale riaprirà al pubblico. L’accesso sarà regolato da un sistema di prenotazione online, pensato per gestire l’afflusso di visitatori. Chi prenota potrà scegliere una fascia oraria tramite una piattaforma dedicata sul sito ufficiale della cattedrale. Sarà comunque possibile entrare senza prenotazione, ma i tempi di attesa potrebbero superare le due ore.
Durante la “Ottava di riapertura”, che si concluderà il 15 dicembre, sono previsti concerti, celebrazioni liturgiche e visite straordinarie fino alle 22. Dal 16 dicembre, invece, la Cattedrale tornerà agli orari consueti. Per i primi sei mesi, l’ingresso sarà riservato ai visitatori singoli, mentre i gruppi saranno ammessi successivamente.
Notre-Dame manterrà la tradizione dell’ingresso gratuito, accompagnando questa scelta con il lancio di un’app mobile che offrirà contenuti educativi in tre lingue, con l’obiettivo di ampliare l’offerta a sei in futuro.
Per tutto il 2025 il calendario culturale prevede concerti ogni martedì sera e altre performance artistiche, celebrando così il ritorno dello storico monumento al suo rinnovato splendore.
La nuova Notre-Dame tra restauri e innovazione
La cattedrale, restaurata con tecniche tradizionali del XIII secolo, risplende come mai prima d’ora. Il costo della ristrutturazione, come già accennato, ammonta a 700 milioni di euro, mentre dai donatori privati sono stati raccolti 846 milioni. La legge che disciplina l’opera, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale nel 2019, stabilisce che tutte le donazioni siano destinate al progetto. Pertanto, i 146 milioni di euro in più saranno utilizzati per la ristrutturazione dell’esterno dell’edificio. I lavori, che hanno coinvolto oltre 2.000 artigiani, 2.000 querce e 2.000 elementi restaurati o ricostruiti hanno restituito luminosità agli interni, rimuovendo secoli di annerimenti e danni provocati dal fuoco (decontaminati circa 42mila metri quadri di pietra). Il presidente Macron ha elogiato il team di restauratori, definendo il risultato “un’immensa fonte di orgoglio per la Francia”.
All’interno, i visitatori vivranno subito un’esperienza straordinaria. “Vedremo Notre-Dame come non l’abbiamo mai vista prima”, ha affermato Olivier Josse, segretario generale della cattedrale. “Mai nei suoi 860 anni di storia è stata completamente restaurata. La sua costruzione, che durò 170 anni, ha fatto sì che l’edificio fosse già alterato e annerito in alcuni punti. Ora, grazie al restauro, potremo ammirarla con una luminosità eccezionale”.
Oltre alla ricostruzione, un progetto da 50 milioni di euro trasformerà l’area circostante. Verranno creati 1.800 metri quadri di spazio verde, con una passeggiata coperta che collegherà la cattedrale alla Senna e alla cripta archeologica. Il tutto sarà completato entro il 2027, ridisegnando il cuore di Parigi in armonia con l’architettura gotica.
L’incendio del 2019
Era il 15 aprile 2019 quando le fiamme avvolsero Notre-Dame, causando il crollo della storica guglia. Le immagini del disastro fecero il giro del mondo, suscitando un’ondata di solidarietà internazionale. Le cause rimangono incerte, ma si ipotizza un guasto elettrico o una sigaretta accesa. I vigili del fuoco lottarono per 15 ore per domare l’incendio, evitando il crollo totale della struttura. Cinque anni dopo, la grande riapertura con Notre-Dame che torna ad essere un simbolo non solo della Francia ma anche di rinascita.
Ultimo aggiornamento ore 14,18