Parigi si è fermata ieri per celebrare la riapertura della Cattedrale di Notre-Dame, simbolo universale di storia, arte e fede, restaurata dopo il devastante incendio del 2019. Nonostante la pioggia, la cerimonia è stata solenne e toccante, con il presidente Emmanuel Macron a fare gli onori di casa, esprimendo gratitudine verso le migliaia di persone che hanno contribuito alla ricostruzione.
Nel suo discorso, Macron ha rievocato gli eventi storici legati alla cattedrale, come le incoronazioni dei re e di Napoleone, e il coraggio dei pompieri che ne hanno salvato la struttura durante l’incendio. Ha definito il progetto di restauro un esempio di come le grandi nazioni possano “realizzare l’impossibile”, sottolineando l’importanza della cooperazione e della fratellanza universale.
Alla cerimonia hanno partecipato circa quaranta capi di Stato e di governo, insieme a numerosi imprenditori e figure di spicco, tra cui Elon Musk, presente a sorpresa. Per l’Italia erano presenti il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Hanno preso parte anche il neo presidente statunitense Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre l’amministrazione Biden era rappresentata dalla First Lady Jill Biden. Prima dell’evento, Trump, Zelensky e Macron si sono incontrati in un colloquio a tre.
Trilaterale all’Eliseo: Trump, “Mondo sembra un po’ impazzito”
Prima della cerimonia, l’Eliseo ha ospitato un incontro informale tra Trump, Macron e Zelensky, durato 35 minuti. L’incontro, descritto da fonti diplomatiche come “deciso all’ultimo momento”, è stato un’opportunità per discutere temi di pace e sicurezza globale, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina.
Trump, al suo primo viaggio internazionale da presidente eletto (anche se non ufficiale), è stato accolto calorosamente da Macron, che ha ricordato la solidarietà americana durante l’incendio di Notre-Dame. “Il mondo sembra essere un po’ impazzito in questo momento, ed è di questo che parleremo”, ha detto Trump ai giornalisti prima di entrare nei saloni del palazzo presidenziale.
“Stati Uniti, Ucraina e Francia. Insieme in questo giorno storico. Riuniti per Notre-Dame. Continuiamo i nostri sforzi congiunti per la pace e la sicurezza” ha scritto Emmanuel Macron su X mentre a Parigi iniziava la cerimonia di riapertura della cattedrale.
Zelensky: “Incontro positivo, Trump determinato come sempre”
La stretta di mano tra Trump e Zelensky ha attirato grande attenzione, vista la complessità dei rapporti tra i due. Trump, spesso critico sugli “aiuti infiniti” all’Ucraina, ha adottato un tono più conciliante durante l’incontro, dichiarando: “La pace attraverso la forza è possibile.” Zelensky ha definito il trilaterale “positivo e produttivo“, “il presidente Trump è determinato come sempre. Grazie per questo”.
Il presidente ucraino ha aggiunto: “Abbiamo parlato del nostro popolo, della situazione sul campo di battaglia e di una pace giusta per l’Ucraina. Vogliamo tutti porre fine a questa guerra nel modo più rapido ed equo possibile. Ringrazio il presidente Macron per aver organizzato questo incontro a Parigi.”
Le preoccupazioni sull’Ucraina
Nonostante i toni concilianti, permangono dubbi sulle reali intenzioni di Trump. Conosciuto per le sue posizioni ambigue, ha promesso di risolvere il conflitto in “24 ore” senza mai chiarire i dettagli. Alcuni analisti temono che le sue proposte possano avvantaggiare Mosca.
Macron ha cercato di bilanciare il dialogo, ribadendo la necessità di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e una pace sostenibile. La Francia, membro chiave della Nato, continua a sostenere Kiev, anche se con un approccio meno diretto rispetto agli Stati Uniti.
Dagli Usa nuove armi per l’Ucraina
Intanto gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, del valore di 988 milioni di dollari. Secondo il Pentagono, il supporto mira a garantire che Kiev disponga delle risorse necessarie per contrastare l’aggressione russa. Il pacchetto, il ventiduesimo sotto l’amministrazione Biden, comprende munizioni per sistemi missilistici Himars, droni, e attrezzature per la manutenzione e riparazione di artiglieria, carri armati e veicoli blindati. L’iniziativa fa parte dell’Ukraine Security Assistance Initiative (Usai) e rientra nella collaborazione con circa 50 alleati nell’Ukraine Defense Contact Group.