L’articolo presenta un’analisi dei flussi di interscambio commerciale della macroregione italiana caratterizzata dai più elevati tassi di internazionalizzazione commerciale.
Nonostante le difficoltà legate al ciclo economico non favorevole, l’interscambio con l’estero del Nord-est è aumentato rispetto all’anno precedente in maniera generalizzata con la prevedibile esclusione dei Paesi mediterranei interessati dalle rivolte della primavera araba ed i Paesi dell’UE che non hanno aderito al unione monetaria.
La pluralità di relazioni commerciali può essere ricondotta a 6 direttrici principali:
- Innanzitutto quella legata ai principali Paesi della Zona Euro, soprattutto Germania, Francia, Austria e Spagna. Nel corso degli anni tuttavia queste relazioni hanno fatto segnare un leggero ridimensionamento;
- Dietro al “core” dell’Unione Europea vi sono i Paesi che hanno aderito alla stessa in tempi più recenti, soprattutto Paesi dell’Europa Centro Orientale e Balcanici (hanno fatto registrare aumenti a due cifre le relazioni con Romania, Repubblica Ceca e Ungheria);
- La terza direttrice conclude i gruppi legati all’Unione Europea includendo i Paesi candidati ad entrare nella stessa;
- Una direttrice con notevoli possibilità di sviluppo è quella legata ai Paesi dell’Ex Unione Sovietica orbitante ancora nella zona di influenza della Russia;
- Altri mercati interessanti sono quelli dei Paesi dell’Africa ed Asia Mediterranea dalla Turchia al Marocco. Questa direttrice, come anticipato in precedenza, ha risentito nell’ultimo anno degli sviluppi legati ai cambiamenti politici;
- Infine crescono in maniera importante anche gli scambi con Paesi del Far East con una crescita media del 25% e con importanti relazioni con la Cina.
L’analisi delle direttrici ci permette di individuare l’area europea come la principale area di interscambio con un valore pari al 73% del totale di esportazioni ed importazioni. Tuttavia all’interno di quest’area emerge una differenziazione fra Paesi della Zona Euro e Paesi dell’Europa Orientale (prima vs. seconda direttrice), con un incremento della seconda rispetto alla prima. In dieci anni infatti i Paesi della zona Euro hanno ridotto il loro peso dal 52,1% al 48,2%, mentre i Paesi dell’Europa Orientale hanno fatto registrare un incremento vicino al 5% nello stesso periodo.
La riduzione del peso relativo dei Paesi della zona Euro è dovuta ad una diminuzione generalizzata delle relazioni commerciali con Germania, Francia e Spagna; l’unico mercato in controtendenza è quello austriaco che ha visto aumentare il suo peso dello 0,5% nell’ultimo decennio.
In particolare la Germania nel 2000 assorbiva quasi il 20% di tutte le esportazioni del Nord Est, ad oggi la quota supera di poco il 15% facendo comunque registrare un incremento nell’ultimo anno.
Allargando lo sguardo agli altri mercati extraeuropei emergono alcune tendenze molto interessanti. Infatti le relazioni commerciali con Russia ed Ucraina sono cresciute ad un tasso annuo medio più che quadruplo rispetto alla media, la Turchia ha fatto segnare un andamento simile con tassi pari a tre volte la media.
Due dei Paesi BRICS, Cina e Russia, hanno sostenuto attraverso la loro domanda le esportazioni del Nord-Est nel corso del 2011 a conferma di una mutazione nella geografia delle relazioni commerciali dell’area. Tale mutazione non riguarda solo il mercato continentale, ma anche le relazioni con mercati tradizionali quali Stati Uniti e Giappone. Il mercato a stelle e strisce è stato infatti superato da quello dell’Asia Orientale che fa registrare l’8,1% delle esportazioni contro il 7,1% di Usa e Canada. Il ruolo chiave nel mercato asiatico è svolto dalla Cina che raggiunge il 5,8% dell’interscambio totale del Nord-est. Per un’analisi più puntuale sarebbe necessario considerare le operazioni di cross trade (estero-su-estero) impostate fra imprese del Nord-est ed imprese statunitensi con stabilimenti produttivi in Cina. Tuttavia il ruolo chiave della Cina è dovuto principalmente al flusso di importazioni (8,7% del totale) che la posiziona al secondo posto assoluto come paese di importazione per il Nord-est.
Specificità regionale dell’interscambio
I dati analizzati fin qui possono essere ulteriormente scomposti per singola regione riuscendo ad evidenziare ed analizzare le peculiarità delle singole regioni del Nord-est. Il Trentino Alto Adige è fortemente orientato verso Paesi come Germania o Austria che assorbono da sole il 34,7% delle esportazioni e quasi il 60% delle importazioni, ciò anche grazie anche alla condivisione linguistica e culturale. Il Friuli Venezia Giulia sfrutta la prossimità geografica intrattenendo relazioni commerciali principalmente con l’Europa Orientale. Infine il Veneto, la regione che rappresenta da sola quasi i tre quarti dell’intero interscambio della macroregione, che fa registrare una crescita importante dei mercati estremo orientali.