La più lunga serie negativa da un decennio ha segnato l’indice regionale MSCI Asia Pacific, che in fine giornata quota un sia pur modesto -0,1% (il Nikkei segna -0,3%, mentre Hong Kong ha chiuso per tifone). La riunione del FOMC della Fed, che inizia oggi, avrà al centro delle deliberazioni i tempi di inizio della normalizzazione (leggi aumento) dei tassi-guida, dando per scontato che a ottobre cesseranno gli acquisti di titoli.
I mercati sono preoccupati del cambiamento di regime monetario e, dopo i record recenti, segnano il passo in attesa di indicazioni sulla politica delle banche centrali. Da questo punto di vista il dato deludente sulla produzione industriale in Usa – un inatteso regresso dello 0,1% – rende meno probabile un prevalere dei ‘falchi’ sulla linea Fed.
Intanto, il dollaro ha rallentato la marcia e i cambi verso euro e yen non sono molto variati: la moneta unica segna 1,294 e lo yen si mantiene sopra quota 107, a 107,1 . Di poco più forte (o meno debole) l’oro, a 1237 $/oncia, mentre il petrolio WTI ha mantenuto i guadagni di ierisera e quota 92,8 $/b (il Brent segna 98,0, con un differenziale ridotto a poco più di 5 dollari). I futures sono stabili su Wall Street, e segnando +0,2% sul Footsie, a due giorni dal referendum sull’indipendenza della Scozia.
Allegati: L’articolo di Bloomberg