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Nomine Ue, Francia e Germania spiazzano i sovranisti: accordo su von der Leyen-Costa-Kallas

Socialisti, popolari e liberali avrebbero trovato un accordo sui top jobs che sarà ufficializzato al Consiglio Ue in programma giovedì e venerdì. Von der Leyen incontrerà direttamente Meloni per parlare di “portafogli”

Nomine Ue, Francia e Germania spiazzano i sovranisti: accordo su von der Leyen-Costa-Kallas

Ursula Von der Leyen alla Commissione, António Costa al Consiglio europeo, Kaja Kallas come Alto Rappresentante dell’Unione europea. I leader Ue avrebbero raggiunto un accordo sui cosiddetti top jobs, ossia sulle massime cariche istituzionali dell’Ue, in vista dell’intesa ufficiale che dovrebbe arrivare nel prossimo vertice in programma per giovedì e venerdì a Bruxelles. La conferma arriva anche dall’Ansa che cita varie fonti diplomatiche sentite a margine del Consiglio Affari Generali in corso in Lussemburgo.

Nomine Ue: accordo ufficiale entro la fine della settimana

Le lancette scorrono. Il prossimo 27-28 giugno dovrebbe dunque essere siglata l’intesa ufficiale sulle prossime nomine Ue. Due giorni prima delle elezioni anticipate in Francia, nonostante la leader del Ressemblement National Marine Le Pen avesse chiesto di aspettare l’esito del voto per consentire alla nuova maggioranza francese di dire la sua. Ma socialisti e popolari non hanno intenzione di lasciar spazio ai sovranisti, tanto più che dal prossimo 1° luglio l’Ungheria assumerà la presidenza di turno della Ue. 

Rispetto alle ipotesi fatte la settimana scorsa, non sarebbe cambiato nulla, anzi. Un passo indietro decisivo sarebbe arrivato proprio dal Ppe che ha rinunciato alla staffetta al Consiglio europeo. L’accordo di principio prevede che Costa sia nominato alla guida del Consiglio per un periodo iniziale di due anni e mezzo – come previsto dai trattati – e spetterà poi ai leader, come prassi, decidere in un secondo momento se prorogare la sua presidenza. Non ci sarà dunque nessuna “staffetta automatica”, come inizialmente chiesto dai popolari.

Il pacchetto prevede che Ursula von der Leyen venga confermata per un secondo mandato alla guida della Commissione europea, che l’ex primo ministro portoghese António Costa succeda a Charles Michel nel ruolo di presidente del Consiglio Europeo e che la premier estone Kaja Kallas diventi l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea.

L’accordo sulle tre cariche principali, sarebbe stato raggiunto da Popolari, Socialisti e Liberali. Al tavolo sedevano il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez per i socialisti, i premier polacchi e greci Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis per i Popolari, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier olandese Mark Rutte (prossimo segretario della Nato) per i Liberali. 

Consiglio Ue decisivo, von der Leyen negozierà con Meloni 

Il pacchetto di nomine sarà sottoposto al Consiglio Ue in programma per giovedì e venerdì. In caso di via libera, la partita si sposterà in Parlamento, dove von der Leyen dovrà essere eletta a luglio. Con il sostegno dei tre partiti che compongono la cosiddetta “maggioranza Ursula”, von der Leyen dovrebbe poter contare all’Eurocamera su circa 400 voti su 720 deputati. Non abbastanza per stare tranquilli. Per questo negli ultimi giorni si è parlato di un possibile allargamento della maggioranza ai conservatori di Erc, guidati da Giorgia Meloni, o ai verdi. La decisione però non sarebbe ancora stata presa ed è qui che entra in gioco l’Italia.

Il nostro Paese continua a puntare a un “portafoglio” di rilievo all’interno della nuova commissione. Secondo diversi media internazionali, per la futura maggioranza Ue Ursula von der Leyen negozierà direttamente con Giorgia Meloni, non in quanto leader dei Conservatori Ue ma in qualità di premier italiana, per decidere quale sarà il portafoglio riservato all’Italia nella prossima Commissione. La Frankfurter Allgemeine Zeitung riferisce che nel pomeriggio i negoziatori del Ppe dovrebbero avere un colloquio con Meloni per informarla.

“Quello delle nomine non è l’unico tema rilevante dell’agenda del Consiglio europeo. Per noi è molto importante che dal vertice esca un messaggio chiaro su temi per noi cruciali come la competitività dell’economia europea, la difesa, la migrazione”, ha commentato il ministro per le politiche comunitarie Raffaele Fitto, indicato da molti come il rappresentante italiano che siederà sulla poltrona chiesta dall’Italia in commissione.

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