Consiglio dei ministri ad alta tensione ieri pomeriggio sulle nuove nomine che riguardano la Rai, Inps e Inail, la Guardia di Finanza e la Polizia: qualche decisione, molti veti incrociati e un paio di rinvii pieno di veleni.
Saltano le nuove nomine al vertice della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato ma passa la norma per Fuortes attraverso cui la Meloni potrà mettere fino in fondo le mani sulla Rai e passa il commissariamento di Inail e Inps che apre nuove praterie alla fame lottizzatoria del Governo di destra-centro. Ma sfogliamo punto per punto il dossier nomine per come si è configurato nella riunione di ieri di un tesissimo Consiglio dei ministri.
Rai: passa la norma Fuortes che andrà al Teatro San Carlo di Napoli spianando la strada alla conquista meloniana della Tv di Stato
La bandiera di Fratelli d’Italia sventola sempre di più sulla Rai. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato infatti la cosiddetta norma Fuortes (dal nome dell’attuale Direttore generale della Tv di Stato) che prevede il pensionamento a 70 anni dei sovrintendenti dei teatri lirici. Un escamotage per mettere alla porta l’attuale sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, il francese Stephane Lissner (piove sul bagnato dei burrascosi rapporti Italia-Francia), che dovrebbe così decadere aprendo la porta alla sua sostituzione con Fuortes che, a sua volta, lascerebbe la poltronissima di numero uno della Rai per la quale la premier ha già i suoi candidati di stretta osservanza.
Guardia di Finanza: braccio di ferro sul successore del comandante Zafarana
Niente da fare invece per la nomina del nuovo Comandante della Guardia di Finanza che dovrà prendere il posto di Giuseppe Zafarana, appena nominato Presidente dell’Eni. Il potente sottosegretario Alfredo Mantovano preme per la nomina dell’attuale numero 2 della GdF Andrea De Gennaro, fratello dell’ex Capo della Polizia Gianni, ma il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a cui spetta per legge di avanzare la proposta di nomina, preferirebbe Umberto Sirico, comandante dei reparti speciali. I dissidi fanno rinviare la nomina.
Polizia: congelato il cambio al vertice
Gli scontri nel Governo sulla nomina del nuovo Capo della Guardia di Finanza finiscono per riflettersi anche sul vertice della Polizia di Stato dove si ventila che l’attuale numero uno, Lamberto Giannini, non è in scadenza ma potrebbe lasciare il passo a Vittorio Pisani, attuale numero due dell’Aisi e molto stimato da Matteo Salvini, diventando prefetto di Roma. Per ora niente intesa ma è evidente che la battaglia sulla GdF condiziona anche il futuro della Polizia di Stato.
Commissariamento Inps e Inail e spartizione tra FdI e Lega
Come si ventilava da tempo, il Governo ha infine deciso di cambiare la governance di Inail e Inps nominando due commissarii e preparandosi a scegliere i nuovi vertici. Il Consiglio dei ministri di ieri ha deciso l’eliminazione dell figura di vicepresidente nei due enti, attualmente coperta da Marialuisa Gnecchi (Pd) all’Inps e da Paolo Lazzara (M5S) per l’Inail. Entro dieci giorni saranno nominati i due commissari con conseguente decadenza degli attuali vertici. Sicuramente dovrà lasciare l’attuale presidente dell’Inps, Pasquale Tridico in quota Cinque Stelle, mentre in bilico è il presidente dell’Inail Franco Bettoni in quota Lega. Le candidature per i nuovi vertici fioccano ma l’accordo politico è fin da ora chiaro: Fratelli d’Italia avrà l’Inps mentre l’Inail resterà alla Lega.