Habemus amministratore delegato. Dopo settimane di tira e molla il governo ha trovato la quadra sui nuovi vertici Rai. Marcello Foa sarà presidente e consigliere d’amministrazione, a Fabrizio Salini la poltrona di amministratore delegato.
L’annuncio è arrivato nel corso del Consiglio dei ministri iniziato oggi alle 12. “Oggi diamo il via a una rivoluzione culturale”, ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio, spiegando che entrambe le figure sono state ritenute “all’altezza di questa grande sfida per liberarci dei raccomandati e dei parassiti”.
“In ottemperanza alle disposizioni di legge e di statuto e a completamento delle designazioni già effettuate dal Parlamento e dall’azienda, per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Rai il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha proposto al Consiglio dei Ministri i seguenti nominativi: Fabrizio Salini, indicandolo per la carica di amministratore delegato, e Marcello Foa per la carica di consigliere di amministrazione. Questo quanto si legge in una nota del Ministero dell’Economia.
Salini, classe 1967, dal gennaio 2018 è direttore generale di Stand by Me, in precedenza è stato direttore di La7 e di Fox International Channels Italy. Foa invece è un ex giornalista del Giornale e direttore del quotidiano della Svizzera italiana Corriere del Ticino.
Per la #Rai abbiamo fatto le nostre scelte. Con Fabrizio Salini e Marcello Foa garantiamo il rilancio della principale industria culturale del paese.
— GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 27 luglio 2018
Dopo giorni e giorni di attesa, il consiglio di amministrazione della Rai è dunque completo. Oltre a Salini e Foa, siederanno nel board della tv pubblica i quattro consiglieri eletti dal Parlamento: Igor De Biasio (Lega), Rita Borioni (Pd), Beatrice Coletti (M5S) e Gianpaolo Rossi, (Forza Italia). A questi nomi si aggiunge quello del consigliere votato dai dipendenti Rai: il tecnico di produzione Riccardo Laganà, fondatore di IndigneRai.
L’assemblea dei soci della Rai ha già ratificato le nomine. Si dovrà invece attendere il 1°agosto per il parere vincolante sul nuovo presidente Rai della commissione parlamentare di Vigilanza. In questo frangente ci sarà bisogno anche dei voti dell’opposizione, dato che numeri alla mano, la maggioranza può contare su 21 preferenze, cinque in meno dei voti necessari (26). Il Pd intanto promette battaglia: “Nessuna nomina di garanzia: Salvini e Di Maio vanno contro la legge e militarizzano la Rai con una spartizione senza precedenti. Tria e Conte non pervenuti. Il Pd voterà contro e farà battaglia dura con tutti i mezzi disponibili per difendere l’indipendenza dell’informazione”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. “Foa è un fedelissimo di Salvini – prosegue Anzaldi – mentre Salini è stato l’ad de La7 nel momento in cui la tv di Cairo si è trasformata in un lungo talk show filo M5s contro Renzi e il Pd. Vogliono asservire il servizio pubblico alla loro lottizzazione selvaggia”.
Alle critiche ha risposto a distanza Matteo Salvini secondo cui, al vertice della Rai “noi abbiamo indicato un ad e un presidente staccati dai partiti, due giornalisti, manager, imprenditori”. Così Matteo Salvini dal palco del comizio a Fontevivo di Parma, è tornato sulle nomine del servizio pubblico. Rispetto alle polemiche del Pd, il vicepremier ha aggiunto: “Hanno paura che cambi qualcosa in Rai, la loro paura è fondata. Cambieranno le cose, verranno valorizzati giornalisti dimenticati perché non erano di sinistra”.
Da sottolineare che l’annuncio delle nuove nomine è arrivato a consiglio dei ministri ancora in corso e che, prima di esso, secondo rumors di corridoio si sarebbe tenuto un incontro ristretto (il secondo in pochi giorni) tra i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi di Maio, il numero uno dell’Economia, Giovanni Tria (è a lui che spetta ufficialmente la nomina dei vertici Rai) e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Scopo: trovare un punto di convergenza sui nomi dopo il caos degli ultimi giorni.
A questo punto alla rassegna di nomine governative che hanno tenuto banco in questo luglio assolato, manca solo Ferrovie dello Stato. Dopo la scelta dei vertici di Cdp e dei ruoli chiave all’interno dei ministeri, il Governo dovrà decidere chi sarà a guidare Fs dopo la decadenza (firmata da Tria e dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli) del board. L’assemblea di FS è prevista per martedì 31 luglio secondo quanto ha dichiarato il ministro Toninelli.
(Ultimo aggiornamento: ore 9.30 del 28 luglio).