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Nomine: Rai, Ferrovie dello Stato e Cdp slittano a dopo le elezioni europee. Meloni si tiene le mani libere

Rai, Fs e Cdp: tutto rinviato a dopo le elezioni. Le nomine si faranno solo a metà giugno. Così vuole la premier per poter decidere in solitudine la scelta dei vertici

Nomine: Rai, Ferrovie dello Stato e Cdp slittano a dopo le elezioni europee. Meloni si tiene le mani libere

Le tre principali nomine pubbliche in agenda per i vertici della Rai, delle Fs e della Cassa depositi e prestiti non sono per oggi. La premier Giorgia Meloni ha deciso di farle slittare a dopo le elezioni europee di giugno. La ragione è chiara: la premier conta di raccogliere un forte successo nella consultazione elettorale e di avere così più potere per le scelte decisive dei capi-azienda lasciando agli alleati di Lega e Forza Italia solo la possibilità di indicare i presidenti delle società dove sono da rinnovare i vertici. Il dossier riguarda in primo luogo la Rai, dove l’organigramma inizialmente concordato tra Meloni e Lega è salato e l’unico punto fermo è la nomina di Giampaolo Rossi, fedelissimo della premier, a nuovo amministratore delegato della Tv di Stato.

In stand-by anche le nomine al vertice di Fs e Cdp. Visti i rilevanti risultati raggiunti, la logica vorrebbe che prevalesse la continuità e che si confermassero Luigi Ferraris alla guida delle Ferrovie e Dario Scannapieco a quella della Cdp ma la politica ha un modo di ragionare tutto suo e i giochi restano aperti. Se ne parlerà dopo le elezioni.

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