Sulle nomine Rai era meglio partecipare alla spartizione delle poltrone insieme al Governo o scegliere l’Aventino per una questione di principio? Si può discutere se la linea scelta dalla segretaria del Pd, Elly Schlein (prima la riforma della governance in chiave europea e solo dopo le nomine: per questo non partecipiamo al voto sulla Rai in Parlamento) sia stata quella giusta o no, ma una cosa è certa: quando sono in ballo poltrone sia i Cinque Stelle di Giuseppe Conte che AVS di Bonelli e Fratoianni non si tirano mai indietro. E poco importa se il loro atteggiamento ha mandato in frantumi non solo le ragioni di principio sulla Rai ma il progetto di campo largo per costruire l’alternativa al Governo della destra. Sulla linea del Pd si sono allineati solo Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda. Conte, Bonelli e Fratoianni hanno preferito votare con il Governo sulle nomine e sarà interessante vedere cosa succederà quando si voterà per la nomina del nuovo presidente della Rai, che il Governo ha indicato in Simona Agnes. Conte, Bonelli e Fratoianni sono ovviamente liberi di decidere come credono sulla Rai ma a due condizioni: non ci vengano più a fare la morale dopo che si sono accontentati di un piatto di lenticchie e non ci facciano ridere dicendo che non vogliono le forze del centro nel campo largo perché loro sì che sono di sinistra. Di sinistra Giuseppi, Fratoianni e Bonelli? Questa sì che è una bella barzelletta come rivela anche la loro linea pro-Putin sull’Ucraina. Subito giù dalla torre.
Nomine Rai, Conte e Bonelli: toglieteci tutto ma non le poltrone perché il potere ci fa schifo solo quando è degli altri
Per Giuseppe Conte e AVS il profumo del potere in Rai è stato più forte di ogni progetto di campo largo e Meloni sorride