Se non ci saranno slittamenti, potrebbe essere il venerdì Santo il giorno della fumata bianca delle grandi nomine di Stato. Salvo improvvisi ribaltoni il prossimo vertice dei partiti di governo incaricato di stilare per metà aprile le liste per il rinnovo delle cariche alla guida dei maggiori gruppi pubblici quotati in Borsa (Eni, Enel, Terna, Poste Italiane e Leonardo) potrebbe chiudere la partita già venerdì 7 aprile, pur lasciando l’ultima parola alla premier Giorgia Meloni e salvo limature in zona Cesarini.
Ad oggi i giochi sono in buona parte fatti, tranne che per il vertice di Leonardo, ma quello delle grandi nomine pubbliche è per definizione il terreno delle sorprese. Stavolta però non dovrebbero essere molte perchè Meloni sembra in grado di frenare la voglia di ribaltoni delle sue fameliche falangi e soprattutto dei suoi alleati di Governo con la Lega di Matteo Salvini in testa.
NOMINE: DOPO MPS LUNEDI’ 3 APRILE LA LISTA PER ENAV
Dopo le nomine al vertice del Monte dei Paschi, che prevedono nella prossima assemblea del 20 aprile la meritatissima conferma di Luigi Lovaglio come Ad e l’arrivo del leghista Nicola Maione come nuovo presidente dopo la rinuncia di Patrizia Grieco, la Presidente di Assonime diventata nel frattempo Presidente di Anima Holding, lunedi 3 aprile il Governo presenterà la lista per il rinnovo delle cariche al vertice dell’Enav. Nella società che gestisce il traffico aereo in pole position per la poltrona di Ad c’è l’attuale Presidente dell’Autorità portuale di Palermo in quota Fratelli d’Italia, Pasqualino Monti, a meno di un ritorno di fiamma per l’ex Ad Roberta Neri.
NOMINE: ENI, ENEL E TERNA TRA CONTINUITA’ E RINNOVAMENTO
La premier è orientata a confermare a pieni voti Claudio Descalzi alla guida dell’Eni, salvo rinnovare la presidenza del gruppo petrolifero che ha in mano le chiavi della politica estera italiana nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Cambi in vista invece per gli altri due grandi gruppi energetici. Dopo tre mandati nel corso dei quali ha fatto dell’Enel la regina di Borsa con un capitalizzazione di oltre 55 miliardi di euro e la leader nel mondo nella produzione di energie rinnovabili, Francesco Starace è destinato a lasciare la guida del gruppo elettrico a Stefano Donnarumma. Manager oggi alla testa di Terna per effetto della nomina del Governo Conte 2, Donnarumma è molto apprezzato da Meloni malgrado la fronda interessata della Lega e di Forza Italia, che non hanno ancora perso del tutto la speranza di portare sulla poltrona dell’Enel l’ex Ad di Terna e Telecom Italia e Dg della Rai, Flavio Cattaneo, oggi vicepresidente di Italo.
Infine Terna, per la cui guida la premier è orientata a una nomina al femminile con Giuseppina Di Foggia, Ad e VP di Nokia Italia in pole position, benché non si possa ancora considerare del tutto archiviata l’ipotesi di Roberta Neri, inizialmente gettonata anche per Enav che anni fa gestì in modo brillante.
NOMINE: CONFERME IN VISTA PER POSTE ITALIANE E TRE IPOTESI PER LEONARDO
Nomine all’insegna della continuità, visti i buoni risultati di bilancio e l’efficace riposizionamento di mercato in corso, per le Poste Italiane, dove Matteo Del Fante dovrebbe essere confermato Ad e Giuseppe Lasco, molto vicino alla premier, alla condirezione del Gruppo.
Più complessa e per ora irrisolta la partita di Leonardo, nella quale la premier terrà certamente conto degli orientamenti del Quirinale, considerando il fatto che il Presidente Mattarella è il Capo supremo delle Forze Armate, e dell’attenzione degli alleati Nato per la guida del più importante gruppo italiano dell’industria della Difesa. Non si può ancora del tutto escludere la conferma al vertice di Alessandro Profumo ma l’avvio del processo d’appello per i bilanci del Monte dei Paschi, di cui fu presidente non retribuito in anni passati, curiosamente proprio nei giorni delle nomine e dopo oltre due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado, offre armi a chi, soprattutto nella destra, vede il lui l’icona dei poteri forti e vorrebbe detronizzarlo.
Per Leonardo le ipotesi attualmente più gettonate sono perciò tre:
1) la nomina nel ruolo di Ad dell’ex ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che Meloni stima molto e che potrebbe avvalersi dell’esperienza di Profumo come presidente;
2) la promozione di un manager interno come Lorenzo Mariani, attuale Ad della controllata Mbda che però aprirebbe il problema immediato della sua sostituzione alla guida dell’importante azienda missilistica del Gruppo, o come Leonardo Cutillo, il manager che ha rilanciato gli elicotteri di Leonardo, o infine come Valerio Cioffi, il Direttore generale del Gruppo;
3) la nomina per la poltrona di Ad di un papa straniero, su cui puntano Lega e Forza Italia che vorrebbero Flavio Cattaneo come nuovo numero uno di Leonardo se non fosse possibile traghettarlo al vertice di Enel.
Questo, alla vigilia della domenica delle Palme, è lo stato dell’arte delle nomine ai vertici dei grandi gruppi pubblici ma non bisogna dimenticare che la grande spartizione politica non riguarda solo la scelta dei Ceo ma si infiamma anche sulle Presidenze e sulla composizione dei Cda e alimenta la fame di posti di tutte le forze politiche del Governo di centrodestra.
NOMINE FS: NOVITA’ IN ARRIVO ANCHE PER TRENITALIA E SOPRATTUTTO RFI
Non sono quotate in Borsa ma sono, infine, molto appetibili anche le due principali controllate del Gruppo delle Ferrovie dello Stato: Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) che hanno i vertici in scadenza nelle prossime settimane. Due nomine, su cui si stende l’occhio vorace del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e su cui l’Ad di Fs, Luigi Ferraris non mancherà di portare avanti la sua strategia di rinnovamento. Le novità non mancheranno soprattutto per Rfi, dove la mission dell’Ad Vera Fiorani appare destinata al tramonto. Più incerto è il futuro dell’attuale Ad di Trenitalia, Luigi Corradi. Nei prossimi giorni si alzerà il sipario.