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Nokia licenzierà fino a 14mila dipendenti in tre anni: pesano prospettive del 5G e utili in picchiata

Nokia

Nokia licenzierà fino a 14mila dipendenti a causa della riduzione degli investimenti nelle infrastrutture mobili del 5G da parte degli operatori statunitensi ed europei e per i risultati deludenti del trimestre. La compagnia finlandese si aspettava un terzo trimestre difficile e le vendite nette sono calate del 20% a 4,98 miliardi (-15% a cambi costanti) e l’utile è crollato del 69% a 133 milioni di euro. Il free cash flow è negativo per 0,4 miliardi di euro con un saldo di cassa netto per 3 miliardi di euro ma “prevede che i problemi di capitale circolante si attenueranno a partire dal quarto trimestre”. Nokia non si aspetta un “miglioramento” delle sue attività di rete “nel quarto trimestre” ma continua ad attendersi vendite nell’intero anno nel range tra 23,2 e 24,6 miliardi.

L’azienda annuncia quindi una stretta e un cambiamento nel modello operativo, portando il numero dei dipendenti da 86mila a 72mila in tre anni con un obiettivo di risparmio sui costi lordi compreso tra 800 e 1.200 milioni di euro entro il 2026. Il taglio rappresenta una riduzione dal 10% al 15% delle spese per il personale e “si prevede un risparmio fino a 400 milioni di euro (421 milioni di dollari) l’anno prossimo e ulteriori 300 milioni di euro nel 2025”, ha affermato il gruppo finlandese di apparecchiature per telecomunicazioni.

Il 5G costa caro non solo a Nokia

Anche Ericsson ha fornito una trimestrale deludente, affermando che la debolezza del mercato persisterà nel quarto trimestre e oltre. La multinazionale svedese ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con vendite nette di 64,5 miliardi di corone svedesi (Sek), ovvero circa 5,6 miliardi di euro. Le vendite organiche sono diminuite del 10%, con un calo organico del 16% in Networks in parte compensato dalla crescita organica del 5% nel Software e servizi cloud e dell’11% nell’Enterprise.

In particolare, le vendite organiche di Networks in Nord America sono diminuite del 60% su base annua rispetto al record del terzo trimestre del 2022, a causa degli aggiustamenti delle scorte dei clienti e di un ritmo di implementazione più lento.

“In un contesto operativo difficile, Ericsson ha prodotto risultati del terzo trimestre in linea con le nostre linee guida – ha commentato il ceo Borje Ekholm -. Coerentemente con il resto del nostro settore, prevediamo che l’incertezza macroeconomica persisterà fino al 2024, con un impatto sulla capacità di investimento dei nostri clienti. Stiamo affrontando queste sfide concentrandoci sugli elementi sotto il nostro controllo, vale a dire la gestione dei costi e l’efficienza operativa”.

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Categories: Finanza e Mercati