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Nissan taglia 9 mila posti di lavoro, perde il 70% di utile operativo, dimezza lo stipendio del Ceo e tratta la fusione con Honda

Gravissima crisi industriale per la terza casa automobilistica giapponese che taglia posti di lavoro, riduce la capacità produttiva e lo stipendio del Ceo e progetta la fusione con la Honda per fronteggiare l’insostenibile concorrenza cinese

Nissan taglia 9 mila posti di lavoro, perde il 70% di utile operativo, dimezza lo stipendio del Ceo e tratta la fusione con Honda

Per la Nissan, terza casa automobilistica giapponese, è piena crisi. Ieri la società ha annunciato che ridurrà la capacità produttiva e taglierà 9 mila posti di lavoro nel mondo. A rendere ancora più visibile la crisi è arrivato anche l’annuncio che il Ceo Uchida si dimezzerà lo stipendio. Al di là delle drastiche misure di emergenza per fronteggiare il disastro industriale, la Nissan capisce di essere arrivata al capolinea e per questa ha comunicato la soluzione che immagina come definitiva per salvarsi: tratterà cioè con la Honda, seconda casa giapponese, la fusione per dar vita a un unico gruppo che potrebbe coinvolgere anche Mitsubishi, di cui Nissan possiede il 24%.

La fusione è la risposta ritenuta più congrua dalle case giapponesi per fronteggiare l’insostenibile concorrenza cinese per accrescere gli investimenti nell’elettrico.

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