I Pokemon sono inconsolabili. Nemmeno Super Mario ci può credere. Papà Nintendo si ritrova con i conti in rosso per la prima volta nella sua storia, almeno a livello operativo. Dopo aver dominato i mercati mondiali per anni con prodotti leggendari (dalla maneggevole Ds alla consolle Wii), il gigante mondiale dei videogame è costretto a cedere il passo. A fare la parte del cattivo in questo gioco sono gli smartphone e i tablet: il loro boom ha creato una concorrenza improvvisa che il colosso giapponese non ha potuto gestire. E l’apprezzamento dello yen ha fatto il resto.
“E’ esagerato concludere che l’epoca delle consolle sia ormai al tramonto – ha commentato Shigeo Sugawara, senior investment manager al Sompo Japan Nipponkoa Asset Management – ma i social network e i giochi online stanno crescendo e incidono profondamente sulla struttura dell’intera industria. Tira una brutta aria per la Nintendo”.
Fra aprile e dicembre, l’azienda ha registrato una perdita di 48,35 miliardi di yen (483,5 milioni di euro), mentre il giro d’affari è crollato del 31,2% su base annua, a quota 556,17 miliardi di yen (5,56 miliardi di euro). Le previsioni per l’anno fiscale in corso sono state riviste al ribasso: la perdita netta stimata è di 650 milioni di euro,una voragine rispetto ai 200 milioni calcolati in precedenza. La perdita operativa sarà invece di 450 milioni, mentre il fatturato registrerà un calo del 34,9% annuo.
“Il mercato delle consolle ha finito di espandersi – ha detto Mitsushige Akino, chief fund manager alla Ichiyoshi Investment Management di Tokyo -. Non credo assolutamente che la Nintendo rischi l’estinzione, ma è certo che se non si muoveranno verso nuovi orizzonti finiranno col perdere il mercato immenso che hanno creato”.
Leggi la notizia sul Wall Street Journal.